Alessandro Mannarino Supersantos
2011 - Leave srl/Universal
Nelle 11 tracce si può assaporare la quotidianità, storie strambe e inverosimili, personaggi intrappolati tra la fantasia e la realtà. La musica di Mannarino, a metà strada tra la poesia surreale di Vinicio Capossela, i ritmi tribali di Manu Chao, ma fedele alle origini e agli stornelli romani.
Mannarino è un cantastorie che ci narra una verità tutta sua, la storia d’amore e rivoluzione tra Giuda e la “peccatrice redenta”, in Maddalena. Un´altra donna intrappolata tra le parole dei suoi testi, un’altra peccatrice, è Marylou, che come Bocca di Rosa di De Andrè, vende l’amore.
Nell’album ci imbattiamo ancora in una Rumba magica, che in fondo non è una rumba, ma con l’uso della fantasia tutto è possibile. Serenata Lacrimosa è un urlo ad un vescovo che non sente: Mannarino non crede nella resurrezione, vuol sentirsi vivo e senza pentimenti godendosi l’Aldiquà. Statte zitta, toni poco rispettosi nei confrontanti della donna amata: questa è la storia di un amore devastante, ed alle volte la fuga è l’unica via di scampo.
Messaggi subliminali in L’era della gran publicitè: il cantautore romano fa uso del francese per dire cose che il buon costume ci impedisce di affermare, con un sound che ricorda i brani di Manu Chao.
Si arma di chitarra e canta sussurrando una Serenata Silenziosa, a dimostrare che a questo mondo chi parla poco o sta zitto, ci guadagna. Quando l’amore se ne va, è la storia di un uomo che ha perso l’amore, così come L’onorevole, che però ci guadagna una “poltrona”, muore e non s’accorge d’esser morto.
L’ultimo giorno dell’umanità chiude il disco, adesso i personaggi sono liberi, si lasciano alle spalle vicende difficili e grattacapi, e si aprono dinanzi a loro strade nuove. Per una nuova storia tutta da scrivere, come quella dello stornellatore moderno.