Roberta Barabino

special

Roberta Barabino In anteprima il video di Tu non lo sai e l'EP Inemuri

29/01/2023 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Roberta Barabino#Italiana#Canzone d`autore

Roberta Barabino ci conduce in una dimensione sonora sognante grazie al suo nuovo EP, che comprende cinque cover e un inedito: ve ne presentiamo anche il video, in cui le immagini fragili e oscure della vita scorrono sul finestrino, mentre il protagonista vive gli equilibrismi del cuore. La cantautrice ci porta in un microcosmo delicato di suoni essenziali, reinterpretando Od Fulmine, Bobo Rondelli, Ivan Della Mea, Syd Barrett e Bob Marley.
È in uscita il 3 febbraio Inemuri, terzo lavoro della cantautrice genovese Roberta Barabino, un EP prodotto da Mattia Cominotto e composto da sei pezzi, cinque cover e un inedito. Il titolo in giapponese significa letteralmente “essere presenti mentre si dorme” e allude a un’abitudine giapponese, quella di addormentarsi per qualche minuto anche sul posto di lavoro, su un mezzo pubblico o per strada: nella società giapponese non viene visto come qualcosa di scandaloso e serve a svegliarsi rinfrancati, per poter riprendere le attività della giornata con maggiori energie.

Spiega l’artista: “Ho rivisitato queste canzoni immaginando un sonno dal quale sono nate, come se potessi dare vita ad una loro dimensione eterea, embrionale. Sarebbe bello se chi ascolta potesse viaggiare tra sonno e veglia e, lasciandosi prendere per mano da tutti gli Autori, attraversasse questi loro mondi che forse solo apparentemente sembrano lontani.”

Per ogni canzone c’è un video, che proviene da immagini girate istintivamente da Roberta e poi elaborate insieme a Lorenzo Santagada.

Racconta ancora Barabino sulla genesi dell’EP: “I sogni sono di tutti, arrivano dallo stesso infinito serbatoio e sono forse il rimedio naturale più potente che esista. In questi Inemuri ho viaggiato tra le canzoni di amici, maestri e poeti in giro per il mondo: Bob Quadrelli, Bobo Rondelli, Od Fulmine, Syd Barrett, Ivan Della Mea nella sua verace Milano degli anni ‘60 e Bob Marley."

In questo viaggio onirico si parte con l’inedito Tu non lo sai, con musica di Roberta Barabino e testo di Roberto “Bob” Quadrelli, di cui vi presentiamo il video in anteprima. La voce si spande quasi sussurrata su tocchi di piano di Francesca Sophie Giona, che sgocciolano lenti e nostalgici; non mancano echi di chitarre riflessive. Nel video si nota la vita che scorre placida dietro il finestrino, tra scorci di case e siepi, la vita che si nasconde dietro il silenzio delle tenebre e delle stazioni, o in trame minimali di rami, che solcano tristi il cielo e si rincorrono oltre il vetro, facendo a gara per scomparire, mentre un bimbo li osserva curioso.

Tu non lo sai è un brano delicato e poetico, già manifesto dello stile del disco, rarefatto e accorato. Nel bellissimo testo, l'amore, nelle sue stagioni e sfumature intime, assume diverse forme nello spettacolo della vita. Si passa così dall'arte dell'equilibrista, "in bilico precario sul tuo cuore", al desiderio di trovare "la porta che conduce fuori scena". Ma è troppo tardi e si resta in gabbia, a stringere "le inferriate come un pazzo", mentre l'amato continua la sua splendida danza di fascino e forse di morte, come quella di Salomé: "aspetto che finisce la tua danza per darti la mia testa sopra a un piatto come contorno o antipasto", una portata minore, che accompagna o prelude ormai ad altre cene. Il finale del brano musicalmente e testualmente appare così aperto e sospeso. 



Il secondo brano dell’EP è I preti dormono, una cover di un pezzo del 2014 degli Od Fulmine, scritto dallo stesso Mattia Cominotto, qui, come già ricordato, in veste di produttore artistico; nella band era voce e chitarra ed era accompagnato da Riccardo Armeni (basso), Fabrizio Gelli (voce e chitara), Saverio Malaspina (batteria) e Stefano Piccardo (voce e chitarra). È un brano lieve e struggente, un ricordo d’amicizia, avventure e malinconia.

Si continua con Soffio d’angelo di Bobo Rondelli, che vi avevamo presentato in anteprima a luglio, con sonorità elegante e ispirate, tra violoncelli e pianoforte; si respira in questo brano un desiderio di pace e bellezza, in una visione dell’amore come ristoro, che può condurre in un luogo che ha i colori del sogno e rendere leggera persino la morte.

Quarto brano è O cara moglie, singolo del 1966 di Ivan Della Mea, canzone folk di lotta, che racconta del licenziamento di un lavoratore che ha scioperato. Il brano viene presentato in una veste minimale e intensa e racconta anche di come gli scioperi falliscano perché alcuni, “curvati e piegati”, a un cenno del padrone alla fine rientrano in fabbrica. Inizialmente il protagonista dice alla moglie che il figlio dovrebbe andare a dormire e non ascoltare cosa gli è successo, ma poi non può che cambiare idea: “di’ a mio figlio che venga a sentire, / ché ha da capire che cosa vuol dire / lottare per la libertà”. La cover ha in questo caso una coda sintetica e cupa, quasi a sottolineare la drammaticità della storia narrata poco prima.

