Quartet (Mestre) 2008<small></small>
Derive • Suoni

Anthony Braxton Quartet (Mestre) 2008

2010 - Caligola Records/IRD

28/04/2011 di Paolo Ronchetti

#Anthony Braxton#Derive#Suoni

Spiace dirlo ma senza alcuni grandi vecchi la musica “altra”, di matrice jazz o improvvisativa purtroppo il risultato non cambia, oggi sarebbe un mortorio. 
Per fortuna questo disco, prodotto dall’italianissima Caligola Record, ci ripresenta al meglio Anthony Braxton, Classe ’45 da Chicago, in una registrazione live risalente ad un concerto svolto a Mestre nel 2008 in occasione del Candiani Summer Fest (e un plauso a loro per il cartellone sempre interessante).
 
A capo del Diamond Curtain Wall Quartet (Taylor Ho Byrnum alle trombe e al trombone; Katherine Young alla chitarra elettrica; Mary Halvorson al fagotto; Anthony Braxton nel suo regno di ance ed elettronica) Braxton ci presenta la sua Composition No. 367, e un più breve bis di tre minuti. 
Dalle foto interne del Cd si possono intravvedere le originali partiture/disegno colorate che ogni musicista ha davanti agli occhi e il disporsi dei musicisti in cerchio intorno ad una clessidra. La composizione dura poco più di un’ora e si struttura, come leggiamo nelle interessanti note del disco ad opera di Stefano Zenni, con un’attenzione estrema intorno al concetto di timbro o colore del suono. Anche l’uso, pesantissimo ma mai invasivo, dell’elettronica è sempre in funzione della ricerca di un “rivolto” nuovo della timbrica dei musicisti, di una rielaborazione elettronica che ne enfatizzi alcune caratteristiche timbriche con algoritmi lontani da una logica ritmica o piaciona.

Siamo anche naturalmente lontanissimi da una forma tradizionalmente jazz così come da una composizione classica. Ma il richiamo ad una partitura, ad una struttura, è molto chiaro ed evidente. Solo ci troviamo di fronte ad una partitura che lascia liberi, che rimanda a qualcosa che accadrà al momento dell’esecuzione e che influenzerà il successivo con un esercizio di ascolto dell’altro assolutamente estremo ed intenso.
 
Echi free, contemporanei e, inaspettatamente, africani (il Mali che compare al minuto 20 per poi scomparire sommerso dai rimandi elettronici), per una musica senza confini sicuramente impegnativa per l’ascolto ma anche di grande soddisfazione.

Track List

  • Composition No. 367c
  • Encore (Mestre)

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