Buena Vista Social Club Lost And Found
2015 - World Circuit / IRD
#Buena Vista Social Club#World#Etnica #Son, bolero, guajira, danzàn
Ma vediamo ora questo eterogeneo Lost & Found al suo interno. Almeno quattro sono i brani recuperati dalle storiche session del 1996. La migliore è sicuramente Macusa un classico e trascinante brano nello stile di Santiago in cui la coppia resa famosa da Chan Chan (Compay Segundo e Eliades Ochoa alle voci e alle chitarre), si scatena in tutta la sua potenza e freschezza. Dal 1996 due sono poi le registrazioni after-hours di Eliades Ochoa: il dolce strumentale Quiéreme Mucho e il delicato e intenso Pedacito de Papel. Di quelle famose session fa parte anche la celebre Lágrimas Negras cantata con naturalezza unica da Omara Portuondo qui accompagnata dalla band al completo con Barbarito Torres al Loud, Eliades Ochoa alla Chitarra e, alla Tromba, il sempre elegante Manuel "Guajiro" Mirabal. La Portuondo è presente nella raccolta anche con Tiene Sabor, un brano morbido e sensuale anche se senza grandi pretese.
A farla da leone, iniziando lui questa raccolta, è Ibrahim Ferrer che è ripreso in tre brani del tour del 2000. Con lui la centralità del suono non è più quella degli strumenti a corda (tres, chitarre, loud) - magari contrappuntato da percussioni e una tromba solitaria e leggera -, ma quello di una grande orchestra in cui la sezione fiati ha importanza fondamentale: un suono ricercato, tra Son cubano e Big Band, in cui la voce di Ferrer si esprime con grande naturalezza.
Altri tre brani sono parte di un lavoro, poi abbandonato, a nome del “giovane” trombonista e band leader Jesus "Aguaje" Ramos. Sono il classico (quasi) strumentale Bodas De Oro, la Salsa di Guajira en F cantata da Calunga (giovane cantante che seguiva la band dei Buena Vista nelle esibizioni di mezzo mondo) e un cantato di Ruben González per un’idea di brano che rimane l’ultima traccia incisa dal pianista prima della sua morte ed è anche la traccia che chiude il disco.
Alti piccoli gioielli sono l’intenso piano solo di González Como Siento Yo registrato dal vivo a Londra e una scordata e semplice Habanera che ci rimanda a un suono più fresco, autentico e realmente popolare nella sua orchestrazione semplice e leggera.
Naturalmente queste tracce “perse e ritrovate” di cui parliamo oggi, non sono che le briciole di ciò che usci allora. Manca, del primo capitolo, la produzione preziosa che rese ancor più fresca e innovativa una musica che sembrava morta da almeno quarant’anni; manca la capacità che ebbe Ry Cooder di far suonare “quella naturalezza” immettendo il suo prezioso tocco produttivo e strumentale. Ma rimane comunque intatta, in questo Lost & Found, la capacità naturale di questa generazione di musicisti, di suonare comunque SEMPRE con naturalezza un repertorio straordinario.