Andrea Nardinocchi Il momento perfetto
2013 - Giada Mesi/EMI Music Italy
Per fortuna ogni tanto dal Festival della canzone italiana e in generale dal panorama musicale made in Italy viene fuori qualcosa di buono e interessante, che nulla ha a che fare con i cliché descritti sopra e che fanno ben sperare nel futuro della musica del nostro Paese.
Stiamo parlando di Andrea Nardinocchi, reduce dall’ultimo Sanremo tra i partecipanti nella categoria Giovani, e del suo Momento perfetto.
C’è la melodia, ci sono le chitarre (il cui suono spicca soprattutto in Come Stai dove le chitarre sono suonate da Manfredi Tumminello), ma soprattutto ci sono i suoni digitali realizzati con il computer e un controller midi. Il risultato è un suono che a volte è molto vicino al mondo dell’hip hop, come succede in Tu sei pazzo e Le pareti scritte ed eseguite rispettivamente insieme a Marracash e Danti dei Two Fingerz.
Altre volte come in Persi insieme siamo al tormentone da classifica arricchito di una base elettronica che fa subito breccia, complice lo zampino di uno dei più grandi produttori italiani, Michele Canova (Jovanotti, Tiziano Ferro). Altre volte ancora, come in Le labbra screpolate, siamo dentro al mondo del pop di nuova generazione internazionale stile Justin Timberlake che porta ancora una volta l’ascoltatore in un mondo sonoro diverso.
In quello che potrebbe sembrare un labirinto sonoro disomogeneo e caotico, regna invece un equilibrio musicale chiaro e continuo traccia dopo traccia. Nardinocchi, oltre ad essere un bravo intrattenitore, dimostra di avere anche un talento nell’assemblare i suoni e nel tirare fuori dai suoi strumenti tecnologici un sound moderno e internazionale, ben lontano da quella musicalità tutta italiana spesso ancorata ad arrangiamenti datati.
Un disco per chi è stanco delle solite canzonette e un artista da tenere sicuramente d’occhio.