Black Pumas<small></small>
Jazz Blues Black • Soul • R&B

Black Pumas Black Pumas

2019 - Colemine Records/Ato Records

06/08/2019 di Marcello Matranga

#Black Pumas#Jazz Blues Black#Soul

Ho scoperto questa band grazie ad un articolo apparso su The Austin Chronicle, che nel giorno del solstizio d’estate parlava, pur succintamente, dell’uscita di questo primo lavoro discografico. Incuriosito sono andato ad ascoltarlo in rete e, da quel momento non ho potuto fare a meno di continuare a farlo. Non è un disco sconvolgente, chiariamoci subito, ma è quello che si può tranquillamente definire un debutto con i fiocchi.

I Black Pumas arrivano proprio da Austin, viaggiando a bordo di una Chevy Corvette dalla quale proviene un meraviglioso mix di Soul raffinato e R&B grintoso e potente che si abbevera alla fonte musicale degli anni ’60 e ’70, un album in cui  il ritmo poderoso ed incalzante di un pezzo fantastico come l’iniziale Black Moon Rising si sposa con le suadenti atmosfere dei pezzi più rarefatti come  Sweet Conversation

Formati dal chitarrista/produttore Adrian Quesada (a suo tempo uno dei fondatori di Grupo Fantasma) e dal vocalist Eric Burton, i Black Pumas arrivano dal Texas, con base ad Austin. Adrian ha iniziato a dar corpo ai pezzi di questo album nel suo studio, gli Electric Deluxe, iniziando  a cercare un cantante che fosse in grado di cantare le canzoni secondo quanto aveva in mente. Alcuni amici di Adrian gli hanno segnalato un giovane cantautore, originario di San Fernando Valley, che dalla West Coast arriva  infine ad Austin. I due entrano in contatto ma sembrano perdersi. Finché non si ritrovano quando Burton chiama Adrian e gli canta al telefono una delle canzoni composte da Quesada, lasciandolo di sasso per la forza e l’energia profusa. Il sodalizio ha così inizio, ed il prodotto è questo grande album che guarda al passato, vive nel presente, ed occhieggia al futuro con sound che è figlio di un mélange musicale finissimo, ricco di fraseggi che si riferiscono, con citazioni a volte solo solo sfiorate, a Curtis Mayfield, oppure propongono rimandi meno velati come quando sullo sfondo appare Otis Redding nella splendida OCT 33, oppure incrociano i CCR nella già citata Black Moon Rising.

Ma la forza di questo disco risiede nella capacità di coniugare un genere “classico” arricchendolo con fraseggi che guardano al Rock, con passaggi che richiamano anche una certa visione psichedelica, Ed in questa passerella si srotolano istantanee che vedono apparire Al Green che sorride compiaciuto quando parte Colors, uno dei pezzi di punta del disco che consta di  dieci canzoni nelle quali non c’è traccia di plagio e pedissequa copiatura. Sarebbe stato inutile quanto banale. Nessun cedimento alla facile nostalgia per qualcosa che non potrà più essere, ma cuore profuso a piene mani e pezzi ai quali, ripetiamo, è difficile resistere. L'album, oltre al DL e CD,  ha una tripla edizione in vinile. Quella classica in vinile nero, quella americana in una fascinosa Cream with Red + Black splatter, e quella europea in vinile rosso/nero. La band sarà in tour in Europa il prossimo Autunno. Al momento nessuna data prevista nel nostro paese.

 

 

 

 

 

Track List

  • Black Moon Rising
  • Colors
  • Know You Better
  • Fire
  • OCT 33
  • Stay Gold
  • Old Man
  • Confines
  • Touch The Sky
  • Sweet Conversation

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