
Roberto Andò Viva la libertà
2013 » RECENSIONE | Drammatico | Commedia
Con Toni Servillo, Valerio Mastandrea, Valeria Bruni Tedeschi, Michela Cescon, Anna Bonaiuto
24/02/2013 di Arianna Marsico
La storia in sé e per sé parrebbe semplice, ma è magistralmente complessificata dalla maestosa versatilità di Toni Servillo.
L’onorevole Enrico Olivieri (Toni Servillo) è il segretario del principale partito di opposizione, ma è sempre più logorato dalla falsità della politica e dalla crescente contestazione interna. Senza dire nulla a nessuno scappa a Parigi dalla mai dimenticata Danielle (Valeria Bruni Tedeschi), che ora però ha una famiglia. La sua scomparsa, con le elezioni alle porte, getta nel panico il suo collaboratore Andrea Bottini ( Valerio Mastandrea) che d’accordo con Anna (Michela Cescon), moglie del fuggitivo, escogita uno stratagemma: sarà Giovanni, fratello di Enrico a cui somiglia come una goccia d’acqua, a spacciarsi per lui fino al suo ritorno. Piccolo particolare: Giovanni è un brillantissimo filosofo ma è anche pazzo. Ha lasciato da poco una RSA ma deve attenersi scrupolosamente alla terapia farmacologica prescritta.
Non racconto il resto per non togliervi la sorpresa, ma il tema del doppio e del sosia tanto cari al teatro antico vengono affrontati in maniera ora esilarante, ora delicata e commovente. Senza dimenticare le stoccate che Giovanni, nei panni di Enrico, rifila alla nostra attualità, acuto e sognatore come Cyrano.
Enrico e Giovanni non si vedono da 25 anni. Prima tanto vicini, si sono allontanati, forse perché entrambi innamorati di Danielle. Eppure occhio destro ed occhio sinistro che appartengono allo stesso volto. I confini tra i due, prima falsamente netti, sono ridestinati a confondersi a sfumarsi. Non ci sarà più un Dorian Gray separato dal suo ritratto nascosto. E i due occhi riguarderanno finalmente nella stessa direzione.
“Perché per me l'unica gente possibile sono i pazzi, quelli che sono pazzi di vita pazzi per parlare, pazzi per essere salvati, vogliosi di ogni cosa allo stesso tempo, quelli che mai sbadigliano o dicono un luogo comune, ma bruciano, bruciano, bruciano, come favolosi fuochi artificiali color giallo che esplodono come ragni attraverso le stelle e nel mezzo si vede la luce azzurra dello scoppio centrale e tutti fanno Oooohhh! “
(Jack Kerouac On the road)