La traccia seguente è una nuova versione di Wined and Dined, tratta dal secondo e ultimo album di Syd Barrett, Barrett (1970): è una cover asciutta, che nei riff non può che conservare il fascino torbido, onirico e oscuro dell’originale. A chiudere l’EP è infine una dolce rivisitazione di Stand Alone di Bob Marley (dall’album Soul Revolution dei Wailers, 1971), con morbida slide guitar e la malinconia di un amore che non poteva funzionare e lascia con la consapevolezza di aver sprecato milioni di giorni e con tanti ricordi che perseguitano.

L’EP mostra la cifra stilistica di Roberta Barabino, che risiede nella delicatezza di strumenti suonati come in sordina, tra trame acustiche impalpabili, note espressive di piano e synth, in arrangiamenti costruiti intorno alla voce.

La sua è musica sussurrata, in punta di piedi, ma che sa come parlare al cuore e raccontare l’amore, la tristezza, i drammi e le allegrie di ogni giorno. Barabino ha la forza della grazia, che incanta per bellezza misurata ed emoziona per calibrata, curata raffinatezza.

Buon ascolto!





Crediti

Roberta Barabino: voce, chitarra, harmonium
Francesca Sophie Giona: pianoforte in #1
Deian Martinelli: pianoforte in #3 e voce in #5
Jacopo Ristori: violoncelli in #3
Tristan Martinelli: chitarra e slide in #6
Mattia Cominotto: suoni e synth
Registrato, mixato e masterizzato al Greenfog Studio da Mattia Cominotto
Produzione artistica di Mattia Cominotto
Traccia #6: prodotta, registrata e mixata da Tristan Martinelli in Vico Cannoni
Artwork di Lorenzo Santagada
Foto di copertina di Roberta Barabino
Foto interna di Simone Rebora
Pubblicato da Seltz Recordz

Biografia

Roberta Barabino viene da Genova e scrive canzoni da quando era ragazzina, da principio per l’esigenza di dire a suo modo qualcosa a qualcuno, per fare un regalo attraverso la musica in una dimensione domestica, amicale.

L'incontro ed il lavoro con Bob Quadrelli (leader dei Sensasciou, poeta e cantautore genovese) le dona più fiducia nella sua fantasia e le apre le porte dell’underground cittadino, costringendola a misurarsi con un vero pubblico.

Inizia così a partecipare ad eventi, festival e qualche concorso e organizza un piccolo studio casalingo dove comincia ad incidere alcuni brani.

Nelle canzoni racconta del vissuto quotidiano dal suo intimo punto di vista, personaggi reali o di fantasia, sogni, momenti autobiografici e mentre si evolve nella composizione, mantiene un suo stile personale, una sorta di delicatezza e semplicità.

Con i primi concerti, inizia la collaborazione con i Neropaco, una band di truci metallari che, nonostante l’antipodica sensibilità musicale, riesce a trovar con lei la via per un mutuo scambio artistico; il gruppo la accompagnerà fino alla registrazione del suo primo disco, Magot, prodotto insieme a Raffaele Rebaudengo, violista del Gnu Quartet, e registrato da Raffaele Abbate (Orange Home Records di Leivi). La realizzazione dell’album porta a tanti nuovi incontri: Roberto Izzo, Stefano Cabrera, Claudio Borghi, Luca Falomi, Tristan Martinelli, Massimiliano Caretta, Lorenzo Capello e Antonio Marangolo, tra gli amici che partecipano al disco.
Uscito nell'ottobre 2011 per EgeaMusic, Magot trova una bella accoglienza da parte della critica ed è terzo nella Sezione Opera Prima del Premio Tenco 2012.

A novembre 2019 arriva il suo secondo disco Il tempo degli animali, prodotto ancora insieme a Raffaele Rebaudengo e registrato al Greenfog Studio da Mattia Cominotto, presentato in anteprima a Genova in apertura al concerto di Cristina Doná e Ginevra Di Marco al Lilith Festival 2019.

Ha poi lavorato, con la produzione di Mattia Cominotto, all’EP Inemuri in uscita per Seltz Recordz a febbraio 2023. Un insieme di cover rivisitate e un inedito, un breve e intenso viaggio molto personale nel mondo da diversi Autori, accompagnato da una produzione di clip girati dalla stessa Roberta per ogni brano. Da Inemuri sono usciti in questi mesi Soffio d'angelo di Bobo Rondelli, O cara moglie di Ivan Della Mea e I preti dormono di Od Fulmine.

Brani originali – Crediti editoriali

- Tu non lo sai (Bob Quadrelli): musica Roberta Barabino, testo Roberto Quadrelli, edizioni Stellare SRLS

- I preti dormono (Od Fulmine): musica e testo Mattia Cominotto, edizioni Greenfog di Michele Bitossi e Sounzone SRL

- Soffio d'angelo (Bobo Rondelli): musica e testo Roberto Rondelli, edizioni Live Global SRL

- O cara moglie (Ivan Della Mea): musica e testo Ivan della Mea, edizioni Ala Bianca SRL, Edizioni Bella Ciao

- Wined and Dined (Syd Barrett): musica e testo Syd Barrett, edizioni Lupus Music Co LTD, Universal Music Publishing Ricordi SRL

- Stand Alone (Bob Marley): musica e testo Bob Marley, edizioni Fisty Six Hope Road Music Limited, Odnil Music Limited, Universal Music Publishing Ricordi SRL

Seltz Recordz, Enzo Velotto – enzovelotto@hotmail.it
Distribuzione: Audioglobe – The Orchard
Promo: Kerosene Promo Gang, Enzo Velottoenzovelotto@hotmail.it

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