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Suvari Il video di Per quel che vale (feat. Antonio dei LAGS)
Un brano di contrasti, tra una batteria hip hop anni '80 più scura e una linea melodica di synth più luminosi, tra il sound dei LAGS e le nuove soluzioni sonore prescelte da Luca De Santis nel suo progetto solista. Qui collabora proprio con l'ex compagno di strada nei LAGS Antonio Canestri, con cui ha anche realizzato questo lyric video.
Luca De Santis, ex cantante dei LAGS, torna con un progetto solista, evoluzione di una sua precedente one-man-band, Tv Glue, che aveva realizzato un demo casalingo. Il moniker prescelto è Suvari, mentre il titolo del disco, prodotto con Marta Venturini (produttrice di Mainstream di Calcutta) è Prove per un incendio, in uscita il 23 marzo per To lose la track. Da questo lavoro oggi vi presentiamo la canzone Per quel che vale con il suo lyric video; il pezzo, secondo quanto racconta lo stesso Luca, si basa su contrasti sonori: La base ritmica è un campione di una batteria hip hop degli anni 80 che ho ricostruito al computer e sul quale ho creato una linea melodica di sintetizzatori. Inoltre volevo assolutamente la partecipazione di Antonio (Canestri, cantante e chitarrista) dei LAGS in un brano del disco. Oltre ad essere un carissimo amico, con lui ho condiviso molte esperienze musicali in passato, fin dall’adolescenza, ultima delle quali appunto i LAGS. Alla fine la decisione del featuring è ricaduta sul brano più lontano dal sound della sua band, e secondo me è stata proprio questa la sua forza finale. Assieme abbiamo affinato il sound finale e le melodie.
Anche il video nasce da un’idea mia e di Antonio. Volevo qualcosa di semplice, un lyrics video e così abbiamo modellato il testo come se fossero i titoli finali di un vecchio film in vhs.
Inizialmente il brano non aveva convinto pienamente Luca, per cui la collaborazione serviva anche a segnare in qualche modo un punto di svolta; inoltre essendo il pezzo più lontano dalle sonorità dei LAGS, “secondo la logica dei contrasti”, era “il posto migliore dove inserire la collaborazione”.
Il campione di batteria è come un fondo più scuro su cui i synth brillano più luminosi, creando così un contrasto chiaroscurale tra suoni più limpidi e quelli più cupi. Il testo d’altronde lascia un sapore agrodolce: da un lato si cerca di stare bene, attaccandosi ai ricordi e agli oggetti, ma resta il dubbio che invece continuiamo a farci del male volontariamente, per masochismo. Essere circondati dagli altri significa sopportare il peso del loro sguardo, mentre bisognerebbe imparare a fronteggiare il futuro. Eppure, nella banalizzazione del presente, in una morale di slogan da magliette, sembra che niente importi, per cui riflettere su tutto questo appare inutile: “Per quel che vale è andata e non ci penso più”, come si legge sugli sfondi colorati disturbati come una vecchia VHS.
Luca De Santis ha scelto il nome Suvari per questo progetto, poiché cercava una parola semplice, che si scrivesse come si pronuncia e che ricordasse un nome proprio di persona. I suoni di questo disco nascono non solo da un’esigenza espressiva, ma anche da un’esigenza fisica; come si legge nella biografia,
A causa di una forma rara di neuropatia motoria che lo ha colpito nel maggio 2015, Luca è stato costretto a tornare a casa dei genitori nella provincia toscana, lasciandosi alle spalle il lavoro e la vita costruita negli ultimi anni a Londra. L’esperienza l’ha costretto ad una lunga degenza ospedaliera, seguita da un lungo periodo di riabilitazione casalinga in uno stato di semi paralisi.
La musica in questo periodo è stata il principale passatempo e la migliore forma espressiva per potersi raccontare, riscoprire e rimettersi in gioco. Data l’impossibilità di suonare qualunque strumento, l’unico supporto per raggiungere l’obiettivo è stato il computer.
Così nell’album quei suoni iniziali sono rimasti fondamentali e ritroviamo allora una batteria elettronica accompagnata dai sintetizzatori e da alcuni strumenti analogici, come il basso e alcune chitarre.
Buon ascolto e buona visione!
Video realizzato da Luca De Santis e Antonio Canestri
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Testo e Musiche di Luca De Santis e Antonio Canestri
Prodotta da Luca De Santis e Marta Venturini presso Studio Nero (Roma)
Mastering di Filippo Cimatti
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To lose la track
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