Mescalina

special

Mescalina 20 anni di Mescalina: 20 anni di musica secondo tanti artisti

23/10/2020 di Autori vari

#Mescalina#Italiana#Canzone d`autore

Per i 20 anni di Mescalina, le playlist di tantissimi artisti con le loro canzoni preferite di questi 20 anni.
Mescalina compie vent'anni: per festeggiare, abbiamo chiesto a molti artisti o addetti ai lavori (speaker radiofonici, discografici, ecc.) cinque brani del periodo 2000-2020 che ritengono significativi e che siano stati la loro colonna sonora di questi vent'anni. Ne è venuto fuori uno spaccato ricco e a tratti sorprendente, un panorama di ascolti e influenze, interessante e talvolta inatteso, un quadro musicale degli ultimi vent'anni che spazia dal folk al rock, dai cantautori italiani e americani al pop, dalla black music all'elettronica. 

Hanno partecipato (e si ringraziano): Michele Anelli, Bais, Massimo Bonelli, Francesca Bono (Ofeliadorme), Eleonora Bordonaro, Nicola Buttafuoco (Pinguini Tattini Nucleari, Nairobi D), Sergio Caputo, Roberta Carrieri, Fabio De Min (Non voglio che Clara), Davide Van De Sfroos, Giuliano Dottori, Olivier Durand, Michele Gazich, Francesca Incudine, Salvo Ladduca (Marlowe, Nazarin), Patrizia Laquidara, Lucio Leoni, Cristiano Lo Mele (Perturbazione), Lucia Manca, Max Manfredi, Pino Marino, Maria Mazzotta, Ermal Meta, Enzo Moretto (...A Toys Orchestra), Cosimo Morleo, Murubutu, Sabrina Napoleone, Cristina Nico, Silvia Notargiacomo (R101), gianCarlo Onorato, Carmelo Pipitone (Marta sui Tubi e solista), Gianluca Polverari (Radio Città Aperta), Francesca Pizzo (Melampus, Cristallo), Federico Poggipollini, Ila Scattina (Ila & the Happy Trees, Uncle Singer Production), Ian Siegal, Carlotta Sillano (Carlot-ta), Federico Sirianni, Riccardo Tesi, Davide Tosches, Doriana Tozzi (Artlovers Promotion, giornalista musicale e scrittrice), Emma Tricca, Carmine Tundo (La Municipal, Diego Rivera), Agnese Valle, Enzo Velotto (Viceversa Records) e Kenny White. 

Da un'idea di Laura Bianchi

A cura di Laura BianchiAmbrosia J. S. Imbornone 

Playlist completa

Prima parte della playlist (dalle canzoni selezionate da Michele Anelli a quelle di Salvo Ladduca) 



MICHELE ANELLI

1. Wilco, Jesus etc. (dall'album Yankee Hotel Foxtrot, 2002)
Un disco imprescindibile. Una svolta per loro e per me.  Da allora, dietro e dentro a ogni canzone che ho scritto, parto dalla purezza sentimentale che mi diede la prima volta che ascoltai l'intero album. Non c'è un brano minore. Tra questi Jesus etc. con un testo che accompagna con dolcezza un mondo ingrigito da eventi drammatici difficilmente dimenticabili. “Il nostro amore è tutto quello che abbiamo”. Amen.
https://open.spotify.com/track/4wd09wCccmxUB7XVJp0RNn?si=sWu_lsflTIyD4PqaIj28sw

2. Joe Strummer, Redemption song (dall'album Streetcore2003)
Joe è il mio faro artistico. Deciso a perseverare nella sua strada. L'album postumo contiene una versione pazzesca del brano di Bob Marley, e non passa giorno che non mi restituisca l’emozione del primo ascolto. La voce di Joe canta con il cuore in mano, depone l’anima dentro la chitarra e mi porta in un mondo fatto di amore, lotta, temporali, rose e polvere. Brividi.
https://open.spotify.com/track/3BxE05AWvH8BPM7rAJL5Zm?si=as0naICES4ijq2HOb6-xzA

3. EELS, Blinking Lights (For Me) (dall'album Blinking Lights And Other Revelations, 2005)
Un doppio album. Poco più di un'ora e mezza di canzoni. Perle disseminate che racchiudono l'essenza del suono e la poetica di Mr.E. La canzone dura due minuti e genera una commovente considerazione di come la vita alterna i momenti positivi e negativi, con te in mezzo a navigare, intento a non affondare, aggrappato a uno spiraglio di luce. Sublime.
https://open.spotify.com/track/3eaEXNz1PMjghUntKYSEwr?si=0TaGu6wjT7Ge-BAq4wx6hg  

4. Hoodoo Gurus, Crackin’ up (album Purity Of Essence, 2010)
L'eccitazione di sentire questa band, ancora con le chitarre a tutto volume, mi aveva riempito di gioia. Visti e sentiti a Milano negli anni ottanta non ho mai smesso di amarli e seguirli. Garage-pop di alto livello. Il testo descrive bene l'animo di chi non vuole omologarsi. E ci ride sopra. Nelle giornate storte, insieme a “Louie-Louie”, niente di meglio per dare una raddrizzata… Rock’n’roll!
https://open.spotify.com/track/28ch1jO9cKopCeW4kTX3iH?si=7naGnRncSM2LJUzn5chLTg

5. Michael Kiwanuka, Home again (album Home Again, 2012)
L’esordio su album di Kiwanuka è importante quanto YHF dei Wilco. Come se lo aspettassi da tempo. Un autore che riesce a proseguire il discorso interrotto di Otis Redding, con (Sittin’ on) The dock of the bay, che abbraccia soul e folk come se piovesse. In “Home again” parole come (…) e non avrò paura, non avrò ripensamenti, il mio cammino resterà quello (…) sono di un ragazzo con una visione adulta della vita. Luce.
https://open.spotify.com/track/5yGVHzJ2Se8pDzR7FIYUlU?si=_5kdSMUqSyuZkdhot2h3FQ 



BAIS

1. Verdena, Razzi Arpia Inferno e Fiamme (dall'album Wow, 2011)
Uno dei pezzi chiave del disco che ha cambiato la musica italiana
https://open.spotify.com/track/0thZWrtH2ChxE31eRebWDT?si=Ka4erI1KQxe9MhQ6YOrwog

2. MGMT, Siberian Breaks (dall'album Congratulations, 2010)
La canzone più bella del disco nonostante e grazie ai suoi 12 minuti di lunghezza
https://open.spotify.com/track/45pPgLIHO6ZRgkJ4oWsyyK?si=AJMtRJI2RFWbpSi8WQ4mVg

3. Alabama Shakes, Sound & Color (dall'album Sound & Color, 2015)
Apre il disco più emozionante degli ultimi 20 anni
https://open.spotify.com/track/4jVQBszyxsa0GeRSe5ToVC?si=NVfue-0OR0ap4hvtX7OEnQ

4. Childish Gambino, Redbone (dall'album "Awaken, My Love!", 2016)
Grazie a lui e a questo pezzo è tornata la giusta vibe 70’s
https://open.spotify.com/track/0wXuerDYiBnERgIpbb3JBR?si=SPM_Px1lQUmBROGW9gblzQ

5. Giorgio Poi, Niente di strano (dall'album Fa niente, 2017)
Ha mostrato a tutti come si fa un disco in casa
https://open.spotify.com/track/2cs75OjrIrEc05EMUMG3dv?si=wU2L-af1Qviu__0Xuq9Q1w



MASSIMO BONELLI

1. Alexi Murdoch, Orange Sky (dall'album Four Songs, 2002)
Alexi Murdoch ha, in questo brano, la timida e trasognante leggerezza che ricorda molto la delicata eleganza di Nick Drake.
https://open.spotify.com/track/0Y1fueUFu8jQtUxdUmOojf?si=-4pSaiGsSu-INI675hu8Rw

2. Jonathan Wilson, Cecil Taylor (dall'album Fanfare, 2013)
Jonathan Wilson racchiude l’impostazione musicale di due mondi lontani, quello di John Martyn e quello di Joni Mitchell, quando si faceva corteggiare dal basso di Jaco Pastorious.
https://open.spotify.com/track/1GCDmw5OI2g1k6CrcVn8wl?si=In5CPbINQMuDI6RImCsKpw

3. Lauryn Hill, Oh Jerusalem (dall'album Mtv Unplugged No.2.0, 2002)
Lauryn Hill ha voce e coraggio. Il suo mondo interpretativo è profondo, semplicemente profondo.
https://open.spotify.com/track/6ox5pkS4jOafkpsxt7eQjg?si=PN4-eaFJQniXzK9JSs8q3Q

4. Pearl Jam, Man of the Hour (dall'album Big Fish - Music from the Motion Picture, 2003)
Pearl Jam, perché è quanto di meglio abbia espresso il rock, musicale e sociale, in questi ultimi vent’anni. Questo brano è splendido.
https://open.spotify.com/track/6AZg0e6Hq9s8a10jnQC8PS?si=fMAvh9cgQvyklkuHNaoLaQ

5. Ryley Walker, Sweet Satisfaction (dall'album Primrose Green, 2015)
Ryley Walker è una fusione di folk e jazz raffinati, con una voce adeguata. Ricorda un grandissimo musicista poco noto Terry Callier.
https://open.spotify.com/track/5wlko7fPB5yXh0nISGjGyJ?si=_TEfb3GmTjGSbhGI0g_9tw



FRANCESCA BONO (Ofeliadorme)

1. PJ HarveyShame (dall'album Hu Huh Her, 2004)
Ho letteralmente consumato Hu Huh Her che secondo me è un album molto sottovalutato. Questa canzone, ho scoperto, è anche una delle preferite di Miss Harvey. 
https://open.spotify.com/track/3xUQfzyrHerNnSt3eUsprb?si=loI3F1KzSp2NlClS1OQveA 

2. RadioheadWeird Fishes/Arpeggi (dall'album In Rainbows, 2007)
Semplicemente una delle più belle canzoni mai scritte. L’avrò ascoltata forse 5000 volte, trovandola sempre perfetta. La prima volta mi ha provocato letteralmente dei tremori. 
3. Portishead, Machine Gun (dall'album Third, 2008)
Musica fuori dal tempo, dallo spazio, dalle logiche commerciali. Da fuoriclasse. 
https://open.spotify.com/track/4CQPDA0aTZ1XtPhQFeRSeP?si=sDRzdliLRCiCb3aom7qYhA 
 
4. Nick Cave & The Bad Seeds, Jubilee Street (dall'album Push the Sky Away, 2013)
Se potessi teletrasportarmi da qualche parte, in questo difficile momento per la musica live, sarebbe a un concerto di Nick Cave, mentre suonano questa. Solo per sentire pronunciare questa frase:
“I got love in my tummy and a tiny little pain”
https://open.spotify.com/track/76Q9wf2sC4BQbg6AdvLHvJ?si=PnIQaageRu6DjtxwGmlb9Q 
 
5. Big Thief, UFOF (dall'album U.F.O.F., 2019)
Visti per caso nel 2017 al SXSW quando ero lì con gli Ofeliadorme. Ho capito subito che erano speciali e nel 2019 hanno tirato fuori due album fenomenali. 
https://open.spotify.com/track/1DXvEWgI1xoxmKv2Zd3pNE?si=yc2jmasFRiC2M3iMn0IGSg 
 


ELEONORA BORDONARO

1. Cesare BasileCincu pammi (dall'album U fujutu su nesci chi fa?, 2017)
Racconta con parole autentiche un mondo arcaico in cui personaggi quotidiani diventano epici. Disegna quadri contemporanei con strumenti antichi.
https://open.spotify.com/track/67d0GRKAlZfwnCusjduuNW?si=2hzYuzG1RWeWmlrhZj0prA 

2. Rachelle FerrellDon't Waste Your Time (dall'album Live In Montreux 91-97, 2002)
Scat, acuti, sovracuti. Insegna la libertà. Con la voce fa quello che vuole. 
https://open.spotify.com/track/0wYRq5BUpUDK5pUy3wwPgu?si=Bs60uFI9THW6nnN5owbjfQ 

3. Fiona Apple, Paper Bag (dall'album iTunes Originals, 2006)
Perché è femmina. Fragile, fantasiosa, imprevedibile. 
https://open.spotify.com/track/61jCuW3MAIu2taOdF86ZPv?si=t0PtIm3gRPOv2f8cZ9CEfA 

4. Beyoncé, Partition (dall'album BEYONCÉ, 2014)
https://open.spotify.com/track/5hgnY0mVcVetszbb85qeDg?si=xFj1TMz1SzarytzMfrDGTw 
oppure
Run the World (Girls) (dall'album 4, 2011)
https://open.spotify.com/track/1uXbwHHfgsXcUKfSZw5ZJ0?si=VC_--k71QYCTYss-3-_oqA 
L’artista del secolo. Icona di una comunità. Diva e ordinaria. Imprenditrice lucida e sfrenata entertainer. Ispirazione per ogni artista che racconti le donne.

5. Alfio Antico, Zimmuru smmossu (dall'album Guten Morgen, 2011)
Un poeta assoluto.  Il mondo pastorale viene raccontato con una lingua poetica, sensuale e ritmica. Il tocco sul tamburo è eterno. La tradizione è solo una componente del suo essere speciale. Il resto è grazia e trascendenza.
https://open.spotify.com/track/65mPaC9OboHzzTtNXa2Xg2?si=9XUtvJf9SqKLMsRpjuiTEw 

EXTRA
Madame, Sciccherie (2018)
La lingua del futuro in una voce incantevole.   
https://open.spotify.com/track/5EOwRI2XBqbpWsIxkW3hdi?si=e6e1NB0oRpKlq-vtskdD-g 



NICOLA BUTTAFUOCO (Pinguini Tattici Nucleari, Nairobi D)

Queste sono solo alcune delle canzoni che hanno influenzato il mio modo di vedere e produrre musica, in particolare hanno contribuito a creare le sonorità del mio progetto solista Nairobi D, soprattutto nel nuovo EP Fields, uscito da poche settimane.

