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Misère De La Philosophie In anteprima e in esclusiva i testi dell'album Ka-Meh, tra Benjamin, Nick Cave e garage-punk
Sonorità fascinose di lucida oscurità, logo "industriale", un album con un forte impianto concettuale, che assembla riferimenti a Marx, Brecht e Benjamin, realismo e stile immaginifico. Ecco in anteprima e in esclusiva i testi dei dieci brani del disco d'esordio della band di Piombino, racconti di disincanto, sconfitte, tensioni e pomeriggi di nuvole.
Un logo “industriale” che affonda le sue radici nell’immaginario costruito in una città come Piombino (LI), suoni che splendono e inghiottono nella loro lucida, netta oscurità, tra chitarre elettriche e bassi ctoni, lampi elettrici e ritmiche nervose che accompagnano liriche amare: il progetto Misère De La Philosophie è nato nel 2010 con forti tinte psichedeliche e testi presentati come oscillanti tra “un polo più classicamente narrativo–cantautoriale ed uno più enigmatico e allusivo che ricorda i migliori episodi del Beat italiano”. Il 28 gennaio pubblicano il loro primo album, intitolato Ka-Meh (GarageRecords/Goodfellas), composto da dieci brani, che spiccano per il “forte impianto concettuale”:
Misère De La Philosophie si schiera apertamente contro i profeti della decadenza, contro i profeti del progresso e contro i miti da questi costruiti, nella convinzione che solo il ricordo di un NOSTRO mito potrà accendere il presente e, tramite la sua comprensione, aiutarci a cambiarlo.
E' questo il loro Ka-Meh.
Il loro metodo di lavoro è incentrato sull'assemblaggio di piccoli elementi costruttivi, ritagliati con nettezza e precisione. Non sono casuali, pertanto, i loro riferimenti: Karl Marx in primis, e con lui altri intellettuali marxisti come Bertolt Brecht e Walter Benjamin.
Tra i riferimenti musicali la band cita Velvet Underground, Spacemen 3, Loop, BRMC, The Black Angels, così come Nick Cave & The Bad Seeds o il garage-punk, ma si presenta già con sonorità piuttosto personali, nel carattere cupo e sinuoso delle sonorità, associato a una tale cura ai contenuti e ai testi, eleganti, levigati, immaginifici, ma anche estremamente realistici. Si tratta di racconti di disincanto, rabbia, tensioni sociali pronte ad esplodere contro privilegi e tempi esangui, sconfitte, fughe impunite negli States, demoni e pomeriggi di nuvole; vi presentiamo in anteprima i versi del disco, scritti da Sebastiano Taccola, chitarra e voce della band, ad eccezione di Prendi i soldi, con testo scritto da Alessandro Dinetti, chitarrista del gruppo. Completano la formazione Tommaso Redolfi Riva (basso), Luca Pesare (tastiere, cori, percussioni) e Andrea Muccetti (batteria).
Potrete apprezzarne facilmente il fascino criptico e letterario, ma anche le atmosfere definite, in grado di determinare subito empatia. Buona lettura!
Tracklist:
1.Bobok
2.Interferenze
3.Eresia
4.Maelzel
5.Nella sua tana
6.Terrore
7.A voi
8.Prendi i soldi
9.La notte è fine
10.Ombre corte
1.Bobok
Salvo
labbra salate
voglia di bere
che seduce un pittore
e nel ritratto
un viso malato
legge di traverso e teme la luce
legge di traverso e teme la luce
ha già fatto scommesse
ma non ti vuole spiare
Cerchi
neri capricci
svelano un Dio
a far mostra di bestie
un re orientale
si rivolge alle stelle
vaneggia di tombe e altre disgrazie
vaneggia di tombe e altre disgrazie
prova pure ad urlare
con le tue guance scavate
E non venirmi a chiedere quando è la fine
Non venirmi a ricordare il padre e la croce
Ho dimenticato anche l'ultimo colpo
La sua mano rossa è una prigione
Stanco
le gambe pesanti
si lascia alle pietre
e alle loro voci
senza vergogna
si mostrano nudi
morti sepolti e senza più onori
morti sepolti e senza più onori
e le loro spade
le lasciano ai topi
E non venirmi a chiedere quando è la fine
Non venirmi a ricordare il padre e la croce
Ho dimenticato anche l'ultimo colpo
La sua mano rossa ….
