Eugenio Bennato Canzoni di contrabbando
2016 - Taranta Power/iCompany
Canzoni di Contrabbando - antologia 2016 è la voce del sud, con le sue sfaccettature, influenze e suoni, ma è anche apertura al mondo che Bennato tenta fornendoci talvolta le traduzioni accanto ai brani, permettendo a chiunque di non vivere solo quelle emozioni musicali, ma di creare un dialogo tra i popoli, le tradizioni e le situazioni, facendo assumere al contrabbando il significato di comunicazione e di scambio sensoriale. I brani sono quelli che hanno segnato la sua carriera dal 1980, eppure tutte le tracce sembrano nuove perchè riproposte in chiave etnica e in Brigante se more appare la voce inconfondibile per la sua sensualità partenopea di Petra Montecorvino che riesce a trasmettere la passionalità roca e vissuta che contraddistingue le donne del sud. Le dodici tracce sono le canzoni che si sono trasmesse gli ascoltatori e non le radio, sono quelle che le persone hanno fatto proprie aggirando i comuni mezzi di diffusione tramite una comunicazione che può essere vista come tradizione orale o un tam tam come strumento popolare, tramutando il lavoro in un qualcosa che va oltre la musica, diventando altamente metaforico dal punto di vista culturale.
La giusta sintesi di questa antologia è rappresentata da Mon Père et ma mère che ancora una volta esprime il potere della musica come portatrice di messaggi, di mancanza di confini, diventando il vero modo di comunicazione, rendendo questo brano straordinario sia come storia che come video reggiungendo un altissimo valore simbolico; tutto nasce da un foglietto scambiato a Tangeri tra Enric Parfait e Eugenio Bennato: "Mon père et mère/ se sont connues dans la galère/comme heritage ils m'ont laissé/ m'ont laissé dans la misère". Questa frase che all'ascoltatore resterà in testa durante tutto l'ascolto è la frase su quel biglietto, di contrabbando, che un ragazzo camerunense in viaggio verso il miraggio di una nuova vita in lotta con la burocrazia consegna a Bennato intento a suonare la chitarra. In questa storia già simile a un romanzo Loredana Antonelli riesce a realizzare un video giocato sui contrasti: la velocità del nord e la lentezza del sud, le radici e la nuova vita rappresentata dalla stessa figlia di Bennato che è la voce della freschezza in un posto di dolore che è la location del video, cioè l'ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario che da microcosmo di oppressione diventa scenario di socialità e libertà, accostandolo al mare immenso.
Canzoni di contrabbando è questo inedito, è la storia delle persone che entrano in relazione scambiandosi le storie, raccontandosi alla ricerca di una loro strada cercando di riscrivere la loro storia personale, senza dimenticare le proprie radici e i propri strumenti, permettendo di riflettere su se stessi e includendo nel proprio mondo l'altro come arricchimento, sfiorando spesso l'empatia.