1. Red Hot Chili Peppers, Can’t Stop (dall'album By the Way, 2002)
Quattro strumenti che sembrano uno strumento unico, un sacco di groove funk con una vena rock https://open.spotify.com/track/3ZOEytgrvLwQaqXreDs2Jx?si=M-DlfB60T3yYuqs1_Pg17g      
2. Radiohead, Weird Fishes/Arpeggi (dall'album In Rainbows, 2007)
per l’uso delle chitarre e dei suoni clamoroso, produzione e arrangiamento unici https://open.spotify.com/track/4Iyo50UoYhuuYORMLrGDci?si=9BBEE6hMR0WfNanMeb8HVg

3. Gorillaz, Feel Good Inc. (dall'album Demon Days, 2005)
L’unione di pop/elettronica/hip hop/folk in poco più di 3 minuti di canzone, perfetta https://open.spotify.com/track/0d28khcov6AiegSCpG5TuT?si=PDc_SIGWRvmlQR07RoR2Zw

4. Four Tet, Sing (dall'album There Is Love in You, 2010)
L’utilizzo geniale e visionario del sampling https://open.spotify.com/track/6d12y1WO1Qr0iuAnAwVRKL?si=EhCfg1IMQOyw0ehnms_XPA

5. Kings Of Convenience, Homesick (dall'album Riot on an Empty Street, 2004)
Le voci soffici e le chitarre che si intersecano perfettamente e ti trasportano in un’altra dimensione.
https://open.spotify.com/track/0WeqauIUZSjsupDGXsXWsP?si=NiU9gA0fRP6UIz0CIK9ieA



SERGIO CAPUTO

1. Amy Winehouse, Back to Black (dall'album Back to Black, 2006)
https://open.spotify.com/track/3FAclTFfvUuQYnEsptbK8w?si=dzcNB4EOTe6NtA-6M8IoJg

2. Kanye West, BrandyBring Me Down (dall'album Late Registration, 2005)
https://open.spotify.com/track/25K9cWrxNv991UYiOzBJqR?si=ovw7Ac1hROio96vA2exVGQ

3. Steely Dan, Everything Must Go (dall'album Everything Must Go, 2003)
https://open.spotify.com/track/0RmTp6VbRt2ZF7egBrbt6r?si=b5g1GITkSPCxrQF3FnY0GA

4. Taylor Swift, Shake It Off (dall'album 1989, 2014)
https://open.spotify.com/track/0cqRj7pUJDkTCEsJkx8snD?si=iaJ-qwCAQ_-ug8MRi2Mmig

 5. Katy Perry, This Is How We Do (dall'album PRISM, 2013)
https://open.spotify.com/track/5vL0yvddknhGj7IrBc6UTj?si=t83hy5PSTg2PZa6shqWqIA



ROBERTA CARRIERI 

1. Lana Del Rey, Born to Die (dall'album Born to Die, 2012)
Il fascino del torbido.
https://open.spotify.com/track/2wMby9pciuGUIP8q7y4Yn6?si=T3gePDz7QE-NI-uYruWZVw 

2. Billie Eilish, when the party's over (dall'album WHEN WE ALL FALL ASLEEP, WHERE DO WE GO?, 2019)
Il fascino della melodia e della semplicità.
https://open.spotify.com/track/43zdsphuZLzwA9k4DJhU0I?si=DNQJJgsgTK6n5AD-q6536w 

3. Amy Whinehouse, Back to Black (dall'album Back to Black, 2006)
Il fascino della tristezza dell’anima.
https://open.spotify.com/track/30FURVTCpbKyykjSEQzGkH?si=HBf-zXI3QUmlqmFxXl0fIw 

4. Zen Circus, L’anima non conta (dall'album La terza guerra mondiale, 2016)
Il fascino della poesia. 
https://open.spotify.com/track/7m38rRnTuBxwRep2zwlxJ7?si=a75TmmQcTL-1FXfnHijL3Q 

5. Robbie Williams, Advertising Space (dall'album Intensive Care, 2005)
Il fascino di Robbie!
https://open.spotify.com/track/3EY1sjf2Xq86pQN0L4hEnU?si=Xz-hlDVwSaOUpb8DAPad-g 




FABIO DE MIN (Non voglio che Clara)

1. Kendrick Lamar, GOD. (dall'album DAMN., 2017)
Serve aggiungere qualcosa a quanto non sia già stato scritto e detto a proposito di DAMN. di Kendrick Lamar? Eppure puoi continuare a scavare in profondità e trovarci ogni volta qualcosa di sorprendente. 
https://open.spotify.com/track/5p3NP9mQblDsVJLdfNZJ3I?si=kVaBq9ZOQLqyVBK40juaag

2. UnòrsominòreIl demone meridiano (dall'album Una valle che brucia, 2017)
Non mi ero mai accorto come il mio nome apparisse su Spotify addirittura accanto al titolo di questo pezzo che apre il terzo disco di unòrsominòre. Non merito tale privilegio, io ho semplicemente prodotto il disco, ma qui la maestria è tutta della penna di Emiliano, per cui infilo Il demone meridiano nella lista senza imbarazzo alcuno. 
https://open.spotify.com/track/4lA96HkemUmFmD0fH5ZCuW?si=54AEsxCkTT-6Zyf2WbqsdA

3. Radiohead, A Wolf at the Door (dall'album Hail to the Thief, 2003)
Hail to the thief è fra tutti i dischi dei Radiohead post Kid A quella in cui probabilmente si fatica di più a raggiungere il fondo della tracklist. Ma quando ci arrivi il premio è questa piccola e strabiliante gemma. 
https://open.spotify.com/track/66cuLvkHsW7dNkfNk6gQP9?si=dYgVpcmMS6ujrIVBhm9UnQ

4. Bon Iver, Lump Sum (dall'album For Emma, Forever Ago, 2008)
L’unico disco di Justin Vernon che riesca effettivamente ancora ad ascoltare. Incredibilmente affascinante anche dal punto di vista tecnico, nonostante l'approccio low fidelity. 
https://open.spotify.com/track/33VMza28flnxJic79ZmMiX?si=oMprWlqkSbuNuU1MsejVpQ

5. Wilco, Either Way (dall'album Sky Blue Sky, 2007)
Cercare di capire. Ogni cosa ha il suo piano. C’ho provato, a volte mi è riuscito, altre volte meno. Ma era un buon consiglio Jeff, comunque.
https://open.spotify.com/track/1M6lHIdgbY6i1VN8DHOvt7?si=_Zl7ZPT7R_2gD0ychi1Myg



DAVIDE VAN DE SFROOS

1. Francesco De Gregori, Il cuoco di Salò (dall'album Amore nel pomeriggio, 2001)
La guerra vista da una latitudine inaspettata, ma fortissima.
https://open.spotify.com/track/1DbqPmZMqmPC7h6D6Q3Fjv

2. Bob Dylan, Murder Most Foul (dall'album Rough and Rowdy Ways, 2020)
Un coraggioso riassunto di tanti anni.
https://open.spotify.com/track/55dw4v6Uw6lmqGUxM6vdzV

3. P.G.R., Giovanni Lindo Ferretti, Cronaca montana (dall'album ConFusione - 9 Canzoni disidratate da Franco Battiato, 2010)
Una canzone evocativa, che ci porta nel suo mondo, non importa se lo capisci o no, ma il viaggio è comunque bellissimo.
https://open.spotify.com/track/5b7WrIXu0sITiKtGHs3mtt

4. Riverside, Lost (Why Should I Be Frightened by a Hat?) (dall'album Love, Fear and the Time Machine, 2015)
La canzone mi riporta ai Pink Floyd di Comfortably Numb, ma dalla Polonia.
https://open.spotify.com/track/6V1pUUikW5U2HgMxCqQqx1

5. Ivano Fossati, Confessione di Alonso Chisciano (dall'album Contemporaneo, 2016)
Un Don Chisciotte che incontra una poetica strepitosa, molto vicina a Montale.
https://open.spotify.com/track/38REUom4ncs0Sw10CZxfr7



GIULIANO DOTTORI

1. Bon Iverre:stacks (dall'album For Emma, Forever Ago, 2008)
Il disco che mi ha cambiato la vita, per l’ennesima volta. Qualcosa di famigliare ma nuovo, di nostalgico e vitale, di struggente e positivo. Il più grande cantautore dei nostri tempi che mi prende il cuore e ne fa ciò che vuole, ogni santa volta che apre bocca.
https://open.spotify.com/track/6EhAIEtuOABhRJ17NjDVjL?si=w5N-0l06Q4qD4Zeoz6-BaQ
 
2. Beck, Round The Bend (dall'album Sea Change, 2002)
Il ventre, la placenta, il nutrimento, la pace. Un disco enorme, forse il disco che “suona meglio” mai prodotto nella storia della musica pop. Nigel Godrich in cabina di regia e una dozzina di canzoni straordinarie. “Round The Bend" è là in mezzo, in equilibrio taoista fra bianco e nero, fra modo maggiore e modo minore, fra Obi Wan Kenobi e Darth Vader.
https://open.spotify.com/track/4Py6Be35Kp6FTKDOp1i2LE?si=48seOVyLSaKTR68707ojow 
 
3. Jóhann Jóhannsson, Flight from the City (dall'album Orphée, 2016)
Un genio andatosene troppo presto, autore di lavori straordinari nell’ambito della musica per immagini ma non solo. Musica da vedere, da toccare, da assaporare. Impossibile non viaggiare con l’immaginazione, impossibile restare indifferenti.

4. Sufjan Stevens, Fourth of July (dall'album Carrie & Lowell, 2015)
Tratta da quello che secondo me è il disco del decennio appena passato, “Carrie & Lowell”. Un macigno sui denti, fatto di verità, voce sussurrata e testi super pesi. Un miracolo, con una produzione minimalista in cui ogni dettaglio è sempre perfetto, al posto giusto. Un disco tristissimo, di una tristezza consapevole.
https://open.spotify.com/track/4K3RZJ8sWPbv0IedcnEfw6?si=wHb77lOOTxSP1K80LLxJrA 
 
5. Michael Kiwanuka, Always Waiting (dall'album Home Again, 2012)
Un altro disco miracoloso, che sembra uscito nel 1972 e invece è del 2012. Canzoni pazzesche, feeling, visione, arrangiamenti. Qua c’è tutto, Marvin Gaye, Morricone e Piero Piccioni, Bill Withers, c’è Django che si allontana a cavallo, c’è un primo piano di Claudia Cardinale, c’è Ray Charles. C’è Kiwanuka, uno dei migliori di questi ultimi tempi.
 

OLIVIER DURAND

1. Bob Dylan, Workingman’s Blues #2 (dall'album Modern Times, 2006)
https://open.spotify.com/track/1Uio0ESSDWy3GEe3vpPBiM?si=CRxSpnuWSCKV8v58BqdQXg

2. James Maddock, The Mathematician (dall'album Insanity vs. Humanity, 2017)
https://open.spotify.com/track/6TEFxd24rAyDZpBVgiv3SA?si=-O0UbrgRQAKhfH0BqS_krg

3. Ian Hunter, The Rant BandLife (dall'album When I'm President, 2012)
https://open.spotify.com/track/0M6tU07JP031bCsT0x1FnW?si=65vha1ahTx2hkO29eRsneQ

4. Bruce Springsteen, Kingdom of Days (dall'album Working on a Dream, 2009)
https://open.spotify.com/track/6GF7nsLEJ16bIEHuGBH7h5?si=D66eC3ClToCZinwXrgr1qg

5. Tom Waits, Tell Me (dall'album Bad As Me, 2011)
https://open.spotify.com/track/0DE4m3gNPviDOFtG9ZT4yc?si=Y6SWofLtT5awCtDWU0U5wg



MICHELE GAZICH

Innanzitutto un augurio di cuore a Mescalina! Provo a fare anch'io questo gioco. Per scelta, non faccio classifiche e non partecipo mai a questo tipo di riduttive selezioni. Sarebbe come chiedere ad un prete quali sono le sue cinque particole preferite! La musica e le canzoni per me sono sacre (tutte! anche quelle "brutte" o che non piacciono a me personalmente). Le canzoni sono la mia vita e il mio lavoro: sono la mia ragione di vita. Ma questa volta, per l'affetto che ho per gli amici di Mescalina, farò un'eccezione e giocherò con voi. Rispondo subito ad un'eventuale obiezione: scelta di canzoni troppo tristi? Non credo. Personalmente le canzoni che mi intristiscono sono altre. M'intristisce la risatina fatua e facile della canzoncina d'evasione mentre la gente soffre.

