Cris Mantello Keep On Rollin`
2019 - Go Country!
Cris Mantello, all’anagrafe Cristiano Mantello, è nato a Busto Arsizio in provincia di Varese nel 1975, cantante, chitarrista e compositore che spazia e affonda le sue radici ed il suo stile brillantemente nelle cosiddette roots americane: rockabilly, rock and roll, western-swing, honky-tonk, hillbilly e country.
Carattere estroverso, faccia da furbetto, stivali e cappello da texano, abile strumentista, intrattenitore esplosivo, profondo conoscitore della cultura e della musica tradizionale americana, ricalca le scene come solista o come session-man da oltre 20 anni. Dopo alcune partecipazioni a diverse compilation con dei suoi brani sin dal 2005, alcuni dischi autoprodotti, un CD intitolato Strings edito nel 2016 dalla Ammonia Records ed un E.P. a 4 canzoni Swiss Mountain’s Stomp del 2017 sempre per la Ammonia, eccolo firmare un contratto con la Go Country! di Bologna, l’unica e assai meritoria etichetta italiana dedicata alla musica country.
Dal vivo, on the road, Cris lo si può trovare nei pub, nei bar e nei club più malfamati ma anche vintage del nostro bel paese oppure nei più prestigiosi festival europei: Spagna, Svizzera ed Inghilterra soprattutto. La sua musica è trasmessa via web e in radio in Spagna, Irlanda, Austria, Inghilterra, Australia, Messico, Stati Uniti (rockabilly Radio) ma non in Italia! Il country in Italia e per radio è tabù! Una vera assurdità!
Keep on rollin’ (disponibile anche su I Tunes) vede 12 tracce composte ed interamente suonate (chitarra, contrabbasso, mandolino, steel guitar e batteria) da Cris Mantello ed un’unica cover di J’m A Big Boy Now di Justin Wayne Tubb (1935-1998), un cantante texano di San Antonio e figlio maggiore di Ernest Tubb. Keep On Rollin’ il brano che dà il titolo al CD è puro rock and roll, The Brightest Side un omaggio alla Carter Family. White Back Blues è un country suonato in stile Kentucky Picking alla Merle Travis ma con citazioni al grande ed immenso Doc Watson. Il country californiano di Bakersfield invece, appare in tutto il suo splendore in brani come American Way e nel lento Out Of My Heart. Indian Cry ha il tipico suono twang ed in chiusura Indian Cry (Tribal), ripresa invece in una suggestiva versione tribale con tanto di mandolino e una ”reprise” di un canto navajo con una sorta di licenza percussionistica.
Cris usa principalmente una chitarra Gibson 175 e una Les Paul Junior ed il suono in questo disco ricorda le sonorità chitarristiche anni ’50 di Grady Martin (1929-2001, noto session-man attivo soprattutto a Nashville con la sua caratteristica Paul Bigsby guitar) e di Hank Williams.
Un disco decisamente piacevole e riuscitissimo con un forte richiamo hillbilly, una discreta base rockabilly, il tocco honky-tonk per un sound decisamente country.