Colapesce e Dimartino La primavera della mia vita (Colonna Sonora)
2023 - CAM Sugar
Gli oltre 70 milioni di visualizzazioni su YouTube con il tormentone di due anni fa, Musica leggerissima, che ha vinto anche il Premio Sala Stampa Lucio Dalla, e il tour che li ha visti girare per tutta la penisola, non hanno scalfito né la complicità del duo, né la sua creatività, che si spinge fino a giocare la carta della produzione cinematografica, di cui il brano sanremese del 2023 Splash è solo un corollario (che peraltro ha ottenuto, a Sanremo, il Premio Critica Mia Martini e per la seconda volta il Premio Sala Stampa Lucio Dalla).
La colonna sonora de La Primavera della mia vita pesca a piene mani nel mitico catalogo CAM, acquisito dalla Sugar nel 2011, che ha segnato più di una generazione, con colonne sonore di film epocali come La dolce vita, Otto e mezzo, Amarcord, Giulietta degli spiriti, Casanova, Il Gattopardo, Rocco e i suoi fratelli, Il Postino, e che qui rivive nei brani tratti da Anda Muchacho, Peccati d'estate, o ancora Corri uomo corri. Sembra naturale quindi che i due cantautori, eclettici e innamorati del cinema, abbiano costruito un'atmosfera contemporanea e insieme intemporale, densa di rimandi agli anni Sessanta, ma anche con una sapiente ricerca compositiva, che si avvale di contributi di giovanissimi, come la celebrata Madame, interprete della title track, che dà una grande prova di versatilità vocale, echeggiando l'impasto melodico di Modugno, su un tappeto delicatissimo di archi e di arpeggi.
Con una struttura ad anello, la colonna sonora si apre e si chiude con l’iconico coro degli Albini, che costituiscono la sintesi dell'atmosfera del film, imperniato, seppure in modo surreale, sui rapporti umani e sul valore dell'amico che ti tende la mano. Di notevole impatto sono anche le composizioni strumentali del duo, come la doorsiana I love you ‘mbare, oppure La spiaggia sul cratere centrale, una vera sceneggiatura in musica, sulla falsariga della musica per sonorizzazioni (che si ispirava a jazz, rock, sperimentale, elettronica, classica contemporanea, e che ha raggiunto il massimo splendore dai tardi anni '60 alla fine dei '70).
La già citata Splash è invece estromessa dal progetto, anche se tutto il disco è intriso della stessa nostalgia, raffinatezza e immediatezza, ironia ed equilibrio fra musica leggerissima e profondissima. L'inedito Il cuore è un malfattore ne è una brillante conferma: fra testi arguti e visionari e una lunga coda strumentale, Colapesce Dimartino si dimostrano fra i musicisti più rappresentativi della loro generazione.