1. Bob Dylan, I Contain Multitudes (dall'album Rough and Rowdy Ways, 2020),
perché contiene in sé qualunque canzone presente, passata o futura.
https://open.spotify.com/track/5AJT2Tk8mnDEnCtsikWVu2?si=DqQBnRsKRTqaUw4XFrnTMA

2. Nick Cave & the Bad Seeds, Ghosteen (dall'album Ghosteen, 2019)
Difficile scegliere una canzone da questo capolavoro che celebra la vittoria dell'amore sulla morte. Non è una vittoria fragorosa, non è una marcia trionfale: è una vittoria colma del dolore e della fatica di essere uomini. Una vittoria che porta alle lacrime.
https://open.spotify.com/track/3H44zNYVAnMM5vqAHVOZ6X?si=14sqHL9nRwemDdafh16URA

3. Leonard Cohen, You Want It Darker (dall'album You Want It Darker, 2018)
Il testamento di uno dei più grandi: luminosissima oscurità.
https://open.spotify.com/track/5zb7npjQqoJ7Kcpq4yD9qn?si=Yi1NdKW2RJq3hetrr1lZ8g

4. Francesco Guccini, L'ultima volta (dall'album L'ultima Thule, 2012).
Una canzone che cambia la vita e che getta su ogni nostro gesto, su ogni nostro passo, il sospetto che possa essere l'ultimo; è un invito presentato con perentoria dolcezza a vivere intensamente ogni nostro gesto, perché non si sa mai...
https://open.spotify.com/track/3JuYXDwO90P3nU8gYlgqis?si=jXuUvUQLQuSKCREk8uzpdQ

5. Johnny Cash, Hurt (dall'album American IV: The Man Comes Around, 2002)
perché alle volte capiamo di essere vivi solo attraverso il nostro dolore.
https://open.spotify.com/track/28cnXtME493VX9NOw9cIUh?si=XOYzazmjRVm-B_T8I5BeuA



FRANCESCA INCUDINE
Ecco cinque canzoni che parlano di temi in cui mi riconosco: la resistenza, l'amore, la pienezza del tempo che trascorre, la trasformazione del dolore in bellezza.

1. Radiodervish, L'esigenza (dall'album Centro del mundo, 2002)
Una preghiera laica che celebra l'amore, quella dolce 'indifferenza' che fa inquieto e allo stesso tempo profondo un amore, o il pensiero di esso.
https://open.spotify.com/track/2kgapQanJ6jk1UCwtlNJly?si=BlAMQMYiQaK60WvfYbhEXg 

2. Niccolò Fabi, Vince chi molla (dall'album Una somma di piccole cose, 2016)
A volte 'resistere' significa lasciare andare.
https://open.spotify.com/track/34uLQxYgGeB2jmbCA59fkS?si=VPIlK_fXSniTo1K-BYtS_A 

3. Patrizia Laquidara, Lividi e fiori (A. Romanelli, P. Laquidara - Bungaro, P. Laquidara) 
(dall'album Indirizzo portoghese, 2003)
Portiamo dentro ferite che a volte diventano feritoie dalle quali passa la luce.
https://open.spotify.com/track/6v6YkaQKVf2mMcjFBouYcS?si=I7IHfah_S-CgkFqdfKXscA 

4. Ivano Fossati, C'è tempo (dall'album Lampo viaggiatore, 2003)
Un tempo per ogni cosa, un tempo sacro della premura, dell'attesa, della cura e del distacco.
https://open.spotify.com/track/0jKYhqhW6nZQdYY4BNB0rB?si=TrA3VoJmTa2KCat8lNS9uQ 

5. Pilar, Luna in ariete (dall'album Luna in ariete, 2019)
A volte si abbassa la testa, ma solo per prendere la rincorsa. 
https://open.spotify.com/track/46TBS37BF1kxZG9l2syMa7?si=1ToACAr0Tn-0Xj5XghCgQw 



SALVO LADDUCA (Marlowe, Nazarin)

1. Nick Cave & the Bad SeedsJubilee Street (dall'album Push the Sky Away, 2013)
Amo tre album in particolare di Nick Cave and Bad Seeds: Let Love In, Tender Prey e Push the Sky Away. Jubilee Street è la quarta traccia di quest’ultimo e secondo me è una delle più belle canzoni scritte da Nick, poesia di un’intensità spiazzante, le dinamiche a crescere fino all’esplosione dei violini che davvero ti fanno toccare il cielo, è luce. https://open.spotify.com/track/76Q9wf2sC4BQbg6AdvLHvJ?si=KbdhdpCOS-i9i0uYwU5CvQ 

2. Swans, Lunacy (dall'album The Seer, 2012)
Adoro l’intero disco The Seer e la canzone in questione apre benissimo quell’opera magnifica, i cori ad intrecciarsi, ossessionanti. La vera arte deve disturbare, creare emozioni, ucciderti e farti rinascere lasciandoti ferite e meraviglia. https://open.spotify.com/track/00DVtdi8lE9em4GdOADTvH?si=pYdDrmTuTy6pIgaDdTRXKQ 

3. Tindersticks, Show Me Everything (dall'album The Something Rain, 2012)
Una perla di un’eleganza unica. Il cantato di Stuart Staples entra a 1:23 con disorientante sensualità e accompagna il pezzo pian piano a schiudersi fino a farti vivere percorsi mentali di benessere.
https://open.spotify.com/track/3cxAKEcgwYYLVUiKslkzSw?si=ArU9LawtSiy_vQJw1Al6CA 

4. Timber Timbre, Hot Dreams (dall'album Hot Dreams, 2014)
Una canzone semplice e delicata che regala serenità. La mettevo spesso per accompagnare al sonno mio figlio nei primissimi giorni della sua vita. Bellissimo pezzo. https://open.spotify.com/track/6xddibnpRUpPslBpL41AkK?si=A7gbPUwiTV2uG-21ScrLQw 

5. DIIV, Horsehead (dall'album Deceiver, 2019)
Ascoltai l’intero album una notte in solitudine e quando ho sentito le prime note e i cori in stile dannatamente “Loveless” mi è arrivata dentro un’energia pazzesca, una bellissima sensazione che non provavo da tempo.
https://open.spotify.com/track/5aBtwH7UreHCHtSv3QEnMp?si=YUg46ipHS6m758KQW9urMg 

Seconda parte della playlist (dai brani scelti da Patrizia Laquidara a quelli selezionati da Silvia Notargiacomo)






PATRIZIA LAQUIDARA

Ci sono canzoni che sono strettamente legate ai loro interpreti ed è solitamente questo giusto connubio che le rende speciali.
E poi ci sono quelle  cinematografiche, struggenti, apocalittiche, potenti, epiche, mainstream, di nicchia.
Ecco dunque alcune di queste: 

1. Amy Winehouse, Back to Black (dall'album Back to Black, 2006)
https://open.spotify.com/track/3FAclTFfvUuQYnEsptbK8w?si=_oCB08IwQ_yUPdK0ZWIP_Q 

2. Alicia Keys, Jay Z, Empire State of Mind (dall'album The Blueprint 3, 2009)
https://open.spotify.com/track/5sra5UY6sD658OabHL3QtI?si=ZTmmYbLURkC3H-XAtlJGjQ 

3. David Bowie, Blackstar (dall'album Blackstar, 2016)
https://open.spotify.com/track/0Fao855T3klV3REFRFHRF3?si=5XAgO0NbTy26vv-FqwKk_Q 

4. Caetano Veloso, Michelangelo Antonioni (dall'album Noites Do Norte, 2000)
https://open.spotify.com/track/1geg1JSajlWYfLkd3jLQyo?si=63x5waY4STmh5xRdXabnCw 

5. Ivano Fossati, C'è tempo (dall'album Lampo viaggiatore, 2003)
https://open.spotify.com/track/0jKYhqhW6nZQdYY4BNB0rB?si=bCrE1xbDRgiUEm846PyJcQ 
 


LUCIO LEONI

1. Zen Circus, L’anima non conta (dall'album La terza guerra mondiale, 2016)
Una ballad come non se ne sentivano da anni. Una diamine di ballad rock scritta e suonata da dio sotto ogni punto di vista. Inno di una generazione perché “fino a che non te lo dice lui o non te lo dice lei, non conta”.
https://open.spotify.com/track/7m38rRnTuBxwRep2zwlxJ7?si=Fr3lKlVuT8inE-VJ-oSQMw 

2. Giovanni Truppi, Come una cacca secca (dall'album Solopiano, 2017)
Un autore che è riuscito  a modificare, allargare i confini dell’idea di canzone, ha trasformato l’approccio alla scrittura e al cantato e ha scritto pagine infinite di verità: “Come mi sento adesso? Mi sento come quando butto una multa senza pagarla”.
https://open.spotify.com/track/7ENtNFNfZ3Lg5uu8YBs3DV?si=Kj3Op7piRfWIDiucdlk5Rg 

3. Offlaga Disco Pax, Venti minuti (dall'album Bachelite, 2008)
Una delle esperienze più incredibili che abbia attraversato questo paese. Un brano, questo, in cui la scrittura è talmente intima, privata e vicina all’ascoltatore, che quasi è difficile ascoltarlo più di una volta. “Non era con me che voleva parlare, non era di me che aveva bisogno”.
https://open.spotify.com/track/2BkasGAaScdnFldMecWQLC?si=vlS1dBHGRKeP7Hi05ZWDog 

4. Le Luci della centrale Elettrica, La lotta armata al bar (dall'album Canzoni da spiaggia deturpata, 2008)
Ha aperto la strada a tantissima musica, ha cambiato le regole, ha parlato chiaro e tondo: “Cosa racconteremo ai figli che non avremo di questi cazzo di anni zero”
https://open.spotify.com/track/2VTIXvUGi3r3nnEL6QZfdX?si=k_Ilcr-aQc2lv54X_ugEaA 

5. Kate Tempest, People’s Faces (dall'album The Book of Traps and Lessons, 2019)
Artista immensa che a mio avviso, sta cambiando le regole del gioco, mescolando i confini della canzone, della narrazione, della poesia. Ultima traccia del suo ultimo disco. Ascoltati in ordine cronologico i suoi lavori raccontano un’evoluzione incredibile di forma e contenuto: ci sta portando nel futuro e non ce ne rendiamo neanche conto. “None of this was written in stone There is nothing we're forbidden to know, And I can feel things changing”.
https://open.spotify.com/track/3Q6bjleMIzpd8ZlE5DHa4V?si=j2fY7mquSTSZX85Q0_TsOg 



CRISTIANO LO MELE (Perturbazione)

1. Sufjan Stevens, Death with Dignity (dall'album Carrie & Lowell, 2015)
Sufjan Stevens è uno degli artisti che più amo degli ultimi anni, uno che qualsiasi cosa tocchi lo fa con una qualità e una genialità davvero uniche, per questi tempi in cui pare che la qualità audio abbia superato quella di scrittura. Pieno di musica, con Carrie & Lowell, presenta un album particolarmente spoglio, ma non meno efficace che scelgo anche come tributo al new acoustic movement che si era affacciato all’inizio degli anni zero come miglior rappresentazione del “less is more”, considerando che arrivavamo poi dai densissimi anni ’90…Infine questa canzone l’ho (ri)trovata con grande gioia come brano di apertura della bella serie tv This is us.
https://open.spotify.com/track/4fpEuKIzTLmMJnYwFU0oqr?si=7-AV6xrMR2myuKAZPnVTAw

2. Sleaford Mods, Tied up in Nottz (dall'album Divide and Exit, 2014)
Gli Sleaford Mods, con buona pace dei tanti fenomeni giovanilistici, arrivano non più sbarbatelli a risuonare il punk: basi dritte, cattiveria working class, niente fronzoli. Visti dal vivo la prima volta in un locale pregno di quella condensa che mette a dura prova i miei occhiali: uno schiaccia play e ciondola con la birra in mano per tutto il brano, l’altro canta come un dannato.
Ho portato mia figlia allora decenne a vedere il loro documentario, una sequela di f*ck e anche un dito medio al poster di Johnny Marr (e io non sono uscito dal cinema nonostante questo!). Da allora gli Sleaford Mods sono una delle pochissime cose che son riuscito a passarle.
https://open.spotify.com/track/71YuK59hLjyyzn28YKxuOC?si=NXxDMkmbSzSzCkAh6WfOVQ

3. Phoenix, Listzomania (dall'album Wolfgang Amadeus Phoenix, 2009)
Mi piacevano già prima, sebbene più distrattamente, ma con Wolfgang Amadeus Phoenix compiono per me il miracolo: il french touch che si sposa con uno stile chitarristico pulito e pieno di melodia. Tutto sotto la produzione del compianto Philippe Zdar che ci mette sotto delle batterie dal suono hip hop, col miglior suono di cassa che un disco pop (per come lo intendo io) abbia mai visto.
Voilà il pop del terzo millennio come dovrebbe essere.
Si dice che la Listzomania sia la sindrome di chi non riesce a stare senza ascoltare musica.
https://open.spotify.com/track/7zkDEBSxkcBVsStS4qBFpK?si=lgbHYnaWSH-TvEYxWku_AA

4. Vinicio Capossela, Ovunque proteggi (dall'album Ovunque proteggi, 2006)
Vinicio Capossela è, spero saremo d’accordo, insindacabilmente una delle migliori penne del nostro stivale. Un Paolo Conte nella misura in cui ha cura tanto della penna quanto dei tasti del pianoforte. Se All’una e trentacinque circa mi avevo colpito, Modì confermato e Camera a sud totalmente conquistato, avevo avuto un periodo di allontanamento con Il ballo di San Vito e Canzoni a manovella. Con Ovunque proteggi compie, per me, un capolavoro da cui estrarre la title track come buon esempio.
E anche perché è il cantante preferito di mia moglie, che è la cosa più bella capitatami negli ultimi 20 anni.
https://open.spotify.com/track/2eqKaF9zznD2WWrgAeoq8n?si=EYvherNRTEGg4e12dhWQRw

