Cory Branan The No – Hit Wonder
2014 - Bloodshot Records / IRD
“Uno dei dieci artisti che devi conoscere”: così lo scorso febbraio Rolling Stone ha definito Cory Branan, quarantenne singer-songwriter di Southaven, Mississippi, che presenta il suo The no – hit wonder, quarto lavoro, che vanta collaborazioni di artisti fra i talenti del rock e dell’ alt-country più underground e meglio quotato degli USA, come Craig Finn, Steve Selvidg, Caitlin Rose o Jason Isbell.
Nella sua carriera, Cory Branan è fuggito da ogni classificazione; c’è chi l’ha definito punk, country, roots, o chi ha paragonato il suo stile a quello dei Mumford and Sons, oppure agli Avett Brothers, dimenticandosi che Branan è un one man band, con un gusto speciale per le storie ben raccontate, che vanno oltre al ritmo e a un po’ di divertimento. Chi l’ha visto live apprezza la sua energia ed ammira il suo fingerpicking, oltre che la presenza ironica e trascinante. Con questo disco, undici tracce poliedriche, di cui nove sono ad alto tasso di adrenalina, Branan si propone come una delle scoperte più interessanti di questa fine 2014: melodie ben costruite, un gusto speciale per la scrittura lirica, dalle descrizioni incisive e fulminanti, arrangiamenti curati e una voce robusta, ma espressiva.
La storia personale e musicale di Branan, alimentata da collaborazioni importanti quali i Gaslight Anthem, e da preferenze artistiche di calibro, come John Prine, Steve Earle, Raymond Carver o Leonard Cohen, permette al singer songwriter di sfoderare una tavolozza praticamente inesauribile di suggestioni, aromatizzate dai sapori del country più convincente e colorate con le tinte della vita vera. Solo un narratore di vaglia potrebbe infatti scrivere versi come quelli presenti in Missing You Fierce: You said “always’ then you just left / You left hallways in my footsteps / And this radio nothingness coming in clear / Has got me missing you something fierce: incisivo ed ironico ritratto di un amore finito; oppure rivestire di un ritmo implacabile i versi con cui inizia Sour Mash: The town I come from’s mostly sky / Even though the county’s dry / That didn’t stop the stream nearby / From giving us a daughter.
In equilibrio travolgente fra neo - rockabilly, ballate folk stile Earle fine anni ’90, canzoni orecchiabili da heavy rotation, Branan ci offre una dimostrazione concreta di come sia possibile continuare ad innovare nel solco della tradizione, senza scadere nella logica mainstream e nell’appiattimento del gusto. Da tenere d’occhio.