Giovanni Luca Valea

special

Giovanni Luca Valea Il video di Colibri' in anteprima

21/11/2022 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Giovanni Luca Valea#Emergenti#Songwriting

Un video e un singolo dalle trame acustiche dolci e delicate, dal sapore quasi cinematico. Un amore che riempie il presente nell'incertezza del futuro. Una figura femminile enigmatica, forse ricordo, forse pensiero e immaginazione, forse musa ispiratrice. Ecco il nuovo singolo del cantautore e poeta toscano, che anticipa l'EP La disciplina del sogno.
Oggi vi presentiamo in anteprima il video del singolo Colibrì, che anticipa l’EP del cantautore e poeta toscano Giovanni Luca Valea, La disciplina del sogno, il suo secondo album in studio, che uscirà per La Stanza Nascosta Records.

Si tratta di un brano cantautorale con trame acustiche delicate e dolci, ricami sottili e poetici di violino, metriche vagamente “degregoriane” e atmosfere un po' cinematiche; non a caso nel comunicato stampa si sottolinea come l'artista guardi, ma si emancipi anche dal cantautorato anni Settanta, come un battitore libero, che è pronto a regalare agli ascoltatori squarci del presente. La canzone d’altronde oscilla dalla dimensione attuale del video a quella del testo, che potrebbe guardare al passato o a un’altra latitudine per raccontarci un amore che tiene in vita ed è l’hic et nunc a cui pensare durante e nonostante una guerra:

Perché che importa del sole
che verrà dopo la guerra?
Perché l’unica luce è essere amati
sulla terra,
sopra questa terra
”.

Il singolo, che arriverà in radio e nei digital stores il 25 novembre, ha come copertina un’opera del pittore Paolo Staltari, Vespero autunnale, che presenta colori e curve morbide, tra le sfumature degli alberi e le linee delle colline. Nel pezzo c’è anche una seconda voce, quella di Giulia Mugnaioni, che, come spiega il produttore Salvatore Papotto, “è mixata volutamente con un leggerissimo ritardo rispetto alla voce principale”: “L’aspirazione all’unisono viene intenzionalmente frustrata da una sfasatura spazio-temporale, uno scherzo romantico della memoria”.

Leggiamo cosa ci racconta Giovanni Luca sulla nascita di questo pezzo:

Colibrì è un brano che deve qualcosa, lo confesso, al titolo di una poesia di Raymond Carver. È una canzone che fatico a definire d’amore, è il ritratto di una donna e insieme una vecchia storia che aveva qualcosa da dire. Non ricordo la notte della stesura definitiva, faccenda che mi fa pensare che sia sempre esistita; ad ogni modo carta e chitarra erano lì e, per fortuna, c’ero anche io. E tra la guerra, le fughe e il dolore c’è sempre una luce, e l’unica luce è proprio essere amati sulla terra, non altrimenti si vive. Un brano che gioca sul senso dello splendore, credo. Ho avuto la fortuna di farmi affiancare da collaboratori straordinari: da Virginia Settesoldi a Claudio Biancalani, passando per Elia Martellini e il prezioso lavoro di missaggio di Salvatore Papotto. Colibrì apre il lavoro La disciplina del sogno come un compromesso tra le varie canzoni dell’EP. Qualcuno ha detto che il compromesso è l’antica arte della nobiltà. Può darsi, ma Colibrì l’avrei scelta in ogni caso, nobiltà a parte”.

La poesia di Carver a cui Valea allude è inclusa nella raccolta Orientarsi con le stelle ed è dedicata dallo scrittore alla moglie Tessa Gallagher. Eccola nella traduzione di Riccardo Duranti:

Fai conto che io dica estate,
scriva la parola “colibrì”,
la metta in una busta,
la porti giù per la discesa
fino alla buca. Quando tu aprirai
la lettera, ti verranno in mente
quei giorni e quanto,
ma proprio tanto, ti amo.


Come nella canzone, c’è un’immagine leggera e luminosa messa su carta, che conserverà il ricordo nel tempo. Racconta invece il videomaker Alessandro Mancuso a proposito del video: 

“In questo videoclip abbiamo lasciato un po’ di libera interpretazione allo spettatore. Mentre Giovanni Luca registra il brano ha continue visioni della ragazza, che appare all’esterno e in studio come se lo stesse ascoltando. Sta allo spettatore decidere se la giovane donna sia veramente accanto a lui, se sia al di fuori dello studio di registrazione, oppure se sia completamente frutto dell’immaginazione dell’autore di Colibrì.

Un grande plauso va ad Elena Meoni, che ha dato presenza scenica e concesso molto del suo talento. È stato interessante, infine, notare e vincere la naturale ritrosia a farsi inquadrare di Giovanni Luca, che ha tuttavia subito apprezzato e acconsentito, con la sua maniera distratta e gentile, alle mie idee”.

La ragazza, interpretata appunto da Elena Meoni, avanza infatti come se fosse tutta presa da sogni e desideri, con un sorriso quasi da Monna Lisa concentrata sul futuro; il suo viso si accende e illumina ulteriormente leggendo un messaggio sul suo cellulare; poi porta i suoi sorrisi anche in studio. È una musa ispiratrice, un ricordo, un pensiero, una visione creata da un’immaginazione fervida? Non lo sappiamo, o meglio, appunto, possiamo scegliere l’interpretazione che preferiamo; sicuramente è una luce che fa contraltare nelle immagini di esterni al colore scuro dello studio. La ammiriamo inoltre sorridere sentendo il brano, come l'ascoltatrice ideale a cui rivolgersi e pensare. E poi…scompare. 

Vi lasciamo allora alla visione del video e all’ascolto della canzone.



Note biografiche

Giovanni Luca Valea nasce a Firenze il 27 dicembre 1988. Dopo la pubblicazione di tre raccolte di poesie con case editrici indipendenti del territorio toscano, Canzoni di rabbia, poesie d’amore (2016), Una Storia che credevo di aver dimenticato (2019) e Una rosa al Padrone (2021) si avvicina dapprima come autore al mondo della canzone. Ha all’attivo l’EP Iniziali (La Stanza Nascosta Records, 2021).

Link:

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CREDITS

Testo e musica: Giovanni Luca Valea
Arrangiamento e basso: Claudio Biancalani
Voce femminile: Giulia Mugnaioni
Chitarra: Virginia Settesoldi
Violino: Elia Martellini
Mix e Master: Salvatore Papotto
Regia del video e montaggio: Alessandro Mancuso
Girato al Sound Check Studio di Prato
Attrice: Elena Meoni