5. Northpole, La distanza (dall'album s/t, 2005)
Questa canzone, insieme ad una manciata di altre dei Northpole, è stata il motore che mi ha spinto, nel 2004, a pensare di aprirmi un’etichetta discografica. Sembra un’era fa e forse lo è: all’epoca avevo appena deciso che da grande avrei voluto vivere di musica. A pensare ad una scelta del genere in questo infausto 2020, sembra impossibile che uno ci possa essere arrivato. Ma fu un periodo molto bello, almeno dal punto di vista musicale: siccome ne facevo parte, mi sembrava che la scena “indie” avesse un senso. Dopo il successo di In circolo dei Perturbazione, i festival a condividere camerini, chiacchiere, cene, alberghi con tutti i gruppi che costituivano quella scena di inizio millennio, pubblicare i dischi dei Northpole e degli Zen Circus e poi molti altri ancora, ero sempre in giro, come direbbero nei film di Nanni Moretti “vedevo gente, facevo cose”.
La distanza è un brano rimasto nella memoria di molti, anche di Syria che ne fece una cover sotto la guida di Cesare Malfatti.
https://open.spotify.com/track/7EK1YskBHB8qdonOfEs7iG?si=fE_C4dTnTGaB8gh8PC647A



LUCIA MANCA

1. Cristina Donà, Universo (da La quinta stagione, 2007)
Cristina Donà per me è una colonna portante del cantautorato italiano. 
https://open.spotify.com/track/0o7lkYzPeRgqAz4bnzfAtp?si=VvVAmVqcSAecTi7zAaWonQ 

2. Broadcast, Tears in the Typing Pool (dall'album Tender Buttons, 2005)
La voce di Trish era ipnotica, in grado di immergerti in un’atmosfera senza tempo. 
https://open.spotify.com/track/2xFELTbN4G0rgID5uQGLvP?si=m39Q3TFKT1OSalJLUxdYNg 

3. Beach House, Myth (dall'album Bloom, 2012)
Uno dei miei gruppi preferiti in assoluto. 
https://open.spotify.com/track/2Zw3HNjaNV42LnQ2uY5JQs?si=meEfV2btQgichL4ZNWJwEQ 

4. Frank Ocean, Nikes (dall'album Blonde, 2016)
Quando si parla di lui è difficile individuare quale sia il pezzo più bello. 
https://open.spotify.com/track/19YKaevk2bce4odJkP5L22?si=jsfelhqkS2m0yHOvwa18Dw 

5. Verdena, Scegli me (Un mondo che tu non vuoi) (dall'album Wow, 2011)
Ho ascoltato moltissimo questa canzone in uno dei dischi più belli dei Verdena. 
https://open.spotify.com/track/1TgKx0bSfzwaic2Bf4exF4?si=lfsqCOOyQDmwuHC1Li6X4Q



MAX MANFREDI

1. Leonard Cohen, You Want It Darker (dall'album You Want It Darker, 2016)
Eleganza della giaculatoria massimalista
https://open.spotify.com/track/5zb7npjQqoJ7Kcpq4yD9qn?si=-2K4mLpATS6isVpQur5h6A

2. Nick Cave & the Bad Seeds, Ghosteen (dall'album Ghosteen, 2019)
Coraggio della giaculatoria minimalista
https://open.spotify.com/track/3H44zNYVAnMM5vqAHVOZ6X?si=sEh-kHLZT6Kqd3uF0-nvSA

3. The National, The Rains of Castomere (dall'album Game of Thrones: Season 2, 2012)
Lo "sdoganamento" del coro delle ombre
https://open.spotify.com/track/0CHvs1UmxA90B2apIpbWCC?si=lpH4QrYXTtm3_UW0kVFRsg

4. Marco Ongaro, Il salvatore delle donne tristi (dall'album Canzoni per adulti, 2010)
Il pulitore di se stesso
https://open.spotify.com/track/2XE4lSXESyHTZvjqPVyMFn?si=TTgNFmVuSNqLgWbJqpCCgg

5. Paolo Conte, Sandwich Man (dall'album Elegia, 204)
Il vecchio che sognava i leoni nelle canzoni 
https://open.spotify.com/track/5IgEN3xwlaBiFz0ozlPx6l?si=883wlGHfTsqb9PVDGX-3_g



PINO MARINO


Cara Mescalina,
tu compi 20 anni nello stesso anno in cui io ne compio 20 di attività discografica. Ci sono artisti e canzoni che hanno suggestionato quelli di entrambi e queste sono le mie cinque scelte per il tuo compleanno. 
Auguri sinceri a te,
Pino Marino.

1. Ivano Fossati, C'è tempo (dall'album Il lampo viaggiatore, 2003)
Perché è l'autore che un giorno mi spinse a casa a scrivere canzoni, dicendomi: "Vai, non stare qui a parlare come me, non c'è tempo". 
https://open.spotify.com/track/0jKYhqhW6nZQdYY4BNB0rB?si=gEpJCsgqQsGMSGMFHmSJAA 

2. David Bowie, Blackstar (dall'album Blackstar, 2016)
Perché è un artista capace di rendere spettacolare la sua presenza, quanto mettere in scena la sua consapevole assenza. 
https://open.spotify.com/track/0Fao855T3klV3REFRFHRF3?si=dJzBW9YVRdCs3r5wh-ZwOA 

3. Keith Jarrett, Encores (da Tokyo Solo, 2006)
L'ultimo Maestro interprete, compositore e improvvisatore del mio strumento: il pianoforte
 
4. Radiohead, There, There (dall'album Hail to the Thief, 2003)
Per aver confermato il loro stato di grazia dopo avermi paralizzato all'ascolto di Ok Computer.
 
5. Giovanni Truppi, Il mondo è come te lo metti in testa (dall'album Il mondo è come te lo metti in testa, 2013)
Perché una visione nuova è sempre possibile e quando si manifesta è sola, non appartiene a ciò che già esiste. 
https://open.spotify.com/track/7M8hFSSO10lj9aLjKPThDJ?si=3VQ11NfSTb--2MP_WTezIg 
 

 
MARIA MAZZOTTA
 
E’ difficile scegliere cinque brani nell’arco di vent’anni, questi sono sicuramente i primi che mi sono venuti in mente, ma sicuramente ne ho lasciati fuori altri altrettanto importanti.

1. Fanfare Ciocărlia, Iag Bari (dall'album Iag Bari, 2001)
E’ un brano a cui tengo molto perché per me è gioia, felicità e allegria allo stato puro. Fanfare Ciocărlia è un gruppo che io amo e ho molto seguito, il brano l’ho anche cantato molte volte nei live.
https://open.spotify.com/track/2JPSvXdJFmuBxukBfy3WwL?si=j3nySXN3StSQvR4pKu6DKg 

2. PGR, Montesole (dall'album ConFusione - 9 Canzoni disidratate da Franco Battiato, 2010)
Io sono una fan di Giovanni Lindo Ferretti, sin dalle sue prime formazioni. Questo brano mi è stato d’aiuto in momenti particolari della vita. Per me è di forte consolazione: mi ha infuso pace e quiete in situazioni particolarmente turbolente e drammatiche.
https://open.spotify.com/track/59pdHWXkPPKPkU4y6PJ85M?si=0qv2zRqTTZSba5hreEYu8g 

3. Lhasa De Sela, Pa' Llegar a Tu Lado (dall'album The Living Road, 2003).
Quella di Lhasa De Sela è una voce alla quale sono molto legata, ma in questo caso sono molto vicina al testo di questo brano che mi porta ad una persona che non c’è più. Ogni volta che la sento e che la canto, io dedico questa canzone a questa persona. Il testo dice: “Per essere al tuo fianco farei di tutto, mi brucerei... farei di tutto per stare dove sei tu”.
https://open.spotify.com/track/32J5y5qQA7qerAJ69qzRWb?si=fbJZG5pbQWi8UCr6618ghg 

4. Buika, Mi niña Lola (dall'album Mi niña Lola, 2006)
A parte il testo che racconta una storia meravigliosa, qui la voce di Concha Buika per me è ineguagliabile, sa toccare le corde più profonde dell’anima.
https://open.spotify.com/track/7uDjOQtIiy7wk2UQdHj97u?si=__36GTUmSC-GJWnYD6wbAQ 

5. Hallelujah nella versione di Elisa (dall'album Lotus, 2006)
E’ la versione in assoluto più bella che sia stata fatta di questo brano. Dopo di lei, nessuno. Credo sia inarrivabile.
https://open.spotify.com/track/6Vbs5KxtbndNHfiOzhoOWH?si=xKK2E2v3R5ijsMOthYaglA 
 


ERMAL META

1. Arcade Fire, The Suburbs (dall'album The Suburbs, 2010)
Una band ricca di elementi, sembra un collettivo e dal vivo decollano. Questa canzone è un perfetto equilibrio di sound e malinconia melodica.
https://open.spotify.com/track/2UWdUez9MB9yzL7Y81Mcip?si=zZsexzuTSfK2qgYSYGHHeQ 

2. The National, Fake Empire (dall'album Boxer, 2007) 
Mi trovavo a Londra e ricordo che fu una settimana molto difficile. Ascoltavo questa canzone tutto il giorno e a volte tutta la notte. In qualche modo mi salvò, almeno così mi piace pensare.
https://open.spotify.com/track/6aUAF8JOd8zEl41B6I18xL?si=zAkVIfbRSmycEMKxJg8efA 

3. Radiohead, Pyramid Song (dall'album Amnesiac, 2001) 
Nel 2000 uscì l’album Kid A di questa incredibile band e ci misi un po’ a capire la loro inversione di rotta. Un anno dopo, 2001, seguì Amnesiac che per me fu oggetto di studio. Un teorema difficile da capire la cui soluzione la trovai fra le note di una canzone in particolare, Pyramid Song. Forse la più complessa, forse la più perfetta.
https://open.spotify.com/track/3A9vIxzGBjEfqmDK7H9exS?si=EIVOcvi7SDufn-MNDybb7w 

4. Travis, Sing (dall'album The Invisible Band, 2001) 
Una band che ho amato alla follia. Sing è semplicemente un capolavoro. Una melodia stupenda su accordi molto semplici. Innamorato.
https://open.spotify.com/track/4yA2SM7XCLkSgkBUSoZb5S?si=xstq1JTsSqSo-V5IEchRjg

5. Coldplay, The Scientist (dall'album A Rush of Blood to the Head, 2002) 
L’ingresso nella seconda strofa con quella batteria che sembra dire “Ehi, ci penso io, appoggiati a me.” Così delicata, ma così potente.
https://open.spotify.com/track/75JFxkI2RXiU7L9VXzMkle?si=ysumWO55QMq1gMxToTYVaQ 



ENZO MORETTO (...A Toys Orchestra)

Nella prima decade dei duemila sono usciti i miei dischi della vita, tanti anche nella seconda metà...non basterebbero 100 canzoni da elencare, sarebbero sempre troppo poche. Mi scuso con me stesso quindi se mi tocca lasciar fuori calibri come Cat Power, Massive Attack, Radiohead, Black Rebel Motorcycle Club, LCD Soundsystem, Sigur Ros, Broadcast, Ratatat, Royksopp, Trentemoller, Nils Frahm, Tame Impala, Calexico, Blonde Redhead e un altro centinaio circa. 

1. Nick Cave, God Is in the House (dall'album No More Shall We Part, 2001)
Lo dico senza se senza ma. Non esiste una ballad più bella di questa al mondo. Non esiste e non esisterà. Piango ogni volta che l'ascolto.
https://open.spotify.com/track/5Flyry8kwnmeuvdSHE4mNj?si=e0EXkLBJTFGQqA2EInCaMA 

2. Arcade Fire, Ready to start (dall'album The Suburbs, 2010)
Avrei messo anche la più (giustamente) gettonata Wake Up, ma la tensione di questo pezzo è qualcosa di devastante. Se fossi un velocista con questa nelle orecchie brucerei anche Bolt.
https://open.spotify.com/track/01wsKcJ8ptqUmatpJlEGYj?si=KM5GDPXgRRGbaOtqcYmO4A 
 
3. Black Heart Procession, Waterfront - The sinking road (dall'album Three, 2000)
Il gruppo più scuro e splendidamente triste che ci sia mai stato negli ultimi vent'anni e oltre. Questo pezzo è un pianoforte che galleggia sul mare di notte, in mezzo alla tempesta, nel buio totale.
 
4. Sparklehorse, Eyepennies (dall'album It's a Wonderful Life, 2001)
Per Mark Linkous Inferno e Paradiso avevano lo stesso ingresso. Questo pezzo è come dondolarsi su una sedia di legno in una vecchia casa vuota, senza più mobili e con le pareti ingiallite e le sagome dei quadri che un tempo erano attaccati, con il pavimento in legno che cigola, a rievocare ricordi che non torneranno più.
https://open.spotify.com/track/2KN2jYc5w89X3odixWVp1I?si=EgM-2r36RJqzAHgB-01PkA 

5. Grandaddy, He's simple, he's dumb, he's the pilot (dall'album The Sophtware Slump, 2000)
- Quasi nove minuti, come prima canzone del disco! Quella dei Grandaddy era una dichiarazione d'intenti. Delle regole del mercato non poteva strafottergliene meno. Questo pezzo è come salire sulle montagne russe in un vecchio luna park, giusto il tempo di salire in cima e quando imbocchi la prima discesa a tutta velocità dopo qualche secondo il tempo si ferma e il fiato ti resta in gola, e tutto va dieci, cento volte più lento. Nove minuti dopo sei ancora lassù, in verticale, senza aver sbattuto mai le ciglia.
https://open.spotify.com/track/6WDgN0IgzT40Ae08rCssLi?si=rO2f4TD9SLOhj131_yES-g 



COSIMO MORLEO

Le mie cinque canzoni rappresentative degli ultimi vent’anni sono più che altro un pretesto, occasione gradita, per celebrare l’opera di artisti che ho amato e mi hanno influenzato.  Impossibile citare tutti gli innamoramenti, più o meno passeggeri. 

