Andrea Tich & Le Strane Canzoni Parlerò dentro te
2018 - Dischi di Plastica/Goodfellas/M.P.& Records
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Andrea Tich dal 1978 fa parte della categoria sopra indicata, al punto di "Proclamare ufficialmente di appartenere alla resistenza della musica non allineata". E ne ha fatto parte fin dagli inizi con la storica Cramps Records ( Area, Finardi, Skiantos, Pino Masi) che lo fece debuttare, nel 1978 appunto, con il provocatorio Masturbati. Con l'aggiunta de Le strane canzoni nel nome, le uscite discografiche, sembrano aver trovato una costanza tanto che questo nuovo Parlerò dentro te è il quarto lavoro nell'ultimo decennio.
Undici nuovi brani che fanno rivivere questi quarant'anni di musica. Sia quella di Andrea Tich sia quella che lo ha circondato. La ha assorbita, elaborata e messa in scena alla sua maniera. Ecco quindi che torna il cantautore che racconta storie, personali e del mondo che lo circondano, in un ibrido di elettronica e psichedelia con una certa apertura al pop. Il tutto velato da uno strato di malinconia, che non scalfisce troppo il disco ma gli dona un tocco di umanità aggiuntiva.
Dichiarato parte piano per andare via via crescendo con la chitarra che si prende la scena nell'assolo finale. Otto Comandamenti apre una porta elettronica sul disco che viene subito socchiusa da Sulle cose brano dallo stile decisamente più cantautoriale. Anche se inizialmente sembrerebbe esserlo anche La mia pace la tua guerra, nei tre minuti finali il brano toglie il freno e lascia che Synth e Sax si rincorrano in una coda psichedelica davvero ben riuscita. Sassofono che tornerà alla ribalta anche in Psichedelicapire e Denti smaglianti. La finale Eclisse è un piccolo gioiello di psichedelia in cui Andrea Tich riesce a mescolare sia il punto di partenza della sua carriera sia il punto attuale, senza farli risultare incompatibili nonostante le ampie differenze.
Parlerò dentro te, in fin dei conti, è un lavoro in cui il suo autore si guarda indietro per provare ad andare avanti. Non lo fa con nostalgia dei tempi andati ma più con voglia di capire a che punto si trova e dove può arrivare. Di certo non sarà il capolavoro di Andrea Tich ma di certo un disco che si può ascoltare sempre con piacere.