Mandibole<small></small>
Emergenti • Songwriting

Cristina Nico Mandibole

2015 - OrangeHomeRecords

09/03/2015 di Laura Bianchi

#Cristina Nico#Emergenti#Songwriting

Se si parla di Genova in musica, i paralleli, le citazioni, i riferimenti si sprecano; eppure, è difficile fare musica a Genova, proprio per non rischiare di perdere nel confronto coi maestri, vivi o scomparsi che siano. La scuola genovese, intimistica ed essenziale, in perenne debito con la canzone d’autore francese, può condizionare chi senta la necessità di comporre poesie in musica; è un rischio che conosce bene Cristina Nicoletta, in arte Cristina Nico, trentenne cantautrice che aveva già fatto parlare di sé con i precedenti ep autoprodotti Cinnamomo e Daimones, il primo in un duo, il secondo frutto di un progetto multimediale, fra musica e pittura.

E gli esperti del Premio Bindi, nel conferirle il premio del 2014 per la scura e ipnotica ballad Le Creature degli Abissi, hanno certo voluto riconoscerle il coraggio, l’intensità, la coerenza di un percorso che si snoda dall’underground legato alle sonorità rock, per giungere a una proposta, che rielabora in chiave personale l’insegnamento del meglio della scena musicale alternativa italiana e non solo, da Ferretti a Nada, da Patti Smith a Kate Bush. A quest’ultima la Nico offre un tributo con l’intensa Mother stands for comfort, che chiude il suo Mandibole, disco uscito da poco, ma che racchiude brani già eseguiti nel corso di infuocati live, con la chitarra della cantautrice in bella evidenza, a evocare psichedelie alla Hendrix su un testo lucido e implacabile, come nel caso della title track (è tutto un esercizio di mandibole…i poveri di oggi han la gotta e stanno a dieta, chi ha i soldi si depura con lo yoga e l’ayurveda, e tutti abbiamo figli in bagno a vomitare, fa’ che nessuno veda...) o litanie post punk, come ne La litania dei pesci, riflessione amara e disincantata sulle mattanze di uomini consumate nel Mediterraneo, in cui la voce della Nico scende negli abissi, affrontandoli senza retorica e con partecipazione.

Il nostro mondo è anatomizzato con implacabile lucidità e dolente partecipazione, e i suoni, ben curati da Tristan Martinelli e Mattia Cominotto, sottolineano la compattezza dell’intuizione lirica: una cantautrice inopportuna (come il titolo di una delle tracce più hardcore dell’album), che con questo esordio convince e fa riflettere sulla ricerca di senso di questi giorni in cui sembra che nulla ci riguarda e nulla ci travolge (Giorno dopo giorno).

Track List

  • Le Creature Degli Abissi
  • Formaldeide
  • L’Inopportuna
  • Cocoprosit
  • Giorno Dopo Giorno
  • La Litania Dei Pesci
  • Mandibole
  • Meteropatia
  • Mother Stands For Comfort

Articoli Collegati

Cristina Nico

Cristina Nico

Recensione di Laura Bianchi

Cristina Nico

L` eremita

Recensione di Laura Bianchi