Nella mia cinquina ci sono nuovi nomi del panorama internazionale: Wainwright, Grant, Antony, Blake, autori accomunati da una straordinaria sensibilità e una qualità tecnica compositiva fuori dal comune e Blackstar tratto dall’ultimo struggente, metafisico album di David Bowie, al quale spetta un posto particolare nel mio cuore. Un disco monumento/testamento di uno degli artisti più influenti e innovativi di sempre. Ringrazio Mescalina che in tutto questo tempo, attraverso la penna di Ambrosia Jole Silvia Imbornone ha scritto di me, seguendomi sin dagli esordi nel 2011.

1. Rufus Wainwright, Going to a Town (dall'album Release the Stars, 2007)
https://open.spotify.com/track/4XTGDKcerI21v4k1Au2H1L?si=pBeGcTNCQnS96AGrMscW6g 

2. John Grant, Marz (dall'album Queen of Denmark, 2010)
https://open.spotify.com/track/68QSKMYfI12kRvIsn7QdYc?si=oBrGM385RtClFZ8WvdmOOg 

3. Antony & The Johnsons, You Are My Sister (dall'album I Am a Bird Now, 2005)
https://open.spotify.com/track/4vWvY2Ed1dn6K2MMBCKtb5?si=zazNA_3tR2WMInk0Rz4fhg 

4. David Bowie, Blackstar (dall'album Blackstar, 2016)
https://open.spotify.com/track/0Fao855T3klV3REFRFHRF3?si=ZWFSMkHZTDeWS24jWov2vQ 

5. James Blake, Limit to Your Love (dall'album James Blake, 2011)
https://open.spotify.com/track/33BnSMHgX0AsbKSIbkuMwh?si=fMrg1nchQM-DZ0Ap63O24w 



MURUBUTU

1. Beanie Sigel, The Truth (dall'album The Source Magazine, Mixtapes, vol. 6, 2005)
Muscolare
https://open.spotify.com/track/5esS9XeTqMfKEeELS0TJKn?si=kxWjzmwsQYup1LlznYVCgw 

2. Mos Def & Aretha Franklin, Blend
Suggestivo
https://youtu.be/72zHqTyenno

3. Ludovico Einaudi, Una mattina (dall'album Una mattina, 2004)
Etereo 
https://open.spotify.com/track/0Dkibk70FDp6t7eOZNemNQ?si=e7GUx-o6T1mAdAN_pJF9cg

4. Yann Tiersen, Les Jours tristes (dall'album L'absente, 2001)
Colorato 
https://open.spotify.com/track/3gvwAVadz2RepD5XKmXgd7?si=mwp7VZ1mQ3WVFv4ObaPmeg

5. Passenger, All the Little Lights (dall'album All the Little Lights, 2012)
Intimo 
https://open.spotify.com/track/5Vo0yC87CpnOd7F0R78E51?si=vHooK7H6R0GTS2Qiavg_1g



SABRINA NAPOLEONE

Sono molte le canzoni che, in quest'ultimo ventennio, si sono scavate la tana nella mia testa, divenendo colonna sonora di alcuni ricordi. Per sceglierne cinque ho dovuto giocare a prendermi di sorpresa, e a estrarre a bruciapelo il primo titolo che mi veniva in mente, in cinque diversi momenti di una giornata. Va da sé che un giorno diverso avrebbe sorteggiato cinque titoli diversi.

1. Morgan, Altrove (dall'album Canzoni dell'appartamento, 2003)
Gli arrangiamenti di Canzoni dell’appartamento sono, a mio giudizio, tra quelli meglio costruiti nella storia della discografia Italiana. Altrove si è legata ad un piccolo tratto della mia storia personale, in un periodo di cambiamento anche interiore in cui stavo ricominciando a scrivere canzoni dopo alcuni anni in cui avevo abbandonato la musica.
https://open.spotify.com/track/0ZuQqcAPNEYyUxs614BzMr?si=GdSwuHUYSbi_rXYIe-WGXg 

2. Paolo Benvegnù, Il Mare Verticale (nella versione interpretata da Marina Rei; dall'album Musa, 2009)
Alcune collaborazioni riescono davvero ad arricchire di ulteriore bellezza la produzione degli artisti che vi lavorano. Questo brano è maledettamente ben scritto e ben interpretato.
https://open.spotify.com/track/5P9X0XWIOPCuEvqx8TyE4Y?si=YkWlX1qoQUSSQJPBL6-82w 

3. Cristina Donà, Il senso delle cose (dall'album Così vicini, 2014)
Qui Cristina Donà e Saverio Lanza sfiorano il capolavoro; se ne accorgono anche al Premio Tenco, conferendo al brano la targa come migliore canzone, nel 2015.
https://open.spotify.com/track/3XIqEbrlYhlYnwdgck1uhn?si=iKdSdgKdRcKjkD5pGfsqvA 

4. Anna Calvi, Eliza (dall'album One Breath, 2014)
Anna Calvi ha una forza espressiva musicale pazzesca. Questa canzone è essenziale e al tempo stesso esagerata e incalzante come una necessità atavica.
https://open.spotify.com/track/3kP8lM7VOZxolbbtBUIgwD?si=0HMT2K9vQUqhB1-2x9IoTw 

5. Cristina Nico, Chi c’è (dall'album L’eremita , 2018)
Cristina Nico è un’ artista che possiede tutto, la voce, le idee e l’ amore per la musica che ascolta e che produce. Tra i suoi brani oggi scelgo questo perché contiene una strofa con una sequenza di versi meravigliosamente perfetta.
https://open.spotify.com/track/73TjW49FH0mXdFg4IHdDVk?si=5rvpCRcMQEmP9GvZ8zJxAg  



CRISTINA NICO

Cinque canzoni degli ultimi vent’anni...inizialmente mi sono venuti in mente titoli di brani usciti prima del Duemila! Ero un’adolescente negli anni Novanta e a formarmi è stata la musica di quegli anni e quella precedente. Ma poi, pensandoci, negli ultimi vent’anni sono usciti lavori altrettanto importanti per me, che hanno segnato il passo di una maggiore ecletticità, vivaddio, nei miei gusti. Confermato l’amore per un’artista come PJ Harvey, che ha continuato a sfornare dischi fondamentali, ho scoperto l’arte di straordinari colleghi italiani, come Basile, Napoleone e Fiori. Christina Pluhar mi ha fatto invece avvicinare a mondi musicali che credevo lontani, da me e tra loro, come la musica barocca e la musica tradizionale del Centro America. Buon ascolto.

1. Cesare Basile, Libertà mi fa schifo se alleva miseria (dall'album Tu prenditi l'amore che vuoi e non chiederlo più, 2015)
https://open.spotify.com/track/0ehgMCUGqE7PXrIh5At1WG?si=ZEKhB2CsR_KT4sD9hyzmew 

2. PJ Harvey, Let England Shake (dall'album Let England Shake, 2011)
https://open.spotify.com/track/6DST3HT8zF8WpNmg9tHuaa?si=4gydISiMQMO3pXyjRjQ8sQ

3. Sabrina Napoleone, Resilienza (dall'album Modir min, 2017)
https://open.spotify.com/track/7pjkoI31I97FZqYlesUhem?si=FlGmpj42TQOeAQHpyTRYLw 

4. Alessandro Fiori, Idrocarburi (dall'album Attento a me stesso, 2010)
https://open.spotify.com/track/7gYPYvepjEA7ZcE8rEoLqt?si=4VKwiJsVSLmJ0inOKRXmKA 

5. Christina Pluhar e Hugo Chaparra ValderramaCubramonos con cenizas (da Plurar: Orfeo Chaman, 2016)
https://open.spotify.com/track/25uNG5bWEaeyuoXqmyCDL9?si=9dcpTyhHRGGsBNmvFYCZcQ 





SILVIA NOTARGIACOMO (R101)

1. ColdplayThe Scientist (dall'album A Rush of Blood to the Head, 2002)
Non è stata la canzone che mi ha fatto innamorare dei Coldplay, ma è stata quella che sapevo avrei sempre ascoltato ogni volta che avessi avuto bisogno di ricordarmi che non sarebbe stato facile, per poi dirmi: “Comunque non è impossibile”. Delicata e potente allo stesso tempo. Una certezza la voce di Chris Martin.
https://open.spotify.com/track/75JFxkI2RXiU7L9VXzMkle?si=uLI2dMa_SpC9bX823tnmcA 

2. Cristina Donà, Universo (dall'album La quinta stagione, 2007)
Potrei ascoltare questa canzone anche tutti i giorni senza mai stancarmi. La voce soave di Cristina Donà e la melodia dolcissima arrivano come una carezza sul cuore. L’amore, raccontato con la metafora dell’ “Universo” capace di creare quell’incontro vitale e irripetibile, è l’insieme di una scelta costante nel cambiamento e l’ineludibile predestinazione. Romantica e vera. Essenziale.
https://open.spotify.com/track/0o7lkYzPeRgqAz4bnzfAtp?si=bXMfT3evQAGlHYCA9VWtrw 

3. Damien Rice, I Don’t Want to Change You (dall'album My Favourite Faded Fantasy, 2014)
Amo Damien Rice da sempre e per sempre. L’album di cui fa parte questa canzone non è considerato tra i migliori di Damien Rice da chi lo segue dagli inizi, a causa della produzione di Rick Rubin che ne avrebbe determinato il salto verso il mondo del mainstream. In quell’anno, non so quante volte io abbia ascoltato My Favorite Faded Fantasy e questa canzone in particolare. È stata la musica che mi ha accompagnata lungo viaggi in treno o in macchina, quando ero a casa o mentre passeggiavo da sola per Milano. Ecco, mi è venuta voglia di ascoltarlo di nuovo ora che sono in treno e ho parecchio tempo davanti a me prima dell’arrivo.
https://open.spotify.com/track/2WOpBtXX02RS4UCzBholDq?si=Pvj1TwksTLWLKnpYM8bN5A 

4. Michael KiwanukaLove & Hate (dall'album Love & Hate, 2016)
Una delle canzoni più struggenti che abbia mai ascoltato. L’arrangiamento degli archi, l’anima soul di questo pezzo e la voce piena di dolore di Michael Kiwanuka mi fanno chiudere gli occhi e cantare con lui, come se in questo gesto ci fosse la possibilità di liberarsi per potersi poi finalmente ritrovare. Un brano ipnotico, viscerale nella sua emotività.
https://open.spotify.com/track/7oOEFDLSQscl0uGulnIEmG?si=9qh7vQbfTFS0_C5OGy3goQ 

5. Sia, Chandelier (dall'album 1000 Forms of Fear, 2014)
Nella musica pop, trovo che Sia rappresenti una delle artiste più ispirate degli ultimi anni. La sua vocalità è capace di prendermi a schiaffi in faccia. Sarà per il colore di quel suo timbro imperfetto, sporco, assolutamente pieno di vissuto. Chandelier mi ha fatto amare Sia al primo ascolto, come penso sia accaduto alla maggior parte delle persone. Non la conoscevo prima di questo brano, ma da quel momento, ogni volta che mi capita di metterla in radio, alzo il volume delle cuffie e canto con tutta la voce che ho.
https://open.spotify.com/track/4VrWlk8IQxevMvERoX08iC?si=DeKSCahYRL6GrJv2H4a45A 

Terza e ultima parte della playlist (dai pezzi selezionati da gianCarlo Onorato a quelli di Kenny White)






gianCarlo Onorato

1. Beck, Round The Bend (dall'album Sea Change, 2002)
Memorabili le mareggiate degli archi che attraversano lo spettro sonoro, inclinando l'orizzonte, così pastosamente spalmate sul fondo di uno scenario in cui l'autore non fa che elencare riflessioni sull'inciampo del vivere. Ricongiungono la dimensione del rock con l'orchestrazione più descrittiva e psichica. Debitore di molte suggestioni ereditate con gusto da svariati autori tra i più alti, mescolati a quelli più pop, Beck nel brano tocca vertici massimi della sua produzione, mettendo in equilibrata sintesi la sua bulimia musicale con urgenze narrative più profonde.
https://open.spotify.com/track/4Py6Be35Kp6FTKDOp1i2LE?si=6-1wjDAoQWOKlzjgM6IbOQ 

2. RadioheadNude (dall'album In Rainbows, 2007)
La formazione che nel nuovo millennio ha saputo andare oltre gli stilemi del rock divenuti obsoleti, con questo album si addentra nei meandri della ricerca interiore. “Nude” è capace di travalicare i limiti del consueto e del già sentito in fatto di armonie, e di mescolare ogni influenza metabolizzata in una suggestione vocale rinnovata ad ogni passaggio. Come apprendere dal mondo insegnando.
https://open.spotify.com/track/5k7VKj1Xwy5DjO4B0PdAOb?si=M33FGuL-Sj-dY9IwGMEjOw 

3. Sigur Ros, Sæglópur (dall'album Takk..., 2005)
L'avvento della sinestesia spaziale di Sigur Ros nello scenario internazionale del rock degli anni duemila segna un punto di demarcazione tra la vecchia idea del pop armonico e la sperimentazione. “Saeglopur” nasce da una frase di pianoforte fissa e allo stessso tempo cangiante, un perno sul quale prende a roteare tutta la carillonica giostra di invenzioni strumentali, che disegnano un paesaggio di favola, in cui anche il terrore e il peggio della vita diventano una frenesia dei sensi. Quando arriva il colpo d'insieme della band dopo un lungo rimestare di carillon e di vocalizzi, sembra svolgersi una battaglia in mare, il mare in cui si annega in una disperazione struggentissima. Poi verso il finale un'apertura di orizzonte, che risolve la tensione in un canto unisono tra gli archi e la voce di sirena di Jón Þór Birgisson.
https://open.spotify.com/track/2KvIO4ew1TGnz1VfTJk49g?si=qbGM1OhCQ5qCcD-tczqe2w 

