The Future Is Our Way Out<small> [<strong>Lost & Found</strong>]</small>
Rock Internazionale • Alternative

Brigitte Calls Me Baby The Future Is Our Way Out [Lost & Found]

2024 - ATO Records

01/12/2024 di Manuel Nash

#Brigitte Calls Me Baby#Rock Internazionale#Alternative

Una furba operazione che punta tutto sulla nostalgia, o un sincero omaggio al modello di riferimento? Curiosamente, l'esordio dei Brigitte Calls Me Baby (da Chicago) è accompagnato dalla stessa identica domanda che, ormai 30 anni fa, toccó in sorte a Olympian, primo album dei mancuniani Gene. In quel caso, pur messa di fronte a un perfetto matrimonio tra scrittura in stato di grazia e pathos con aspirazioni letterarie, la critica si comportò in modo indebitamente severo con la band di Martin Rossiter. Nel 2024 la storia non si ripete e ciò che ieri veniva frettolosamente liquidato come un mezzo scherzo ai danni degli Smiths alimenta invece l'onda di un fibrillante hype. Tutto questo con la complicità di una stampa di settore che, anche grazie al prestigioso avallo sociologico di Simon Reynolds, ha ormai compiuto il proprio definitivo coming out in tema di retromania. Col senno di poi, la sola colpa dei Gene fu quella di arrivare troppo presto, quando la frattura tra Morrissey e Marr era ancora così recente da poter regalare al pubblico il lusso di una speranza di riconciliazione. 

Oggi, soprattutto alla luce delle recentissime e poco cordiali dichiarazioni dei diretti interessati, quella possibilità è definitivamente archiviata. In assenza di un genio della lampada, largo quindi a chi è in grado di immettere sul mercato il generico di un farmaco ancora molto ricercato. La presenza vocale (ma anche scenica) di Wes Leavins, una popstar fatta e finita che ha già prestato la voce all'Elvis di Baz Luhrmann (qui la nostra recensione), amplifica a dismisura le potenzialità commerciali del progetto. Tuttavia, nell'economia delle influenze portate in dote dalla band, c'è anche una consistente fetta del classico immaginario rock'n'roll oltre, ovviamente, a un'attitudine wave che dimostra di non venerare solo The Queen Is Dead. 

Con una tracklist stracolma di potenziali hit, The Future Is Our Way Out ha tutto l'aspetto di un efficace primo passo che lascia un piede in zona alternative, mentre infila l'altro in mezzo alla porta del mainstream. L'unico (mezzo) inciampo arriva con l' appiccicoso ritornello di Too Easy, prelevato di sana pianta dal pre chorus di Runaway Train dei Soul Asylum. Un peccato assolutamente veniale (la musica popolare si rigenera, da secoli, proprio grazie all'interpolazione) che non riesce proprio a compromettere il brillante entusiasmo inciso nei solchi di in uno degli esordi più interessanti dell'anno. 

Track List

  • The Future Is Our Way Out
  • Pink Palace
  • Eddie My Love
  • Fine Dining
  • I Wanna Die In The Suburbs
  • Too Easy
  • Palm Of Your Hand
  • Impressively Average
  • We Were Never Alive
  • You Are Only Made Of Dreams
  • Always Be Fine