Perdiamo così uno dei cantautori più originali della storia della musica italiana, che aveva all’attivo 30 album, oltre a raccolte, EP, colonne sonore e dischi live; grande sperimentatore fin dagli esordi con Fetus (1972), il maestro non aveva disdegnato neanche il pop e il pop-rock, collezionando grandi successi ad esempio con gli storici brani (Cuccurucucù, Centro di gravità permanente, Bandiera bianca, ecc.), de La voce del padrone, disco che a settembre compie 40 anni, così come con memorabili singoli degli anni ’90 come Strani giorni, la struggente e delicate ballata La cura, una delle canzoni d’autore italiane più amate di sempre, o Shock in My Town.
Il percorso musicale del cantautore è stato notoriamente un esempio di raffinatezza, coerenza e bellezza, fino agli ultimi dischi come Apriti sesamo del 2012, anticipato dal singolo Passacaglia, adattamento di una composizione classica dell’artista barocco Stefano Landi, il live Del suo veloce volo con Antony and the Johnsons (2013) e Torneremo ancora (2019), ultimo lavoro con nuove versioni delle sue canzoni, registrate con la Royal Philarmonic Orchestra di Londra durante le prove del tour del 2017, e con l’omonimo inedito, composto con Juri Camisasca.