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Fast Animals And Slow Kids In anteprima e in esclusiva i testi di Hybris
La band perugina torna con un secondo album, che eleva il punk ad una grandiosità epica e si immerge tra malesseri e riflessioni, tra temi come la solitudine, la violenza e il rischio del naufragio delle proprie superbe convinzioni.
C’è qualcosa di sereno e surreale nelle acque conchiuse di un lago: non a caso spesso si sono immaginate le sponde lacustri come scenari di misteri insondabili e delitti, oltre che delicati idilli. Proprio su di un lago, il Trasimeno, si affaccia la casa vacanze della famiglia di Aimone Romizi, voce e chitarra dei perugini Fast Animals and Slow Kids, trasformata in studio per la registrazione del secondo e nuovo album della band, Hýbris, in uscita il 18 marzo per Woodwarm (su cd) e Toloselatrack (vinile) con distribuzione Audioglobe: quei paesaggi irrealmente e-statici possono diventare palcoscenici di simboli inquieti, come gli spazi desertici di Dalì, e proprio panorami dal sapore surreale campeggiano sulla copertina e sul libretto del nuovo disco dei FASK, che propone un punk aperto a contaminazioni variegate, che ne amplificano ora l’impatto abrasivo, ora la grandiosità drammatica ed emozionale, tra distorsioni, ombre disincantate e virulente alt-rock, ritmi serrati e stringenti e momenti orchestrali più pensosi.Su questi sfondi si proietta un realismo amaro che osserva le “farse” del quotidiano da cui prendere le distanze, il possibile esito infausto di un mal di vivere che è freddo e stanchezza, la solitudine e la mancanza di un dialogo proficuo, atti di violenza gratuita entro cui nascondere la propria paura di essere diversi; i versi di Hýbris, titolo in nome dell’arroganza umana che è “peccato” che porta alla sconfitta, ma anche sfida agli dei, raccontano inoltre i corto-circuiti di pensieri e interrogativi, da cui uscire con un motto di concretezza come “Cercherò / proverò / fallirò” (Fammi domande), l’unione solidale che si fa resistenza per sé stessi “fino alla fine” (Un pasto al giorno), oppure ancora la vittoria che – come da titolo – nella sua gloria superba è ribaltata in “diverso esiglio”, per usare le parole di Foscolo su Ulisse. Nei testi della band trova spazio infine l’amore nero che, tra alcool e anestesia dei passati sentimenti, diventa violenza o morte, infranto mille volte un lieto fine impossibile.
Vi presentiamo in anteprima proprio i testi di questo disco, di cui qui potete leggere invece la recensione.
http://www.mescalina.it/musica/recensioni/fast-animals-and-slow-kids-hybris
Buona lettura!
Fast Animals and Slow Kids
Hýbris
1. Un pasto al giorno
2. Fammi domande
3. Combattere per l'incertezza
4. Dove sei
5. A cosa ci serve
6. Farse
7. Maria Antonietta
8. Troia
9. Calce
10. Canzone per un abete, parte II
11. Treno
1. Un pasto al giorno
Se poi il bel tempo arriverà
A cancellare i giorni miei
Un pasto al giorno basterà
Per raccontare tutto
E se nessuno ascolterà
E se nessuno ci vorrà
Uniti e forti per noi stessi
Fino alla fine
2. Fammi domande
Fammi domande, fammi pensare
Come stai?
Rendimi melma tutto il cervello
Non saprei
Con una corda in una stanza
Che ci fai?
Una collana ed una sorpresa
A tutti voi
E se poi le mie tempie blu,
Toccherai?
Baciale per me
C'è che c'è che
C'è che cosa mi va?
Penso troppo e so che starò sveglio
Io non ho più tempo per giudicare
Io cerco solo di galleggiare
E se poi l'intera umanità
Si ristabilità?
C'è che c'è che
C'è che cosa mi va?
Penso troppo e so che starò sveglio
C'è che c'è che
C'è che cosa farò?
Quando non avrò di che parlare?
Cercherò
Proverò
Fallirò
Uh.
3. Combattere per l'incertezza
Combattere per l'incertezza
Questo ci resta
Avevo la mania per le cose perfette
Dare un ordine al cosmo, lucidare le scarpe
Ripassare a memoria le canzoni più belle
Per metterle in fila, per catalogarle
Ma in cuor mio lo sapevo che sprecavo del tempo
e nei momenti più soli distruggevo bicchieri
Le formiche una ad una prendevano fuoco
Quel delirio arancione mi donava piacere
Nascondevo a me stesso che cercavo il disastro
Uccidere un cane, vederlo morire
Ho pensato a fondo ed ora sono diverso
Accetto me stesso e quel destabilizzo
E di nuovo, di nuovo, di nuovo a parlare
Di quello che manca, che mi fa impazzire
Non voglio un sentiero, io voglio un burrore
Da dove lanciarmi per poi scomparire
Io avevo paura
di esser diverso
Lo sento
Ma ora
divento più grande
e cambio le sorti del mondo
4. Dove sei
Dove sei?
