Davide Buffoli Prices
2011 - Autoprodotto
Davide Buffoli vanta un curriculum di tutto rispetto, una gavetta sudata e macinata sui palchi sera dopo sera; portando in giro un rock gagliardo e convincente, con canzoni proprie per nulla banali e reinventando cover di qualità che nelle sue mani assumono la sua personalità.“Prices” è il suo secondo album e arriva dopo qualche anno dal valido “Screamin’ Like A Child” e partecipazioni a qualche compilation; la scelta di aspettare tutto questo tempo nonostante la pressione degli addetti ai lavori e la richiesta dei fans è frutto della sua scelta di voler offrire un prodotto di estrema qualità e a tal proposito dichiara: “come tanti avrei potuto andare una o due volte l’anno in studio e nella filosofia del - buona la prima - metter giù un po’ di brani e ricavarci ogni volta un cd, ma poi io vi avrei trovato cento difetti o qualcosa di mancante Un disco è per sempre: una volta che l’hai pubblicato non puoi cambiarlo, resterà così com’è. Proprio per questo voglio che un mio cd suoni al meglio, sia nella costruzione e nell’elaborazione degli arrangiamenti, sia nella qualità dei suoni e del fronte sonoro. In “Prices” ho voluto far si che tutte le sfumature sonore e tutti gli strumenti avessero un loro timbro e una loro precisa collocazione; è stata una fatica molto impegnativa sia come produzione sia come arrangiamenti. Nonostante i limitati mezzi economici disponibili ritengo di aver fatto un buon lavoro e qualitativamente penso che suoni decisamente bene, poi come sempre la parola và a chi lo vorrà ascoltar.”
Per quanto ci riguarda “Prices” è un davvero bel disco rock, vivo e palpitante, potrete trovarvi dentro brillantezze alla Tom Petty o frecce pop che richiamano Arcade Fire o Counting Crows, John Mellencamp e Gin Blossom, il miglior Ryan Adams e i Traveling Wilburys, i Black Crowes, i Wilco e John Fogerty o chi volete voi, quello che salta fuori sono canzoni originali, tracks con spina dorsale: ascoltate My Generation, un rock attuale e suonato con una spinta tompettyana, rock ancorato alle radici, ma con scioltezze pop che guardano all’avvenire, nella splendida Sweet Jane Blue c’è lo spirito di Gram Parsons; nell’ouverture di Sleeping When Birds c’è un alito pop alla Traveling Wilburys; in 5+4 P.M. e in Space Trucker o in Hollywood Pop Comedy (potenziale singolo) c’è tutto un tracimante work of blood & hope assai gustoso.
Il CD è dannatamente intrigante, ci troviamo al cospetto di un disco di valore, destinato a durare.