Davide Matrisciano Buona visione
2019 - Seahorse Recordings ( Dist. Audioglobe – The Orchard)
In Buona visione gli sfondi dei malesseri odierni si intrecciano con Kafka, K.Lorenz, Hemingway, Stoker, Piero Manzoni, John Cage e Paolo Benvegnù ,Egle Sommacal, Edda, Mirko Venturelli, Garbo, Saughelli Luca Guercio, Miro Sassolini, Roberto Dell'Era,Luciano Varnadi Ceriello, Antonio Mancaniello, Davide Ferrante, Sebastiano De Gennaro, Zorama, Antonio Buonocore, Lorenzo Corti, Aldo Granese, grazie ai missaggi di Max Carola (che vanta lavori con Franco Battiato, Aerosmith, Chick Corea), mentre il mastering è di Giovanni Versari (vincitore dei Grammy Awards, insieme a Tommaso Colliva, per il disco "Drones" dei Muse), ma soprattutto la scrittura di Matrisciano con la propria malinconia che sfocia in dolore, regala una sincerità a tratti inusuale, tanto da diventare aggressiva e spronante, tutto questo rende l’artista “scomodo”, impegnativo, ma gli ascolti lo fanno apprezzare sempre più. La descrizione della nonna vista come regina seduta sul trono col ventaglio somigliante ad uno scettro, guarita nell’eternità tra i ricordi estivi e la scala a separare Matrisciano dai suoi abbracci, regala in Scale i profumi dell’infanzia ed i colori soffusi di una stanza dalle finestre chiuse per sconfiggere la calura, col calore di una figura accogliente, innalzata al di sopra dell’autore prima bambino e poi uomo, fino a diventare una presenza infinita; in questo brano il cantautore sembra sciogliersi nella bontà, capace di sfidare il presente oscuro con la luce perpetua di una donna della quale riesce a trasmettere la sapienza rassicurante e, al contempo, forte di chi è sopravvissuto anche alla guerra, grazie all’amore.
La guerra e gli scenari apocalittici, la presenza disseminata tra le tracce di animali, ricorda 28 giorni dopo, il film di Juan Carlos Fresnadillo come se il mondo moderno fosse infettato da un virus, capace di rendere le persone incapaci di vivere, attaccati alla loro maschera antigas per proteggersi gli uni dagli altri; una contemporaneità nel quale anche Dracula non troverebbe più risorse e nel quali ci si vede costretti ad eliminarsi a vicenda. Negli arrangiamenti più lineari spiccano, appunto, Nosferatu mangia ciliege che dal celebre romanzo di Bran Stoker, ora, si ritrova tra jeans strappati e social, incapace di trovare una vergine, perdendo il proprio nutrimento e non creando più paura, anzi, diventa un personaggio derisibile. Il brano che maggiormente sintetizza il pensiero di Matrisciano è La vacanza che non c’è, nella quale la voce si fonde con Paolo Benvegnù e Egle Sommacal in una città che cerca di sopravvivere alle epidemie, in attesa di una terra nuova inaspettata, nella quale si possa ammirare la natura, la bellezza, in contrasto con mondo descritto come una trottola epidemica dal quale ci salveremo solo con la morte.
La tragicità di Matrisciano è reale, Buona visione permette di pensare, riflettere, ogni frase sembra nascondere un messaggio celato dalla grande maestria del cantautore; l’artista è, sicuramente, estremo e capace di suscitare sentimenti estremi: o lo si ama o lo si odia, ma, ascoltandolo davvero, lo si può solo apprezzare.