4. Johnny Cash, The First Time Ever I Saw Your Face (dall'album American IV: The man comes around, 2002)
Cash da altezze siderali maturate nel corso di un'esistenza senza eguali, riformula qui tra le altre una canzone massima degli anni cinquanta di MacColl, (portata alla gloria nel '72 da Roberta Flack), facendone una liturgia massima, in cui ogni singola parola è scandita per risuonare nel vuoto semibuio. “La prima volta che vidi il tuo viso, pensai che il sole nascesse dai tuoi occhi”. L'essenzialità degli arrangiamenti da cui sboccia un harmonium minimo e solenne, conferisce alla ballata un incedere indimenticabile, per brillare come una fiamma d'amore nel centro dell'inverno della solitudine.
https://open.spotify.com/track/6fT2eO0goE6IV9ByaASiam?si=OatjwtwcRGigFyyGUYsz6A 

5. Thom Yorke, Dawn Chorus (dall'album Anima, 2019)
Yorke prova e rimesta un'alchimia che parla di un'umanità spinta al limite di ogni sopportazione. Se la vulnerabilità di un'anima è cosa che possa essere palesata da un grande artista, questa è la riprova che vivere in questo scorcio di storia è una delle esperienze più dolorose e sporte verso l'estremo che l'uomo abbia conosciuto, come dimostra questo canto che si avvale di una lunga introduzione per poi accogliere la voce asciutta e più sobria che Yorke abbia rivelato al mondo, per offrirsi ad esso con tutta la forza della sua paura, che è la stessa di chiunque viva oggi.
https://open.spotify.com/track/0F4EoaMJmWNz8vS8tKgsqY?si=KauIWw4GRquAcDcmsGc42Q 



CARMELO PIPITONE (Marta sui Tubi e solista)

1. Radiohead, Pyramid Song (dall'album Amnesiac, 2001)
Ho chiuso gli occhi la prima volta che l’ho ascoltata. Non li ho ancora riaperti. È bellissimo e straziante farsi cullare da questa opera d’arte.
https://open.spotify.com/track/3A9vIxzGBjEfqmDK7H9exS?si=eVyGZCqXTAGHdFcKGUC-hw 

2. Jaga Jazzist, All I Know Is Tonight (dall'album What We Must, 2005)
Pezzo strumentale dale mille sfumature e con un crescendo centrale che risolve sempre i tuoi problemi facendoti respirare a pieni polmoni.
https://open.spotify.com/track/22uYyDpL3jvFhORkQssyy8?si=p3hD8mRpRoqy4PWP7NGdHA 

3. Car Seat Headrest, Hey, Space Cadet (Beast Monster Thing in Space) (dall'album How to Leave Town, 2014)
Questo pezzo chiude il disco “How to leave town”. È il brano perfetto per chiudere anche un capitolo, una dura giornata, un’epoca.
https://open.spotify.com/track/5bYaO9MLMVr301uB9KgGve?si=pFT_jVg4SDatsoEkJtJ3zw 

4. David BowieLazarus (dall'album Blackstar, 2016)
Se riesci a descriverti così bene mentre muori io sarò sempre inginocchiato al tuo capezzale per accarezzarti la fronte.
https://open.spotify.com/track/3Vn9oCZbdI1EMO7jxdz2Rc?si=Zy5b4_O2R5-AIETBiwwKhg 

5. Nils Frahm, Ambre (dall'album Wintermusik, 2009)
Poche note, un miliardo di possibilità regalate a chi l’ascolta.
https://open.spotify.com/track/25zykbJGBYXYjnq5VyhO3N?si=0Kt_8eb4RXyjLyImYCiEEA 



FRANCESCA PIZZO (Melampus, Cristallo)

1. Agnes Obel, Familiar (dall'album Citizen of Glass, 2016)
La personalità della Obel mi ha rapito dal primo ascolto. C’è qualcosa di indecifrabile e al contempo familiare - appunto - antichissimo, quasi archetipico in questo brano e nella sua voce. Musicista raffinata e abbondantemente sottovalutata fin qui. 
https://open.spotify.com/track/2EWnKuspetOzgfBtmaNZvJ?si=ymYlgnwXTVKmCIuHht0qRQ 

2. PJ Harvey, This Mess We’re In (dall'album Stories from the City, Stories from the Sea, 2000)
In questa perla Polly Jean decide di farsi da parte, lasciare tutto il cantato a Thom Yorke e dilettarsi nelle seconde voci. Il risultato folgorante di questa collaborazione è accorgersi come Yorke si dimostri un ospite che si trova estremamente a suo agio in una casa la cui padrona rimane lei. 
https://open.spotify.com/track/3vNFsxBbA4dPkymPF5Jm1b?si=L-LmLJ6PSpCpq3nrags80g 

3. Deradoorian, Grow (dall'album The Expanding Flower Planet, 2015)
Tutto il disco The Expanding Flower Planet è un magnifico viaggio variopinto in un continente lontano da noi e ancora inesplorato. Il tour di questo album, di cui ho potuto vedere il live al Bronson, vedeva sul palco la musicista e sua sorella cantare e suonare tutti gli strumenti. Spettacolari. 
https://open.spotify.com/track/5pxfwQ04fVYW304VLdvnZs?si=4NA0WJOmSLS_fOX9B7GWzw 

4. Billie Eilish, All the Good Girls Go to Hell (dall'album WHEN WE ALL FALL ASLEEP, WHERE DO WE GO?, 2019)
...mentre le altre arrivano in cima alla classifica a 16 anni, dirigono da sole i loro videoclip, impongono un nuovo modo di mostrarsi al pubblico, vincono sei Grammy Awards e cambiano la storia della musica. 
https://open.spotify.com/track/6IRdLKIyS4p7XNiP8r6rsx?si=XuNxRtJNRR6aNVOwb1vDcQ 

5. Fiona Apple, Under the Table (dall'album Fetch the Bolt Cutters, 2020)
“Kick me under the table all you want, I won’t shut up, I won’t shut up”, dice il ritornello. E sono anni che la discografia cerca invano di zittire la Apple. Per fortuna lei se ne frega e va dritta per la sua strada.
https://open.spotify.com/track/12WhIX6MvI93bS3wPSStSY?si=yxr0AHqKSy-Ilq5wx4VB1Q 



FEDERICO POGGIPOLLINI

1. Queens of the Stone Age, No One Knows (dall'album Songs for the Deaf, 2002)         
Consacrazione di una band strepitosa dal suono unico.
Ho avuto la fortuna di vederli dal vivo piu’ volte con la sensazione di uno spettacolo di una vera rock’n’ roll band.
https://open.spotify.com/track/6y20BV5L33R8YXM0YuI38N?si=hiryemWZRXCQBRlkLaWkeQ 
 
2. Desert Sessions, I Wanna Make It Wit Chu (dall'album Desert Session 9&10, 2003)
Un brano che mi è entrato sotto pelle la prima volta che l’ho ascoltato e che nei miei progetti più volte ho coverizzato. 
 
3. The White Stripes, Seven Nation Army (dall'album Elephant, 2003)
Un brano sporco semplice dove il riff che tutti conosciamo è una riproduzione di un basso, eseguito con la chitarra di un genio (Jack White). 
https://open.spotify.com/track/3dPQuX8Gs42Y7b454ybpMR?si=cdMuXaY0QKawxguokQsKoA 
 
4. Paul Mc Cartney, Fuh You (dall'album Egypt Station, 2018)
Un album di uno che la musica pop l’ha inventata, la voce è piu debole di una volta ma lui canta fuck you.
https://open.spotify.com/track/3Qj39daVgJxbJ6NYRFehMg?si=rpIgq_xJQki_KIOZvyWelQ 
5. Mark Ronson, Miley Cyrus, Nothing Breaks like a Heart (dall'album Late Night Feelings, 2019)
L’esempio di una perfetta canzone scritta a tavolino.
https://open.spotify.com/track/02dRkCEc8Q5ch4TTcnLxOn?si=DMzWkqEBRyGaAs_nlr3yGQ 



GIANLUCA POLVERARI (Radio Città Aperta)

1. The Rapture, Sister Saviour (dall'album Echoes, 2003)
Conoscevo la band statunitense per gli esordi più post punk nervosi ma, quando uscirono con Echoes nel 2003, ne apprezzai subito il lavoro di produzione creato da James Murphy che rese il loro sound più disco funk senza però annacquare le loro dinamiche di selvaggio e oscuro sound wave. Sister Saviour è l'apice di questo disco.
https://open.spotify.com/track/5gebV2fZSYBdgN8n6ivDWU?si=Ns53_WEyScSt2FVOXjN7Cw 

2. LCD Soundsystem, Daft Punk Is Playing at My House (dall'album LCD Soundsystem, 2005)
Dunque James Murphy è l'artefice di preziose produzioni altrui, tramite la sua label Dfa, ma è anche il responsabile nell'aver acceso reale interesse verso dinamiche, cosiddette punk funk, che hanno origine nelle produzioni dei primi '80 assai underground e che nel nuovo millennio sono divenuti trendy, vedi alla voce Liquid Liquid. Questo brano è la perfetta sintesi di groove elettronico e funk su chitarre post punk.
https://open.spotify.com/track/73mlvsfJM2qwlDUJxeaatI?si=4D3FWSkJQp2twh3pUn9QHg 

3. Shame, One Rizla (dall'album Songs of Praise, 2018)
Nel 2018 Songs of Praise dei londinesi e giovanissimi Shame mi ha conquistato subito poiché grazie a loro è tornata a vibrare quell'urgenza giovanile che sa essere tesa ma anche ben suonata, con brani tutti riusciti e che sprizzano “inglesità” da tutti i pori. La lezione di papà Mark E. Smith (The Fall) è nel taschino insieme a reminiscenze, negli arrangiamenti della Madchester che fu ma con molti watt di chitarra al posto dei suoni sintetici. One Rizla ha il riff giusto e la vivacità essenziale che ti entra subito dentro.
https://open.spotify.com/track/2ibdYmH7GRHNnUcBa6kbnG?si=poO6LuZ0SiqJt-ZsCquSgQ 

4. The Dresden Dolls, Coin-operated Boy (dall'album The Dresden Dolls, 2004)
Nel 2003 il duo statunitense dei The Dresden Dolls colpì il mio immaginario e quello di numeroso pubblico e critica per i richiami estetici alla Germania anni 30 e alla proposta artistica di Kurt Weill. Musicalmente essenziali con pianoforte, batteria e voce, riuscivano ad ammaliare attraverso ballate melanconiche o con proposte più aggressive. E poi c'era “Coin-Operated Boy”, canzone semplicemente perfetta nella sua morbida stravaganza e che utilizzavo sempre come brano di chiusura dei miei ballatissimi djset  che duravano ore e che terminavano in questa maniera così elegante che soddisfaceva tutti. Insomma si tornava a casa stanchi ma con un lieve sorriso stampato in volto.
https://open.spotify.com/track/2OcJNw7K8cYs4FKoh8aEow?si=JeR35SYJShu5IG4C9E5LCw 

5. Offlaga Disco Pax, Tatranky (dall'album Socialismo tascabile - Prove tecniche di trasmissione, 2005)
Una vera ed assoluta novità del nuovo millennio italiano sono stati gli Offlaga Disco Pax e soprattutto il loro primo album Socialismo tascabile, così ricco di suggestioni grazie all'abile penna e arte declamatoria di Max Collini, supportato poi da ottimi tappeti musicali costruiti da Daniele Carretti e il compianto Enrico Fontanelli. Tatranky è un perfetto racconto dell'Est Europa e le sue macerie dopo la caduta del muro, descrizioni di un viaggio da quelle parti che suscitano perfetti ricordi in chi ha vissuto la stessa esperienza, come il sottoscritto, ma che sa essere ugualmente immaginata anche da chi all'epoca non ebbe la possibilità di visitare quei luoghi.
https://open.spotify.com/track/4vkFxf9DlrrflHX66GpPGA?si=sWaT3aptRjGedcwk5V9kTA 



ILA SCATTINA (Ila & the Happy Trees, Uncle Singer Production)

1. Jesse Harris, Feel (dall'album Feel, 2007)
La prima volta che la ascoltai si fermò il cd nell'autoradio mentre ero in viaggio. Continuava a girare solamente la prima canzone di quel disco, appunto Feel. Ad ogni ascolto andava sempre più in profondità, nonostante sia una canzone apparentemente leggera, e qualcosa dentro di me iniziò a smuoversi, fino alle lacrime. Non sapevo chi fosse, così appena rientrata da questa specie di viaggio “mistico” inaspettato iniziai a cercarlo su Myspace e scoprii che di lì a due ore avrebbe suonato a Milano! Così corsi subito al concerto, finendo col conoscere Jesse, dicendogli cose assolutamente assurde come “Grazie a te ho visto la luce!”. Nonostante questo, l’anno successivo accettò di suonare in un mio disco. Quegli incontri musicali che ti cambiano la vita!
https://open.spotify.com/track/2rBdPARCZ6N8p43Cx7RvKe?si=oJ37Eib7RKGCSCI-JyBbbg

2. Iron & Wine, Call It Dreaming (dall'album Beast Epic, 2017)
Degli Iron & Wine non c’è un disco che non mi piaccia o non mi abbia colpita, ma questa canzone ha accompagnato momenti felici, pesanti, malinconici, come la luce del tramonto che ti lascia a bocca aperta e con la malinconia pronta a bussare alla tua porta.
https://open.spotify.com/track/4ftYIbHbKSVZWyrveFHCNu?si=ondGN_pcRQGSFOCH_Al91w 

