Davide Matrisciano Il profumo dei fiori secchi
2014 - Prehistorik Sounds
Dopo l’esordio nel 2012 con Traffico di pulsazioni (9 modi di intendere il frastuono) accolto positivamente dalla critica, che miscelava musica d’avanguardia, elettronica e ambient e che molto doveva a passioni giovanili come Philippe Glass, The Alan Parsons Project, J.M. Jarre, il Prog italiano, in questo nuovo lavoro si nota un movimento verso la canzone d’autore pur sempre permeata da un grande uso di tastiere elettroniche, in una sorta di pop/elettronico cantautorale.
Si sente in tutto il disco una fortissima influenza di Franco Battiato, sia nel modo di cantare che nella stesura, tra sofismi e nonsense dei testi, e negli arrangiamenti, insomma una sorta Battiato 2.0.
Il profumo dei fiori secchi è un lavoro impegnativo, ma nello stesso tempo delicato, lieve, dolce, intimista, con belle atmosfere e alcune ottime canzoni, ma che forse mette troppa carne al fuoco, creando anche qualche momento ripetitivo che potrebbe risultare noioso per l’ascoltatore.
E’ infatti un lavoro molto lungo (oltre 73 minuti!) con 15 canzoni che hanno una durata media di quasi 5 minuti ciascuna, e non è facile per nessuno mantenere alto il livello artistico, specialmente con questo tipo di musica, per tutta la durata dell’album.
La magia, il fascino e le atmosfere di Battiato appaiano in diverse canzoni ma ce ne sono altre di livello decisamente inferiore, d’altra parte lo stesso Battiato realizza dischi che mediamente di poco superano la mezz’ora .
In questo lavoro ci sono moltissimi ospiti: alcuni cantautori napoletani (Luciano “Varnadi” Ceriello, Zorama, Principe e socio M.), il cantautore Fabio Cinti, il grandissimo chitarrista Andrea Braido (Mina, Vasco Rossi, Zucchero), musicisti provenienti da band come Almamegretta, Marta sui Tubi, Bologna violenta, 99 Posse, La Crus e Carlo Boccadoro, un bravo artista che ha collaborato anche con Battiato, artisti che contribuiscono a variare il suono ed aumentare il tasso rock del lavoro.
L’inizio è alla grande con i primi tre brani: Al di là degli ombrelli è una bella melodia con un riuscito uso del synth e l’inserto recitante di Varnadi, Corrente elettrica e papaveri, il singolo del lavoro, è sicuramente il brano migliore dell’album, con una grande melodia e l’accattivante pop leggero e digeribile, e Armonia irreversibile è un altro riuscito brano pop–rock con la grande chitarra di Braido in evidenza.
Il disco prosegue alternando alcuni momenti riusciti ad altri meno interessanti, visto anche la quantità di canzoni, con momenti forse troppo esili e lenti.
Da segnalare ancora Ho camminato su un aquilone altra bella melodia melanconica e dolce arricchita da flauto e tromba, In aria per sempre, con un breve recitato in tedesco, l’intimista ed onirica Le favole dello spavento, e ancora Nero arcobaleno il brano più rock del disco con ancora la chitarra di Braido in evidenza, e Prato al terzo piano, ritmata e brillante, un brano prog che sembra uscito da un disco de Le Orme.
Davide Matrisciano ha realizzato un disco gradevole, consigliato per gli amanti di Battiato e del pop elettronico, ha notevoli capacità e grandi potenzialità ancora da sviluppare, deve forse per il futuro selezionare, concentrare e restringere un po’ i tempi e gli spazi.