è una convivenza col peccato
è una convivenza col rasoio
è una convivenza giù nel marcio
con la voglia del perdono
è una convivenza col peccato
è una convivenza col rasoio
è una convivenza giù nel marcio
con la voglia del perdono
2.Interferenze
Come un saltimbanco
Fremente di gioia oscillo sulla linea
Non vedo la meta
Mi assopisce la gioia
Barcollo nel buio
Intravedo una luca
Elettrica acceca
Un ronzio nelle orecchie
Sei tu che mi aspetti
Che intrepida insegui
La memoria mi anneghi
Una spada di vodka
Colpisce imperpetua
Vaticina una maglia
Che mi stringerà
Abbaio alla luna
Mi ribello alla Pizia
Maledico l’impero
Seme della discordia
Attraverso i miei fumi
Annuso le gomme
Antidoti che
Mi difendon da te
Ma ecco le cagne
Tue amiche assetate
Fiutano un confine
Mai oltrepassato
Una ressa improvvisa
Catene non briglie
Mi scortano triste
Solo col mio sopruso
3. Eresia
Sfumature cineree nella sua stanza
Col tempo ha imparato ad apprezzarle
Un lusso sfrenato, lo sa, sarà la sua bara
Fuori nel mondo non c'è più niente
Un calore che lascia insoddisfatta la pelle
Attesa delusa a volte ammalia la mente
Attesa delusa stanotte ammalia la mente
Ha visto facce dure, scheletri a marcire
Per ore e ore e ore
Ed è tornato indietro a testa bassa
ancora fresco il dolore
Ha lottato coi padri e le paure
Fatto a gara coi tempi e coi ritardi
Ormai rimasto solo più d’un cane a rispecchiare i suoi sguardi
Ormai rimasto solo più d'un cane a rispecchiare i suoi sguardi
Mai raccolte le perle pure del sole
Offuscata la vista nei lazzeretti del cuore
Non parliamo di fuori, lui dice, è tutto prigione
Quando il fango è sferzato dal rombo del vento
Quando i vermi piangono il loro tormento
Puoi vederlo chinarsi in preghiera e supplicare
Puoi vederlo chinarsi in preghiera con voce ferma gridare
“Lividi volti, escrescenze radiose,
è quel che vedete quel che apprezzate
Occhi traditi da streghe che appaiono fate
Coltivate veleni senza timore
Schiavizzate coltelli con fosche parole
Io soffocherò con lame il lamento di un inganno che muore
Soffocherò con lame il lamento di un inganno che muore
Soffocherò con lame il lamento di un inganno che muore”
4. Maelzel
E ogni storia ha un suo demone
con cui fare scommesse
Un suo burattino che digrigna i denti
appeso per i fili
Ho preso pane e vesti sai ma quando
Cristo Santo arriverai
Nel freddo di una stanza che sa di vecchio
e aspetta solo te
Io non voglio più restare
Accettare un “no” troppo atroce
E tu fresca cosa stai aspettando
Una trottola di cera si scioglie al fuoco
Credo ancora ai fantasmi quando i raggi
invadono l'abisso
dal Bel Giardino una nebbia che
chiamano progresso
Ma un nano dall'aria severa fa discorsi
capovolti
"un abile scacchista sai non si fa
scappar la verità"
Io devo far saltare
un flusso del tempo tutto uguale
e questa spada oscilla sulla mia testa
mentre ancora vedo ombre dalla finestra
E riprendo quello che ho lasciato
su una strada abbandonata a buon mercato
e l'Idea in esilio nella mia bocca
si scioglie e dolcemente frena la forza
E come in un sogno si toglieva la vita
Con un fucile costato molti “se mai”
E come in un sogno restava a spiarsi cadavere
Quel che era rimasto in una fiala d'amore
Io non voglio abbandonare
questa vita chiusa per restauri
E può accadere tutto in una volta
frantumare gli orologi sopra la Porta
Pensi forse a un gesto di follia
mentre ancora tra le mani stringi il bicchiere
puoi riempirlo con liquori un po’ più forti
5.Nella sua tana
Lei si guarda intorno e si accorge che
Un altro pomeriggio passato di nuvole
Un quadro che non approva quella sigaretta
Che pugnala la fede di una coppia
Ciglia nere che fanno brillare
L’aria fredda di quattro mura
E vede la luce senza far finta di niente
Lupo che non ha la pelle dura
Non serve mai a niente quello che dà
Timida si vergogna ogni giorno
Quando i giudici torturano a porte chiuse
Deglutendo sangue sempre più nero
Vuole uscire fuori e vedere
L’angelo sopra la statua è pronto a cadere…
6. Terrore
Ho accettato ogni sevizia
