live report
Cristiano Godano Taranto - Mercato Nuovo
Concerto del 12/05/2024
Artista poliedrico, cantante, chitarrista, autore, attore e scrittore, Godano è tra i punti di riferimento della scena alternativa italiana che affonda le sue radici musicali nel fermento artistico degli anni Novanta, un’artista capace di sviscerare una peculiare e poetica vena creativa improntata di una musicalità e di un significato inusuale che possiamo assaporare nelle sue opere e nelle sue performance, con o senza Marlene Kuntz.
Quindi, quale occasione migliore di godere di questa sua essenza artistica se non quella di assistere ad una delle sue esibizioni solo voce e chitarra, date anche le indiscrezioni che lo vogliono in grande forma. Una forma strepitosa messa in mostra non solo il 1° maggio, ma anche durante il tour del trentennale per quel piccolo, ma immenso capolavoro, che fu Catartica.
Prima di dedicarci a Godano, però, è doveroso menzionare anche l’esibizione di Napodano che ha avuto l’arduo compito di riscaldare gli animi “irrequieti” degli avventori accorsi ad assistere all’artista principale. Una breve comparsata quella del cantautore italiano, di stanza in Belgio, ma che nonostante l’accompagnamento della sola tastiera è riuscito comunque ad attirare l’attenzione del pubblico con il suo indie – pop intriso di frizzante e significativa ironia.
Sono invece all’incirca le 22 quando, imbracciata la sua chitarra acustica, Cristiano Godano fa capolinea sul palco del Mercato Nuovo per dare libero sfogo al suo spettacolo, estrapolando dal suo “cilindro magico”, uno dopo l’altro, alcuni dei brani più significativi della sua trentennale carriera con i Marlene Kuntz e del suo album solista (Mi ero perso il cuore, 2020), senza tralasciare qualche intrigante sorpresa.
L’inizio del concerto è affidato ad un brano della band, Godano ci regala infatti la sua personale ed suggestiva versione acustica di Notte, tratto da Senza peso del 2003. Questo è solo l’inizio, il primo piacevole assaggio di una serata che vede l’artista piemontese eseguire con determinazione e grinta brani come Solstizio, Adele, Sapore di miele e Uscita di scena. Ma a fare breccia nei cuori assorti dei presenti sono state soprattutto quelle canzoni memorabili come La canzone che scrivo per te, Infinità ma, in particolar modo, Lieve e Musa chiuse immancabilmente tra le ovazioni.
Godano sa il fatto suo, dimostrando una naturale e sorprendente dimestichezza anche in questa dimensione musicale, lo dimostrano la sua particolare interpretazione di Lazarus di David Bowie o quando s’inoltra nei “meandri” più intimi della sua discografia con una tenacia e una consapevolezza che solo pochi hanno, capace di prenderti per mano e di condurti in questo viaggio mistico, eseguendo quelle composizioni che in questa veste trovano la loro espressione migliore, canzoni come Padre e figlio e Ciò che sarò io, per sua ammissione tra le sue preferite, Com’ è possibile, piacevole ballata alt-country memore delle lezioni impartite da Neil Young, fino a chiudere la prima parte con la doverosa e commovente dedica all’amico Luca Bergia, batterista dei Marlene Kuntz scomparso lo scorso anno, eseguendo Ti voglio dire.
Un concerto intenso come pochi, mai un calo di tensione. Godano non si è risparmiato anzi si è prodigato nel classico bis con una manciata di brani sviscerando il suo potenziale artistico soprattutto nel finale con una sontuosa esecuzione di Old Man di Neil Young e ovviamente con quell’immenso “gioiellino” malinconico di Nuotando nell’aria per la gioia dei presenti.
Praticamente, il finale perfetto.
Live Set:
Notte (Marlene Kuntz)
La mia vincita
Solstizio (Marlene Kuntz)
Lazarus (David Bowie)
Adele (Marlene Kuntz)
Sei sempre qui con me
Com’è possibile
Uscita di scena (Marlene Kuntz)
La canzone che scrivo per te (Marlene Kuntz)
Padre e figlio
Ciò che sarò io
Sapore di miele (Marlene Kuntz)
Lieve (Marlene Kuntz)
Infinità (Marlene Kuntz)
Musa (Marlene Kuntz)
Ti voglio dire
Catastrofe (Marlene Kuntz)
L’artista (Marlene Kuntz)
Old man (Neil Young)
Nuotando nell’aria (Marlene Kuntz)