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Jazz Blues Black • Blues

Dirk Hamilton HALFsexLIVE

2024 - New Shot Records

10/11/2024 di Aldo Pedron

#Dirk Hamilton#Jazz Blues Black#Blues

Parlare di Dirk Hamilton per me significa ricordare un uomo che ho seguito passo dopo passo e che ha vissuto sette vite, un personaggio e un cantautore visionario con i suoi magnifici ups and downs.    

Dopo gli anni adolescenziali e come componente di una band, ecco la sua prima vita da cantautore, menestrello e cantante solista, con album come You Can Sing On The Left or Bark On The Righ, strabiliante esempio di come è possibile fare del songwriting una vera arte. Subito paragonato a Bob Dylan (sua primaria influenza) e a Van Morrison o considerato il nuovo Dylan e il nuovo Van Morrison. La magnifica triade è costituita da You Can Sing on The Left or Bark On The Right (Abc Records, 1976), Alias I (Abc Records, 1977) e il successivo Meet At The Crux per una major (Elektra, 1978). 

Dirk Hamilton è pronto a spiccare il volo, ma si ritrova senza contratto e vittima del music business. Stanco e frustato dal fatto che il plauso della critica che i suoi album ricevevano non si erano trasformati e concretizzati in grosse vendite, nel 1980 lascia la musica, lavora a Stockton in California per 4 anni come consulente e assistente per adolescenti affetti da turbe psichiche.       

La terza vita lo vede rinascere e incidere due cassette autoprodotte: Rough Takes (Rough Times) del 1988 con otto brani di cui scrive tre canzoni con Eric Westphal e Big At The Blackwater (Acoustic Rock Records, 1989) inciso dal vivo a Stockton, California.

La quarta vita è il periodo italiano, in Europa per 6 mesi ed un contratto per l’italianissima Appaloosa: Too Tired To Sleep nel 1990, Go Down Swingin’ (1991) e Yep! del 1994 (uscito poi per la Core di Nashville, etichetta finita in bancarotta nel 1996) la triade italiana. Decine e decine di concerti (un Fan Club numeroso e una preziosa Newsletter) da solo, in duo, in trio con i Bluesmen di Roberto Formignani o altre improvvisate band.

La quinta vita lo vede ritornare sui palchi di mezza Europa e Stati Uniti e la gioia di fare nuovamente musica. Si trasferisce ad Austin, poi a Plano, Texas, poi di nuovo in California, ora nel New Mexico dove ritrova Jono Manson e uno studio di registrazione a cui aggrapparsi.

Dirk Hamilton merita un’attenzione particolare perché esprime- nonostante il mondo giri sempre più spesso e soltanto dalla parte opposta- la capacità di non cedere a nessun compromesso se questo significa mettere in discussione la propria onestà e coerenza artistica e intellettuale: "ho semplicemente scelto di essere uno che scrive canzoni e le canta. Essere un artista e lavorare come lavorano gli artisti veri quando dipingono, scrivono o fanno film, senza ulteriori compromessi."; è in grado di regalare alle sue canzoni (mai con ritornelli o ripetizioni di testi prolungati) uno svolgimento assolutamente coinvolgente con melodie naturali, flussi di note e di ritmo e che ondeggiano tra rock e poesia.  Una musica contagiosa e pulsante, avvolgente e seducente. Non un “beautiful loser” ma quasi, un cantautore dalla porta accanto, un amico, un cantore per eccellenza, legato a doppio filo con le atmosfere delle sue ballads. 

Le sesta e settima vita: dapprima è di nuovo negli Stati Uniti, e ora un nuovo disco per la New Shot Records di Renato Bottani e Marco Melzi in quel di Pavia; eccolo arrivare a ottobre / novembre di quest’anno in Italia per l’ennesima tournée.

HALFsexLIVE (parafrasando il titolo del disco SEXspringEVERYTHING del 2001) è un concerto dal vivo registrato al Teatro Scuole Medie Toscanini di Chiari (BS) il 26 aprile 2001, con i suoi HangdogsEric Westphal (basso, voce), David Allen Hammond (chitarra solista) e John Powell alla batteria, per proporci queste 14 piccole /grandi gemme. 

Si comincia con Queen Of The Final Dream e a seguire Black Dog Blues qui un ottima versione di quasi 6 minuti dal ritmo incalzante; He Can’t Stop (She Can’t Go) è quasi un richiamo al mainstream rock di Bruce Springsteen, Brown-Eyed Girl con sensuali e sinuosi riff, Cover Me è un rapimento ritmico e sonoro, triste e introspettivo.  Better Off Live è invece una ballata easy-going che ci riconcilia con il mondo intero.

Hamilton in questo live, quasi a rinnegare i suoi primi dischi, sceglie alcune delle sue migliori canzoni del periodo anni ’90 come le fenomenali Queen of The Final Dream (in apertura), Black Dog Blues, Dangerous e The Relative Health Of Your Soul Inside tratte dall’album Sufferupachuckle del 1996.

La voce è tenorile (alla Van Morrison), roca e profonda, un canto intenso e drammatico, sornione e bizzarro, spesso straziante con delle singolari love-songs, titoli di canzoni chilometrici, mai banali ed una straripante personalità.  Un disco emozionante, ben suonato, ben inciso e per davvero un repertorio con 14 canzoni di grande spessore, da ascoltare tutte d’un fiato. Ben tornato Dirk!

Track List

  • Queen Of The Final Dream
  • Black Dog Blues
  • Tell Me What It Is That Keep Us Trying
  • Better Off Live
  • Hold Me Now
  • You Taught Me How To Love
  • Lonely Videos
  • Dangerous
  • The Relative Health Of Your Soul Inside
  • Brown Eyed Blonde
  • Heroes Maybe
  • Cover Me
  • He Can`t Stop (She Can`t Go)
  • Grow A Rose

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