3. John Mayer, In the Blood (dall'album The Search for Everything, 2017)
Per John Mayer provo da anni una grande ammirazione e amore (soprattutto per il disco Continuum), ma se dovessi indicarne solo una canzone, direi che In the Blood è stata quella che più mi ha fatto respirare interiormente, perché va nel profondo dove “scorre il sangue”, dove i rapporti famigliari parlano e lasciano strascichi, segni, verità, emozioni, programmazioni.
https://open.spotify.com/track/77Y57qRJBvkGCUw9qs0qMg?si=e6jLWgqOSMe0iXxTGhQ5mA 

4. Damien Rice, The Blower's Daughter (dall'album O, 2003)
Come non citare, dai primi anni 2000, una canzone che per tanti è stata colonna sonora di tanti. La sentii per la prima volta al cinema, nella colonna sonora di Closer e subito me ne innamorai, passando poi a consumare l’intero disco. Una canzone che ti “riga” dentro e non puoi farci nulla.
https://open.spotify.com/track/5yyRH93h4Pm6tXXYTxt7ea?si=ql3x8t4DScSQEZD9XNmyEQ 

5. Bibio, Curls (dall'album Ribbons, 2019)
Foglie d’autunno che rumoreggiano sotto i piedi, aria frizzante e sole che cala. Tutto questo disco di Bibio mi porta a qualcosa di lontano, sfocato, che a distanza di un anno da quando iniziai ad ascoltare, ancora non è emerso dalla memoria.
https://open.spotify.com/track/2dXAmfTnWAzuBakuyMNoMu?si=BqYUkFXFSWqs8MR-gf4Dow 



IAN SIEGAL

1. Amy Winehouse, Rehab (dall'album Back to Black, 2006)
ha definito la carriera di Amy e la produzione di Mark Ronson.
https://open.spotify.com/track/3N4DI1vuTSX1tz7fa2NQZw?si=osKJVmLnTNiIU3N4zJe0IA

2. Beyonce and Jay-Z, Crazy in Love (dall'album Dangerously in Love, 2003)
perché sono stati entrambi influenti, e qui sono insieme!
https://open.spotify.com/track/5IVuqXILoxVWvWEPm82Jxr?si=0moRfthKQ7yqLxR7S9Q41Q

3. Missy ElliotGet Ur Freak On (dall'album Respect M.E., 2006)
per la sua produzione e il suo lirismo, ma soprattutto per quel suo ritmo incisivo. La ascolti ancora dappertutto. 
https://open.spotify.com/track/6zsk6uF3MxfIeHPlubKBvR?si=xHnoCYXKQMibkn1jzOOk5w

4. White Stripes, Seven Nation Army (dall'album Elephant, 2003)
Hanno creato moltissime canzoni che preferisco, ma questa ha ispirato moltissimi artisti.
https://open.spotify.com/track/3dPQuX8Gs42Y7b454ybpMR?si=1xOEdy-QRBiuWlSVl7h-3g

5. Hurt, la cover di Johnny Cash (dall'album American IV: The Man Comes Around, 2002)
Le registrazioni americane con Rick Rubin sono state una rivelazione e penso che questa canzone le definisca perfettamente.
https://open.spotify.com/track/28cnXtME493VX9NOw9cIUh?si=XOYzazmjRVm-B_T8I5BeuA



CARLOTTA SILLANO (Carlot-ta)

1. Noir Desir, Des Armes (dall'album Des visages des figures, 2001)
Avevo 12 anni quando usciva Des visages des figures e prima il singolo Le vent nous portera, poi il disco intero, mi colpirono molto. A distanza di anni è un album che non smette di interessarmi. Des Armes ha per testo una poesia di Leo Ferrè.
https://open.spotify.com/track/1y2kbUCQWvURX4vvq3odxc?si=ncgxw-TMSkKF-wmI_rnmiw 

2. Björk, Pleasure Is All Mine (dall'album Medúlla, 2004)
Il brano è quello che apre Medúlla, il mio disco preferito di Björk, in cui la scelta sonora è radicale e fa della voce (delle voci) uno strumento duttile, ibrido, corporeo, elettrico.
https://open.spotify.com/track/1zgrxOZxhGmpK4ObCVJRAG?si=GrD_8wfJTVagZsYbnJ3Nyw 

3. Joanna Newsom, Emily (dall'album Ys, 2006)
Una suite splendida per voce e arpa, punteggiata da una ricca orchestrazione. Melodie antiche, idee contemporanee e un testo affascinante: 
"I'd always remember

That the meteorite is a source of the light
And the meteor's just what we see
And the meteoroid is a stone that's devoid of the fire that propelled it to thee

And the meteorite's just what causes the light
And the meteor's how it's perceived
And the meteoroid's a bone thrown from the void that lies quiet in offering to thee".
https://www.youtube.com/watch?v=UGoNCvoZuYA 

4. Pj Harvey, River Anacostia (dall'album The Hope Six Demolition Project, 2016)
Un disco di reportage, che racconta i luoghi e i modi in cui cambiano. River Anacostia è il fiume che attraversa Washington, narrato in una sorta di spiritual dalle acque inquinate.
https://open.spotify.com/track/7oQGmOnQMSmi6THqm0LaYG?si=ipRDdzcaSF-_y--T7DVzQw 

5. Arca, Anoche (dall'album Arca, 2017)
La "voce" che più mi ha sorpresa nell’ultimo lustro.
https://open.spotify.com/track/1cwTMSQeMaA9fVKEF1iWeD?si=LXPDn_PMQpS_H6aGQxMa9w 



FEDERICO SIRIANNI

1. The National, Not in Kansas (dall'album I Am Easy to Find, 2019)
“Hanne Darboven ha avuto un’idea geniale!”
https://open.spotify.com/track/50DAgICmMnWaUVXQiLGlLx?si=HghD6NIlSHa3Z87L46Cqmw

2. Leonard Cohen, Show Me the Place (dall'album Old Ideas, 2012)
Una sorta di messa dalle profondità del suolo
https://open.spotify.com/track/2j8DwbHzMcug0599uz8SoO?si=6TBNA7mzQRCtbKb-bPnJNQ

3. Bob Dylan, Key West (dall'album Rough and Rowdy Ways, 2020)
“Key West è il posto migliore dove trovarsi se si cerca l’immortalità, Key West è il paradiso divino. Se hai perso il senno, lo ritroverai là. Key West è sulla linea dell’orizzonte”
https://open.spotify.com/track/0EHVdmnOEIMNQydf0sW2a1?si=pcJ9WLXMSE6ENno9SeWlgA

4. Tom WaitsAlice (dall'album Alice, 2002)
L’Alice più verosimile dai tempi di Lewis Carroll
https://open.spotify.com/track/6flhPfJHRcQ1jiXojPen9J?si=Te1Y4T9RSleqbKsy_cb4mA

5. Nick Cave & the Bad Seeds, O children (dall'album Abattoir Blues/The Lyre of Orpheus, 2004)
Un gospel allucinato dell’“acchiappa-anime per conto di Dio”
https://open.spotify.com/track/29FQEJUtBAnxWEkux39d7I?si=qktt2SPeSNSiH8hBVnk-qQ



RICCARDO TESI

1. Ivano Fossati, C’è tempo (dall'album Lampo viaggiatore, 2003)
Credo sia una canzone perfetta con un testo inarrivabile, frase strumentale indovinatissima! Insomma uno dei vari capolavori di Ivano.
https://open.spotify.com/track/0jKYhqhW6nZQdYY4BNB0rB?si=ZnIB9JvQSHSTymESHraCfg

2. Chico Cesar, Estado de Poesia (dall'album Estado de Poesia, 2015)
Considero Chico uno dei più grandi songwriter del mondo, adoro tutti i suoi album.
https://open.spotify.com/track/5Y4SbArKijz4SFyonzbZU5?si=IjNuhv48QVicnE5BvbNFjA

3. Marianne Faithfull, Misunderstanding (dall'album Negative Capability, 2018)
Ha una voce che mi arriva dritta allo stomaco e adoro questa canzone che apre l’ultimo, bellissimo album.
https://open.spotify.com/track/39qE2hia0Dt5gUEEmkS99W?si=DXbkFKcGT4GFTORB-OPa3Q

4. Gianmaria Testa, Gli amanti di Roma (dall'album Solo - dal vivo, 2008)
Gianmaria era un cantautore intimistico e ricercato, ha scritto dei piccoli gioielli. Questa è una delle mie preferite anche perché mi ricorda un bellissimo pomeriggio passato insieme con lui e Rita Marcotulli.
https://open.spotify.com/track/4OOumt1o6oGl8kEFkw5kO6?si=sQhIJiCuTDyWNq0M8kL5Uw 

5. Lucy Wise & the B ‘Gollies, Winter Sun (dall'album Winter Sun, 2018)
Ho conosciuto questa giovane cantante e polistrumentista australiana nel 2010 al Fairbridge Folk Festival (Perth) dove appena ventenne guidava un gruppo di grandi strumentisti e teneva il palco da artista navigata. Mi sono innamorato della sua voce e della sua musica ed ho collezionato tutti i suoi album.
https://open.spotify.com/track/2G4voGRnvdgFHmqASVv2iw?si=5MS1cvz2T8eXPckx9hfG3A



DAVIDE TOSCHES

1. Joe Henry, Our Song (dall'album Civilians2007)
Joe Henry è uno dei miei artisti preferiti e questo brano è uno di quelli che mi piace di più di tutta la sua discografia, testo stupendo, arrangiamenti bellissimi e delicati ma che creano una tensione sottile.
https://open.spotify.com/track/7cxyVmzrnEh4hXF9Zgz9pZ?si=V-X1S48HRf6laiwB8hJmGg 

2. Smog, Distance (dall'album Dongs Of Sevotion2000)
Non potevo non inserire almeno un brano di Bill Callahan, artista visionario ed estremamente creativo che adoro e che mi ha influenzato fortemente, soprattutto nel mio primo disco. Da Bill Callahan ho imparato anche che si può avere la libertà di poter parlare nei testi delle canzoni di qualsiasi argomento (ma non ci sono ancora riuscito).
https://open.spotify.com/track/3qsch3boWbn1So7Cs98jp3?si=Gwvf6eC8RQ2qa_ZzTuJo_A 

3. Cristiano Godano, Ti voglio dire (dall'album Mi ero perso il cuore, 2020)
Nonostante questo primo disco solista di Cristiano Godano non mi convinca appieno, questo brano per me è un capolavoro: funziona tutto alla perfezione, suoni, testo, produzione. Credo di averlo ascoltato almeno cento volte quest'anno. Alla prima occasione dovrò abbracciarlo e ringraziarlo per tanta bellezza.
https://open.spotify.com/track/77Ne4sA6IAK3fFOpPAPO8d?si=00AU7x2qQYecbVZt_f6ddA 

4. Umberto Maria Giardini, Mea Culpa (dall'album Futuro Proximo, 2017)
Che gli vuoi dire ad Umberto? Lui viaggia su un territorio poetico e sonoro che è solo suo e in questa canzone che io definirei "distopica" ti porta nel suo mondo dolce e spietato senza che tu possa opporre la minima resistenza. Grandissimo Umberto.
https://open.spotify.com/track/2pUNJF6jYcXWPOQWbgUzMl?si=gRsBpfjqRTawufkFZ5lEcw 

5. Cesare Basile, Sotto i colpi di mezzi favori (da S/T, 2012)
Questa è la mia canzone preferita dal mio album preferito del maestro Cesare Basile, artista unico e di grande personalità. È una canzone politica? Non so, forse più una canzone sociale nata dalla contemplazione della realtà che lo circonda, però io ci avverto tanta dolcezza e ogni volta che l'ascolto vedo albe e tramonti. 
https://open.spotify.com/track/6FtlVHDzCIiI69tRdKTJU6?si=ObuxEL4wRIWK5IrgKCZfNw 



DORIANA TOZZI (Artlovers Promotion, giornalista musicale e scrittrice)

1.The Offspring, Want You Bad (dall'album Conspiracy of one, 2000)
Questa canzone è al primo posto perché il ventennio scorso (anzi l’intero millennio) per me si inaugura con lei e con un ricordo legato al disco che la contiene. Quando uscì, infatti, marinai la scuola con un paio di amiche per andare in una città vicina a comprarlo, visto che nel mio paese non c’erano – e non ci sono ahimé – negozi di dischi. Acquistammo LP diversi, poi con qualche scusa ci rintanammo dai nonni di una delle mie amiche per ascoltarli. Quando partì questa canzone cominciai a saltare come una molla impazzita e ancora oggi se parte non mi fermo più.
https://open.spotify.com/track/6hwQ69v7VbPhTTR2fOtYX7?si=yxtnSFy7QX67Av31YRyhNQ 

2.Verdena, Spaceman (dall'album Solo un grande sasso, 2001)
Il brano che ha confermato l’incredibile talento dei Verdena e il fatto che non erano stati solo un abbaglio con il disco d’esordio. Da questo pezzo (e tutto il disco Solo un grande sasso) in poi è stata una continua salita di livello, senza ripetersi mai pur seguendo un percorso coerente. Si può dire che a partire dall’uscita di questo singolo ho capito quale sarebbe stata la mia band italiana preferita almeno per i successivi 20 anni.
https://open.spotify.com/track/3tjBVbErnpiO9evSJrdTaO?si=AO1r6cppTZKvWm2SKX6OIA 

3.Green Day, Jesus of Suburbia (dall'album American Idiot, 2004)
Un brano pop-punk orecchiabile che dura più di 9 minuti? A vent’anni non lo credevo possibile, poi i Green Day, che fino a quel momento erano per me quelli di Basket Case, mi stravolsero la vita. Il tema crudo e attuale è narrato in cinque parti diverse (I.Jesus of Suburbia – II.City of the Damned – III.I Don't Care – IV.Dearly Beloved – V.Tales of Another Broken Home) per quella che alla fine più che una canzone è una mini opera rock.
https://open.spotify.com/track/58KPPL1AdLHMvR2O2PZejr?si=4RIlhwrPTbSjB1QVW8z8-Q 

4.Ministri, Gli alberi (dall'album Fuori, 2010)
Per qualche ragione gravissima e a me ignota mi ero persa il primo album dei Ministri, “Tempi bui”, che ho recuperato solo dopo aver scoperto per caso questo brano, con il suo ritmo adrenalinico e le sue chitarre abrasive che esplodevano in un ritornello liberatorio, mentre la voce di Divi, adolescenziale e lacerante nello stesso tempo, declamava versi ispirati al “Barone rampante” di Italo Calvino. Altra folgorazione.
https://open.spotify.com/track/78Gxj2sRQhCloNVw6ChDMJ?si=PuawLVYAQGKUZcOr2bR-qQ 

5.Velodrama, L’eticamorale (dall'album L’eticAmorale, 2015)
Forse di questa band mi ricordo solo io. Benché non abbiano mai brillato troppo d’originalità, è un peccato siano passati in sordina nonostante la loro brevissima discografia (di cui questo è l’unico LP ufficiale, poi c’è un EP e vari singoli sparsi online) è praticamente formata da una canzone azzeccata dietro l’altra. Melodie dolceamare, testi critici e carichi di ribellione e arrangiamenti che puntavano fortemente sull’impatto sonoro. Avendo fatto tutte scelte spontanee e istintive non potevo non inserirli in questa top 5 dei miei brani preferiti degli ultimi 20 anni, perché tra i miei ascolti hanno sicuramente lasciato il segno.
https://open.spotify.com/track/5W2svVug6BJmL3E2ROU6x6?si=T3P2ymZ7RpuuGWAKtnY5PQ 
 


EMMA TRICCA
Un solo commento: ognuna di queste canzoni contiene moltitudini di storie.