Non c'è perdono la tua delizia
Mi riconosci ora che piango
E la mia gola ingoia il fango
Ritorni spesso da queste parti
In cerca d'acqua per i tuoi deserti
Per lavar via il tuo dolore
Con una spugna gonfia d'amore
E dici: “Oh sarò io a portarti dall'altra parte
sempre più forte”
Il nervosismo di un istante
Un rifugio consolante
E nei sudari della paura
Bevo i liquori di una tortura
Con la perversa voglia d'un santo
Dipingi il Paradiso con un canto
Mentre esorcizzi la tua pena
Con un ago nella vena
E dici: “Oh sarò io a portarti dall'altra parte
sempre più forte”
Arde il fuoco nel tuo cranio
Con la croce del mio abominio
Ti tolgo il trucco della vendetta
Sulle tue labbra una linea netta
Lo sguardo fisso amo il terrore
Sulle tue guance sul tuo calore
E i tuoi resti memoria futura
Del mio delitto senza premura
E dici: “Oh sarò io a portarti dall'altra parte
sempre più forte”
7. A voi
Porterò la vanga oltre il confine
E un sepolcro io scaverò
Porterò la vanga oltre il confine
Della città il trono squasserò
Una luce fredda guida i miei occhi
Che inondarono le lande del viso
Quando i lacci dei riti ci portarono attorti
Ne è passato di tempo son soffiati scirocchi
Con le mie rughe vegliai molte notti
Non bere più acqua di pozzi
Che sono impestati di morti
Vecchi amici ridotti a far da letame
Per irsuti germogli appassiti
Ma un veleno estirpato non nasconde la vena
E ho portato tutto con me
Martelli e calce per il mio re
Tingerò di rosso un destino esangue
Di cui erede resto abbandonato
Una furia d'odio il mio binario
Sventra l'aria il vapore d'un treno
Porterò la vanga oltre il confine
Della città il trono io squasserò
Porterò la vanga oltre il confine
E ho portato tutto con me
martelli e morte per il mio re
8. Prendi i soldi
Prendi i soldi amico
E vivi impunito negli States
Che tu abbia il tuo compenso
Intriso della morte senza senso
Prendi anche i diamanti
Prendi tutto e fallo in guanti bianchi
Prendi se ti spetta
È sempre il tempo giusto per l’incetta
Gesù fu un ribelle
E presto lasciò dei mercanti il volgo
Gesù fu un ribelle
Quando entrò ad Ottobre a Pietroburgo
Gesù fu un brigante
E presto dirà a tutti voi chi siete
Gesù vide il Soviet
Ed impugnò la falce che vi miete
Prendi i soldi ladro
E sarai impunito negli States
Non lasciarci niente
Non lo reclamiamo da chi mente
Prendi il pane e il sale
Prenditi anche il sole, traditore
Prendi i soldi amico
E sarai impunito negli States
9. La notte è fine
Lo hai già perso
Nel tuo respiro
Se abbiamo torto
Nessuno ha vinto
Un mare grigio
Non lancia suoni
Ora aspetti
Il Terzo Libro
Ora aspetti il Terzo Libro
Fermo il chiodo
Nessun martello
Lasciamo un incubo
Con sangue amaro
Corri e salva
Dal naufragio
Abbiam visto il volto,
Il nero corvo
Abbiam visto il volto, il nero corvo
Abbiam visto il volto, il nero corvo
La lingua batte
Il cruore trema
Tu sei una vela
Dov'è la corda?
Hai chiesto fiori
Febbri in bianco
Noi siam sconfitti,
La notte è fine
Noi siam sconfitti, la notte è fine
Noi siam sconfitti, la notte è fine
10.Ombre corte
Da questa mattina la guardo rapito
Tenera figlia di un frutto appassito
Che attraversa la folla con fare innocente
D'improvviso sorride e io chiudo le tende
Proiezioni distorte di un demone avaro
Che nel caldo colpisce e già non è più reale
Questa rabbia che ormai mi invade le vene
Trabocca e feconda nuove catene
Un'arma alle prese con la propria preda
Subisce pressioni da un vecchio padrone
Ma l'inverno lo invade ed il fumo attorno
Si addensa e non gli lascia più scampo
Tempesta diretta dal Paradiso
Concerto per voci che deve saltare
Mentre io cedo il passo a futili parole
"Senza speranza si può solo soffrire"
Non c'è redenzione con gli orologi
Rintocchi di stelle che stregano i cuori
E il ricordo di un mito può accendere il presente
E di distrugger sicurezze nessuno si pente
Info:
https://www.facebook.com/MisereDeLaPhilosophie?fref=ts
http://www.youtube.com/user/miseredlphilosophie
www.promorama.it
http://www.garagerecords.it/
Si ringrazia Sandro Favilli (Prom-o-rama).