Nuri Bilge Ceylan

Drammatico

Nuri Bilge Ceylan C’era una volta in Anatolia


2011 » RECENSIONE | Drammatico
Con Muhammet Uzuner, Yilmaz Erdogan, Taner Birsel, Ahmet Mumtaz Taylan

12/07/2012 di Paolo Ronchetti
Tre auto viaggiano nel cuore delle steppe dell'Anatolia, cercando qualcosa nell’oscurità: ogni collina, ogni albero potrebbe essere il luogo giusto. Un assassino (?) cerca di condurre una squadra di poliziotti verso il luogo dove ha seppellito il corpo della sua vittima (?). Un’indagine lunga una notte che costringe i personaggi a guardarsi intorno e guardarsi dentro. "C'era una volta in Anatolia" è la storia di una notte diversa dalle altre, passata tra chiacchiere catartiche e segreti inconfessabili, cronaca di un viaggio interiore alla ricerca dell'ineffabile, è quel tempo in cui si cerca di capire la propria solitudine ostinata.

 

Peccato! C’era Una Volta In Anatolia parte e viaggia per due ore in modo straordinario e inaspettato tra il non senso e l’essenza stessa della vita. Lo fa con ironia e magia tra i rimandi a vecchi spaghetti western e storie personali ed universali utilizzando il tempo tra il tramonto e l’alba esattamente come nel film di Rodriguetz. È quando l’unità di tempo ha un piccolo scarto, quando la folle magia notturna scompare nel nuovo giorno che il film (che comunque, proprio li, riserva una delle scene più belle degli ultimi anni: la dissezione di un cadavere vista, ma soprattutto “ascoltata”, fuori campo!) si spegne. Ed è un peccato. I personaggi, solo apparentemente con il carattere grossolano della commedia, si rivelano, con il passare dei minuti, sempre più preziosi in un film corale come non se ne vedeva da tanto.

Insomma un piccolo capolavoro con un piccolo neo ma che rende questa Anatolia così vicina ai nostri mille altri sud (mentali ancor più che geografici).

Piccola nota: i due fratelli personalmente mi ricordano molto i fratelli protagonisti di “La Malvivenza” dall’album Oplà degli Avion Travel (1993).

 

Voto 4/5


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