Gillian Welch The Harrow & The Harvest
2011 - Acony Records
The Harrow & The Harvest è un album di rara, scarna bellezza, gli ingredienti sono ridotti all’osso, solo le due chitarre e, alternativamente, un banjo, un’armonica, un battito di mani o di piede che ricamano delicate e trasparenti ragnatele musicali attorno alla disarmante e fascinosa bellezza della voce “seppiata” di Gillian. Le recenti frequentazioni con i Decemberists, autori dell’album più bello di questa prima metà dell’anno, hanno creato complicità ed osmosi musicale, la band di Portland ha assorbito dalla Welch gli stilemi della tradizione e li ha riversati in The King Is Dead, dando alla luce un album di Americana pura, mentre la cantautrice di Nashville ha ricevuto dalla comunicativa energia e sfrontatezza di Colin Meloy & C. il coraggio e la spinta per pubblicare questo materiale da lei ritenuto non adeguato alle proprie aspettative.
Le sonorità sono quelle della musica tradizionale americana che trova i maggiori spunti d’ispirazione nella tradizione degli Appalachi arricchita con venature di blues che aleggiano, quasi impercettibili ad un ascolto distratto, in tutto l’album. Dieci canzoni minimaliste che sembrano da sempre far parte del patrimonio country folk della tradizione del south west, canzoni coraggiose sciorinate da un’artista che non cede nulla al business ma al contrario sfida il suo pubblico con cipiglio e sguardo alto, quasi a voler dire: vediamo un po’ se riesco a bucarvi il cuore alla mia maniera. Certamente un disco che non fa prigionieri o lo ami perdutamente o lo metti con malcelato orgoglio completista sullo scaffale.
Pezzi come la malinconica The Way It Will Be, la soave Tennessee e il lento lamento sudista Down Along The Dixie Line lasciano muti per la disadorna bellezza. Six White Horses, che è forse il momento più solare di tutto il lavoro, si avvicina ai traditionals più alti ed è fatto di poche note di banjo, armonica e handclaps, una vera goduria.
The Harrow & The Harvest è un disco compendioso che ha l’autorevolezza e il passo di un piccolo classico prima ancora di conquistarci, è senza dubbio tra le cose migliori del già ricco 2011. Niente libretto, niente testi, tutto scarno ma imperdibile.
PS: l´album esce il 28 giugno e al momento non è ancora disponibile un video ufficiale inerente il disco