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Ben Glover Shorebound
2018 - Proper Records / IRD
Ora è tempo di tirare le somme di un decennio ricco di significativi passi avanti, e insieme di tracciare una nuova rotta; Glover ci riesce egregiamente, con questo nuovo disco, dal titolo tanto semplice quanto indicativo, Shorebound. E infatti The Emigrant Ben Glover, abituato a dividersi fra le due coste dell'Atlantico, cogliendone lo spirito, riesce in questo lavoro a ricapitolare i temi e i suoni che l'hanno accompagnato per molto tempo, e dai quali fa bene a non staccarsi, poiché costituiscono la sua cifra distintiva, ma insieme ad aggiungere qualcosa di diverso, di più aperto, ricco di sfumature e di respiro.
Così, vediamo Glover circondarsi di partners importanti per la sua vita artistica, come la stessa Peters, la Gauthier, ma anche Ricky Ross (frontman della band scozzese Deacon Blue), Kim Richey, Angel Snow, Robert Vincent, Amy Speace, Anthony Toner, oltre al fido Nelson Hubbard, componente del suo ottimo side project The Orphan Brigade.
Mentre i lavori precedenti testimoniavano la ricerca di un equilibrio fra le due dimensioni, irlandese e americana, così come le due città di riferimento, Glenarm e Nashville, non senza qualche esitazione, ora invece Glover sembra aver trovato il punto di stabilità, provvisoria, ma efficace, e lo esprime con ballate aperte, musicalmente ricche di suoni, ma sempre con un orecchio di riguardo alle matrici celtica e roots. Ascoltiamo così l'inno all'amicizia di Shipwreck Friend, oppure l'emozionante Keeper of My Heart, che si emancipa dalla probabile etichetta di easy listening proprio per la scrittura coinvolgente e l'interpretazione densa di vibrazioni che lo apparentano al soul.
E, se un pezzo come Soulfire sembra composto per un sound radiofonico di classe, A Wound That Seeks The Arrow, cantata in duo con Angel Snow, riempie orecchie e cuore di chi ascolta di una storia d'amore e perdono perfettamente raccontata e cantata. Altro duetto di valore è con Mary Gauthier, Catbird Seat, in cui le storie dei losers acquistano verità e credibilità, grazie alle sfumature e ai chiaroscuri che i due artisti ci regalano.
Nel cuore del disco, al sesto posto, c'è però la piccola perla Kindness: chitarra e voce, il messaggio dall'anima di un artista generoso e schivo, sensibile e grande, che dona una propria versione di Forever Young, con parole che ci fanno riflettere, e ci fanno bene: May you know goodness / May you know peace / May you know contentment / May you be at ease / May the road before you / Be soft beneath your feet / More than all / May this be true / May you know kindness /May kindness know you .
Un messaggio, un augurio, che ricambiamo con tutto il cuore a Glover, in attesa di ascoltarlo live presto in Italia.