1. Bob Dylan, I Contain Multitudes (dall'album Rough and Rowdy Ways, 2020)
https://open.spotify.com/track/5AJT2Tk8mnDEnCtsikWVu2?si=v0O09kHbQe6skc46slO1dQ

2. Lucinda Williams, Car Wheels on a Gravel Road (da Car Wheels on a Gravel Road, deluxe edition, 2006)
https://open.spotify.com/track/3xK3kouv9m87JOXqfiPcIi?si=RqNqqI6kS62Q272-UAzybA 

3. Tiffany Anders, Concrete Liquid Quicksand (dall'album Funny Cry Happy Gift, 2001)
https://open.spotify.com/track/1gcxTyKdWd0HfXsndEasRk?si=nHnJnXH5TLi0d9_bEjdydg

4. Robyn Hitchcock, Sunday Never Comes (dall'album Juliet Naked - Original Motion Picture Soundtrack, 2018)
https://open.spotify.com/track/6quQ9ULtn97pMSctpdX15c?si=bHvsuypcThWEcT3AjdI1qw

5. Madam, Back To The Sea (dall'album Back to the Sea, 2016)
https://open.spotify.com/track/1zLKhKVD3qosJBYSfTwSBO?si=QdNMMo8ARVWTxJd7kSFIZg



CARMINE TUNDO (La Municipàl, Diego Rivera)

1. System of a Down, Violent Pornography (dall'album Mezmerize, 2005)
E’ l’album che utilizzo per sfogarmi, spesso lo metto in cuffia e comincio a correre veloce, mi ricordo l’adolescenza e l’odore della sala prove a volumi esagerati.
https://open.spotify.com/track/249Z7XT6mf8B2zuI0RaeS0?si=rD3fdyXfSzerzHfyfi1wTA 

2. Deasonika, La mia veste (dall'album Deasonika, 2013)
Una delle band più sottovalutate di sempre, ho amato questo brano e mi ha colpito molto l’immaginario che richiamava.
https://open.spotify.com/track/1STX5BuzrPdxKuI2GESvuc?si=Lqp6OlseSi2DKJn-Xm8Urw 

3. Muse, Plug in Baby (dall'album Origin of Symmetry, 2001)
Me lo fece conoscere mia sorella, ero piccolino e quel disco(rigorosamente masterizzato purtroppo) mi sconvolse a livello emotivo.
https://open.spotify.com/track/2UKARCqDrhkYDoVR4FN5Wi?si=fqFkH0AURbugDuS_tVB7LQ 

 4. Meganoidi, Zeta reticoli (dall'album Outisde the Loop Stupendo Sensation, 2003)
Con la mia prima band, i Cruska suonavamo ska-punk e i meganoidi sono stati un riferimento per tutta la scena, questo è comunque brano che esula dal genere e starebbe bene cantato anche da Mina.
https://open.spotify.com/track/0F5qTnLuc8gDVodPoRUCOc?si=SFdPL7X4QWCU4lZgv-eFJw 

5. Radiohead, Weird Fishes/Arpeggi (dall'album In Rainbows, 2007)
Un brano che disegna scenari nella mia testa, quando una canzone riesce a farti immaginare dei paesaggi così importanti è quello giusto, andando un po’ controcorrente è il mio album preferito dei Radiohead.
https://open.spotify.com/track/4Iyo50UoYhuuYORMLrGDci?si=A7JilFRXRp6R6tfZH1-E6Q 



AGNESE VALLE

1. Vinicio Capossela, Pena de l'alma (dall'album Ovunque proteggi, 2006)
Era un momento delicato della mia vita, sentimentalmente contorto. Mi fu assegnata come canzone da preparare per una masterclass e ricordo che in prova si sciolse qualcosa, arrivai in fondo, ma con gli occhi lucidi. La semplicità del testo e la luminosità melodica di rimando popolare ricordo che curò quel tormento. Da quello che diceva Vinicio era tutto chiaro, limpido, semplice appunto.
Lasciai andare e poi imparai ad accogliere di nuovo.
https://open.spotify.com/track/1nS3DI0AUg0QpJXNPeL45i?si=KWv3gzAcQzqZhRn5Fjfm3Q 

2. Tunng, Bullets (dall'album Good Arrows, 2007)
Questo brano mi colpì molto per la sintesi e il dialogo tra la dimensione acustica e l’elettronica, per la partitura costruita come un ordigno organizzato ritmicamente, un ingranaggio perfetto. I Tunng sono stati senza dubbio d’ispirazione per il mio ultimo lavoro discografico.
https://open.spotify.com/track/3OCnLXG4Kh7ZBa44rRuKPg?si=wIC71WweRvCbhrBOTPjR7Q 

3. Morgan, Altrove (dall'album Canzoni dell'appartamento, 2003)
“Canzoni dell’appartamento” è un po’ la consacrazione del Morgan solista, post Bluvertigo e questa canzone rappresenta la punta di diamante dell’album.
Altrove ha sempre avuto su di me un potere pacificante: in quelle giornate in cui i progetti per il futuro appaiono di difficile costruzione e si cerca rassicurazione nel passato, ecco che lasciare che le cose ti portino altrove e “applicare alla vita i puntini di sospensione ”diventano motti imprescindibili.
https://open.spotify.com/track/0ZuQqcAPNEYyUxs614BzMr?si=XDVBoYSkQOuFyDntO68ZGA 

4. Niccolò Fabi, Costruire (dall'album Novo mesto, 2006)
Il 2006 era senza dubbio un anno di costruzione per me: appena presa la maturità classica, iniziavo a domandarmi cosa avrei voluto fare e come organizzare la mia vita da adulta, fuori la scuola dell’obbligo. Consumai questa canzone che nei momenti difficili ancora mi torna in mente come i consigli di un padre ad una figlia.
https://open.spotify.com/track/5Ga9R5uDJHXFJiytk81C8x?si=V0wgxmzoRnKRK2mYbmUjaw 

5. Nick Cave & the Bad Seeds, And No More Shall We Part (dall'album No More Shall We Part, 2001)
Mi sono accostata piuttosto tardi a Nick Cave. Avevo ascoltato alcuni dei suoi brani più famosi, poi una persona per me molto importante mi regalò questo disco, forse fu proprio il suo primo regalo. Mi venne subito il desiderio di procedere a ritroso e fu decisamente una scoperta folgorante.
https://open.spotify.com/track/6amCSRyUCXzlEoybtwVvHx?si=aWrty-1JQdanIp7XywBRSA 




ENZO VELOTTO (Viceversa Records)

1. Radiohead, How To Disappear Completely (dall'album Kid A, 2000)
Il nuovo millennio si apre in bilico tra analogia e digitale con un senso di straniamento a cui non sfugge la poetica di una delle band più influenti del pianeta. Reduci da un blocco creativo che li costringe a soluzioni di composizione e arrangiamento inedite, danno vita a un disco destrutturato, imploso e sofferente. Unico. 
https://open.spotify.com/track/69pwmeyvQMuHMtkCmpEWhQ?si=gu0XPqRdQzOQCZPp_mDTWQ 

2. Kendrick Lamar, The Blacker The Berry (dall'album To Pimp A Butterfly, 2015)
Jazz, Funk, Hip Hop, Soul, Motown, Tupac, Marvin Gaye, Quincy Jones, questione razziale, le contraddizioni della società più complessa del globo, pulsioni interiori, passione infinita e tecnica sopraffina. Non penso serva altro…
https://open.spotify.com/track/5Mtt6tZSZA9cXTHGSGpyh0?si=Trv073ZjSHmbv1OTN3S4hw 

3. David Bowie, Blackstar (dall'album Blackstar, 2016) 
Summa creativa ed espressiva di uno degli Artisti più camaleontici, influenti, innovativi e rivoluzionari degli ultimi 50 anni. Bowie non ha mai temuto di cimentarsi con le nuove tendenze, anzi, da ascoltatore vorace e musicista eccezionale è sempre riuscito a inserire la propria poetica visionaria in tutti i generi con risultati… beh, BOWIE! 
https://open.spotify.com/track/0Fao855T3klV3REFRFHRF3?si=vozjCNaISeq-WbXih0GaXg 

4. Morgan, Altrove (da Canzoni dell'appartamento, 2003)
Arrangiamento raffinato, orchestrazioni eleganti, padronanza degli stilemi della grande canzone d’autore italiana e – finalmente – una spontaneità e un mettersi a nudo che non albergavano nel repertorio dei Bluvertigo. Quanta roba pazzesca avrebbe potuto darci Marco Castoldi senza lo zampino del suo Mr. Hyde!
https://open.spotify.com/track/0ZuQqcAPNEYyUxs614BzMr?si=BtngrFJcQQKBrJSWPyVCKw 

5. Iosonouncane, Stormi (da DIE, 2015)
Orecchiabile, apparentemente sbarazzina, infarcita di coretti e patchwork di strumenti & campioni assortiti; si strizza l’occhietto a Battiato e al Lucio nazionale sviscerando temi stranianti e profondissimi velati da uno strato di psichedelica. La canzone che i nostri cantantini “indie” e tanti ben più celebrati colleghi non sapranno scrivere mai! 
https://open.spotify.com/track/5ft5uCM9k9OZ06DvAaHV9F?si=Oaem0tUVSeubDko4XaL8ig 



KENNY WHITE

Ho scelto queste cinque canzoni, ma per me questo riguarda più gli artisti che le canzoni in particolare. Questo sarebbe stato un compito più facile per me se riguardasse gli ultimi 50 anni, perché ciò che ora considero 'importante' è cambiato insieme ai cambiamenti nel modo in cui la musica ci viene proposta. Io so esattamente dov'ero quando ho sentito per la prima volta le canzoni che sarebbero state vitali per me, ma ora è diverso...

1. Peter WolfNothing But the Wheel (dall'album Sleepless, 2002)
Peter è un artista molto più complesso di quanto direbbe il suo status di frontman dei J. Geils. I suoi dischi da solista degli ultimi 12 anni lo dimostrano. È un'enciclopedia musicale.
https://open.spotify.com/track/22t7LrWQJzeHW8rG6HvzhP?si=Cq8fKnM_ST6kSrWo1lDzQQ

2. Jonathan Spottiswoode & His Enemies, That's What I Like (dall'album That's What I Like, 2007)
Uno degli artisti più eclettici e di ampia visuale che abbia mai sentito. In un mondo giusto, Spottiswoode sarebbe un nome che tutti conoscerebbero.
https://open.spotify.com/track/2Dxb8ZpivAAz38rZJww3zl?si=KvAFSCYBRNuTtKxN4bEqvw

3. Amy Winehouse, Rehab (dall'album Back to Black, 2006)
Avvolgi i migliori elementi della Motown in un vestito moderno, quindi aggiungi una delle voci più inalterate e grondanti anima del secolo scorso e ...voilà!
https://open.spotify.com/track/3N4DI1vuTSX1tz7fa2NQZw?si=Zyv9F7LQRnSxnktBU8uSig

4. Jeffrey MartinDraw the Line (dall'album Dogs in the Daylight, 2014)
Considero Jeffrey il John Prine della sua generazione. Un più sincero cronista dello spirito umano rurale sarebbe difficile da trovare. E completamente inosservato…
https://open.spotify.com/track/4kzlvcdf9ihit2cNzWg3sD?si=X-gJn4CGT-ikK5-3_Kl9JQ

5. Jeff BeckNessun Dorma (dall'album Emotion & Commotion, 2010)
Forse sto solo cercando di essere provocatore, dal momento che è probabile che venga considerato un sacrilegio combinare uno dei migliori chitarristi del Rock 'n' Roll con uno dei brani musicali più duraturi e trascendenti mai scritti. E nella vostra patria! Ma credetemi, non lo sono. Mi vengono le lacrime agli occhi e i brividi ogni volta che lo ascolto.
https://open.spotify.com/track/6a08bsmQBcmsjmn2AzTu5F?si=sv9wyyACSaW5B9wAafIGog