Trema la Terra<small></small>
Italiana • Folk • World music

Alfio Antico Trema la Terra

2020 - Al-Kemi/AlaBianca – distr. Warner/Fuga

26/02/2020 di Laura Bianchi

#Alfio Antico#Italiana#Folk

"Un lavoro pensato, sudato, suonato in famiglia, come sempre. Questa è la nostra tavola apparecchiata, qui ci sono le corde, le onde, i battiti di quello che sarà il mio nuovo album".

Sediamoci a questa tavola, che il grande Alfio Antico ha apparecchiato per noi, e gustiamo le nove portate che compongono un banchetto sontuoso, ricco di gusti e sensazioni ancestrali e contemporanee: il nuovo disco, Trema la terra, con la produzione artistica di Cesare Basile. Un ponte ideale fra Trinacria e Emilia, per condurre l'ascoltatore in un cammino suggestivo, sospeso fra miti senza tempo e riferimenti alla nostra postmodernità.

Il curriculum di Antico è impressionante: il suo tamburo ha suonato per Beppe Barra, Tullio De Piscopo, Edoardo e Eugenio Bennato, Lucio Dalla, Fabrizio De André,  Renzo Arbore e la sua Orchestra Italiana, Vinicio Capossela, Carmen Consoli, Fiorella Mannoia. Ma il discorso musicale che l'artista vuole intrattenere col pubblico va ben al di là delle collaborazioni, e si estende nel senso di una ricerca etnomusicologica, sociologica, culturale in senso lato, comprendendo un dialogo stretto e intenso fra suono e ritmo, parola e visioni.

In questo lavoro, curatissimo in ogni particolare, l'intreccio appare solido, maturo, in una fusione completa fra elettronica e suoni materici, come se dalla creatività di Antico emergesse un'idea coerente di un tempo continuo, una sorta di durata interiore filosofica, che ingloba i ricordi di epoche remote e le spinte della contemporaneità. E il testo funge da collante, per suscitare nell'ascoltatore emozioni originali e sempre diverse: si ascolti l'ipnotica Lettu Letu, in cui la base elettronica dialoga fitto con il tamburo di Antico, guidata da un testo evocativo e denso di sensibilità; Rijanedda, come sospesa in un'altra dimensione, con la voce di Antico in bella evidenza, in tutta la sua diretta semplicità di pastore raffinato, che dimostra quanta profonda connessione possa esistere fra coltura e cultura.

Non mancano i ritmi più esorcizzanti, tesi e energici, come in Vendemmia, una filastrocca incalzante, dai suoni folk e dal crescendo entusiasmante, oppure la breve e intensa Pancali Cucina, una sorta di Creuza de mä sicula, con un coro che, interrompendosi bruscamente, lascia l'ascoltatore stupito e colpito dall'energia di una vita senza tempo. A tale proposito, è da sottolineare il modo originale con cui Antico elabora l'intervento del coro, molto simile a quello della tragedia greca, quindi non come sottofondo di accompagnamento, ma quale personaggio autonomo, coerente, che interviene a esprimere un proprio concetto, come anche nel caso di Nun N'aiu Sonnu, dalla bella, lunga coda strumentale.

Il disco - banchetto si conclude con l'onirica, sperimentale Me Figghiu, priva di tamburo, ma ricchissima di sentimento, con echi e suoni che sembrano provenire da un altro mondo. E l'ascoltatore si alza dal banchetto mai sazio, col desiderio di riascoltare ancora e ancora un'opera tanto coinvolgente.

 

Track List

  • LTrema La Terra
  • Pancali Cucina
  • Nun N`aiu Sonnu
  • Rijanedda
  • Pani E Cipudda
  • Menza Sira
  • Lettu Letu
  • Vendemmia
  • Me Figghiu

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