Chris Sanders Il robot selvaggio
2024 » RECENSIONE | Cartoni animati | Fantastico
26/10/2024 di Roberto Codini
Chi l'ha detto che le macchine non hanno sentimenti? Chi lo dice che i robot sono cattivi? Probabilmente chi non conosce Rozzum 7134 (Rose), che non solo è un robot, ma è un robot femmina (esistono, per citare Woody Allen in "The sleeper", ma lui aveva altre intenzioni), che può essere una splendida mamma.Programmato per uccidere? No, per amare, una'intelligenza artificiale, ma programmata con il cuore.
Rose è un robot non nel senso di una macchina umanoide come nel film del 2015 “Ex machina” di Alex Garland (regista di “Civil War”, recensito qui), ma nel senso di sembianze di un robot che ricorda BB8 e parla come D3BO, Relazioni Umane Cyborg. Star Wars quindi? Non solo. Chris Sanders, regista di “Lilo e Stitch” (altro film che ricorda The Wild Robot) ha realizzato, con Il robot selvaggio, uno dei più bei film di animazione degli ultimi anni, che speriamo sia candidato all’Oscar.
Questa la storia: in un futuro non precisato, in cui però il mondo sembra governato dalle macchine, un robot femmina chiamato Rozzum 7134 si ritrova su un’isola sperduta abitata unicamente da animali, e interpella gli abitanti dell’isola, chiedendo se hanno bisogno di aiuto, ma nessuno sembra interessato, anzi, gli animali sembrano ostili: l’opossum con i figli che si fingono morti, l’orso, il castoro laborioso e le oche, tranne una piccola ochetta orfana il cui uovo viene trovato da Rozzum e che si convince che la robot sia la sua mamma.
Solo la volpe, all’inizio bugiarda e diffidente, diventerà loro amica. La situazione sembra complicarsi fino a quando non arrivano i robot cattivi, che vogliono riprendersi Rozzum, ma gli animali si coalizzano a fanno resistenza. Cosa succederà? Lo scoprirete guardando il film, che forse avrà un seguito (il libro dal quale è tratto è fatto in realtà di tre libri).
“The wild robot” è un film bellissimo, intenso e commovente, diretto magistralmente, con un' animazione eccezionale, ma è soprattutto una storia familiare, come in Star Wars, Lilo e Stitch, Kung Fu Panda. Ma questa volta non ci sono gli uomini, ci sono gli animali e le macchine. Le macchine hanno preso il posto dell’uomo? Il mondo è governato dai robot? Forse sì, ma il regista non ce lo dice. L’unica cosa che sappiamo è che il robot, finito per caso sull’isola, è dotata non solo di una intelligenza artificiale, ma anche di un cuore. L’ochetta orfana, battezzata Becco Lustro, è stupenda. Imparerà a volare perchè deve migrare e intanto dormirà sulla spalla della mamma-robot.
Il film è per tutti, ma deve essere visto con i fazzoletti in mano. Perchè si ride e si piange. Da vedere e rivedere. Meraviglioso.