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Bronco Le 6.51 sono l’ora del risveglio delle cicatrici: il nuovo singolo di Bronco con Her Skin
Le "6.51" sono l’ora del risveglio delle cicatrici.
Il nuovo singolo di Bronco è un tuffo nelle sue notti bolognesi
Una notte insonne, uno sguardo al cellulare: le 6.51, tempo di staccare un nuovo singolo dall’anima di Bronco sotto forma di una ballad per la città che si muove in sottofondo. Ad accompagnarlo in attesa dell’alba, la delicata voce di Her Skin.
ASCOLTA QUI: https://orcd.co/bronco651
Dopo l’esordio con Dispiace, l’artista si fa ulteriormente ispirare da Bologna e dalla sua lenta frenesia, come un sentimento che cresce a intermittenza, prima cauto poi velocissimo. Un risveglio da una notte agitata fa posare gli occhi sull’orario della sveglia, orario in cui ci si aspetta che la città sia ancora mezza dormiente, eppure “Quante macchine passano alle 6.51”.
Il brano è introdotto da un riff di chitarra in medias res il quale regge la ritmica assieme a un semplice giro di batteria. La composizione e la produzione, ancora una volta, è stata sviluppata insieme a Marco Bertoni e Ibisco, non gli unici ospiti in questo nuovo singolo. A supporto della narrazione di Bronco c’è Her Skin, cantautrice dal timbro soave che impreziosisce il brano dandone maggior profondità.
In 6.51, definita da Bronco “la ballad del disco”, si coglie una patina di nostalgia che ricopre tutto il creato come dopo un’esplosione nucleare. Il richiamo è sempre alla notte: notti che al contempo uniscono e dividono i corpi, che li fanno piangere e poi ricredere sulla via del ritorno. Notti che in fondo non fanno bene, come canta l’artista.
Bronco non perde l’abitudine di inserire la città di Bologna nei suoi testi con riferimenti chiari e inconfondibili: il quartiere San Donato, appena oltre il cavalcavia dove risiedono club storici come il Covo, con la sua aura giovanile, che da luogo di incontro diventa luogo di separazione. Eppure la divisione dei corpi che canta l’artista riesce in qualche modo a spegnere quel dolore esistenziale che ci attanaglia, regalandoci momenti di profonda introspezione sulla via del ritorno, sempre protetti dai portici.
Nonostante il non sentirsi tanto bene, i pianti nei momenti meno opportuni, il dolore che divide invece di unire, Bronco non ferma la propria produzione artistica, anzi la alimenta. 6.51 è stato pubblicato il 17 gennaio per V4V-Records (distribuzione The Orchard) come secondo singolo estratto dal suo disco d’esordio in uscita nei prossimi mesi.
Bronco
Bronco è un cantautore e trombettista nato a Terni, cresciuto nella provincia di Viterbo e che attualmente vive a Bologna. Inizia a lavorare come barman in uno dei locali più storici e underground della città: il Covo club, tempio della musica live a Bologna, poi dal bancone passa alla consolle, facendosi conoscere anche come dj negli aftershow. Dopo diversi anni di attività come frontman della band Scimmiasaki, inizia a scrivere e comporre brani più aderenti alle sue inclinazioni personali. Le parole delle sue canzoni sono umide, le immagini nascoste tra i rovi: prese, asciugate e urlate per cercare di dare senso allo stato d’ansia che spesso lo pervade. Le sue storie raccontano di rapporti tossici, della sua terra e delle campagne, delle dipendenze, di amori sprecati nelle paure e negli
attacchi di panico.
La sua voce ruvida oscilla tra dream punk, pop e musica d’autore, ispirata dall’apparente leggerezza di Rino Gaetano e dalla libertà di Franco Califano mantenendo la musicalità di Battisti e l’“etno-elettronica” di Jon Hassell e Brian Eno. A settembre 2023 entra in studio a registrare il suo primo disco prodotto insieme a Marco Bertoni e Filippo Giglio (Ibisco).
Credits:
Eseguito da Giacomo Bronco e Sara Ammendolia (Her Skin).
Testo e musica di Giacomo Bronco e Filippo Giglio (Ibisco).
Prodotto da Marco Bertoni e Filippo Giglio (Ibisco).
Registrato, mixato e masterizzato da Marco Bertoni presso PS1Studio, Mercatale Bologna.
Foto di Simone Asciutti e Arianna Puccio.
Styling: Georgia Schirò.
Location: Villa Lais - Sipicciano.
Artwork: Arianna Puccio / Studio Cemento.
Fonte: V4V-Records e Delta - Ramificazioni Culturali
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