Andrea Tich & Le Strane Canzoni Una cometa di sangue
2015 - Interbeat / Snowdonia
#Andrea Tich & Le Strane Canzoni#Italiana#Canzone d`autore #Synth-pop #Pop
Quello che colpisce maggiormente nei due cd, perfettamente simmetrici con 12 canzoni l’uno, è quello che è meno in evidenza: per quanto i volumi privilegino il cantato, a rapire è in primis la trama di suoni, uno sfavillio evanescente e cangiante, un tappeto di stelle liquide, di VST ora scintillanti, ora onirici, ora world, impalpabili, eppure potenti come un teletrasporto cosmico.
Nelle 24 tracce troviamo bassi ballabili oppure dark-wave, etereo synth-pop, electro-rock, quando non cenni di krautrock (si ascolti la suggestiva, acquea Vecchio mondo), trame acustiche lievi e dolcissime, a volte immerse ancora in sonorità space (v. La leggenda della voce solitaria), sonorità lisergiche (ad es. in Puoi cantare), risonanze e ariosità psichedeliche, fantasie zappiane e sinuose melodie pop; restano però costanti le atmosfere rarefatte, accompagnate da interpretazioni che hanno un incedere tra il profetico e il sognante. D’altronde “sogno” e “sognare”, al pari dei riferimenti a corpi (e creature) celesti, appaiono parole-chiave, che lampeggiano nelle canzoni come un leitmotiv; nei versi si compone inoltre un’idea dell’amore che conserva la naturalezza tipica dei ‘70s, ebbra di vita e immersa nel suo mistero, ma anche smagata e preparata al disincanto.
Frequenti gli squarci prepotentemente visionari, ma anche le riflessioni introspettive tra bilanci, impressioni, confusione, solitudine, consapevolezza della finitudine dell’universo e dell’esistenza; talora le parole, anche nelle metafore che attingono immagini alla natura, risuonano così semplici e dirette da risultare disarmanti.
Non mancano momenti più dolenti e raccolti come la minimale ed elegante Chiodi fissi, dall’arrangiamento più cantautorale come Farfalla fluorescente, né omaggi ai “compagni di strada” scomparsi Enzo Bianca e Claudio Rocchi.