Sai la risposta
Ma la chiedi a me
Come se i sassi potessero muoversi
Cosa fai?
Sempre lo stesso
Ma lo chiedi a me
Come coi lego
Perchè il mondo è già troppo grande
Una famiglia è già troppo grande
Ci abituiamo a far troppe domande
Non ascoltiamo neanche le risposte
Tu verrai
Sai la risposta
è una costante ormai
come se un gesto cambiasse le cose
Parlerai
Siamo cresciuti
Non ce la farei
Sai la parola fra noi non funziona
5. A cosa ci serve
Dammi più tempo
Ho tanto freddo adesso
Dammi più tempo
Sento il mio corpo stanco
Dammi più tempo
Non ho più scampo, svengo
Dammi più tempo
Per prolungare il male
Dammi più tempo
Tanto lo so che muoio
Dammi più tempo
Ma in fondo è meglio il niente
Dammi più tempo
Ora che aspetto il treno
Dammi più tempo
Mi merito di peggio
E lo so che è meglio se esplodo.
A cosa ci serve?
Se non ci proviamo più?
Il tempo che perdo è la morte
A cosa ci serve?
Se non ci crediamo più?
Brucerò entro 2 anni lo giuro
A cosa ci serve?
Se non ci amiamo più?
Non vorrei esser mai nato
A cosa ci serve?
Se non ci sarai più?
Mi troverai marcio in un lago.
6. Farse
Guarda come son ridotti
Ottengono un risultato
Perdono il cervello
Non sarò mai come loro
Lo giurò
Le speranze a vent'anni
Essere fermi ma sentirsi distanti
Le speranze a vent'anni dico
Ti cuciono gli occhi ma tu pensi i tramonti
E adesso cosa fai?
Ti godi i soldi da solo?
Vai su marte e ci compri una casa?
Fallo
7. Maria Antonietta
Perdomani
Per quello che sto per farti
Ma in fondo eravamo più piccoli
Quando ascoltavamo quei classici
Maria Antonietta sempre la stessa
Tu resterai per me
Anche se il tuo viso ha perso il sorriso
Col bordo del mio bicchiere
La mano mi guarda, la testa mi agguanta
Ma eterni siamo io e te
Oh Maria Antonietta con quel bicchiere
Il finale più bello che c'è
Sulla faccia più forte
L'ho infranto altre mille volte
Sulla schiena più forte
Io morivo e invece davo morte
Lei moriva ed io restavo inerte
La mia mente era da un'altra parte
Dico la mente era da un'altra parte
Perdonami
Per tutto quello che ho fatto
Ma in fondo eravamo già grandi
Quando tu spalancasti gli occhi
8. Troia
Se fossi lì
Ancora lì
Vi giurerei
Molto altro
E questa sfida
Sarebbe un sogno
Per tutti noi
Sarebbe molto
Questo lo so
Non è poi molto
Ma è solo per
Tenervi accanto
Il mio trofeo
è stato un vanto
Che adesso il mare
riporta a fondo
Se
Domani
Ancora
Di nuovo
Una grande tempesta ci logorerà
Noi
Domani
Ancora
Di nuovo
Saremo più forti insieme
9. Calce
Questo lo dedichiamo al mondo intero
Che se non c'è certezza nel futuro almeno ci vogliamo
Che poi ce n'è di spazio qua da noi
Ma parti e fai quello che cazzo vuoi
La gente è il solo albero che hai
Ma tu non vuoi restare e te ne andrai
Quello che sai
è il nido in cui stai
Qui annegherai
Aiutati
Quello che so
è calce a New York
Non so che farò
Ma sarò con te nel tempo
Perchè voglio in voi la casa mia
Da quando son più solo a casa mia
Perchè siete voi la casa mia
Lasciamo collassare ma ricordiamoci
Ricordiamoci
10. Canzone per un abete, parte II
Avessi colpa io
Avessi colpa tu
Scalavo alberi nel bosco ora pago per vedere arte moderna
Avessi colpa io
Avesse colpa dio
Ma non esiste, noi lo sappiamo, noi lo sappiamo
Scusati
A danni tuoi
Avessi colpa io
Avessi colpa tu
Coloravo coi pastelli ora disegno in bianco e nero anche l'arcobaleno
Avessi colpa io
Avesse colpa Dio
Non mi interessa
Io non ti ascolto
Per me il rimpianto esiste eccome
e serve a prendere coscienza
Scusati
A danni tuoi
Se solo avessi io
Più fiato in me
Ecco cosa urlerei
"Più facile!"
11. Treno
Sei minuti sono pochi sai
Per spiegarti tutto ciò che perderai
Il treno arriva fra non molto e sai
Fra poco tempo il tempo non sarà più con noi
Le mie mani
Controllerei
Ma i ricordi
Mi annebbiano ormai
Noi distanti
Per sempre sai
Quando il treno arriva fra noi
So che non mi cercherai d'inverno
Il treno corre ed è vicino ormai
La schiena è ignara e in testa ho solo luce sai
Duecentomila le parole che direi
Ma devo agire o il tempo l'avra vinta su di noi
Se fossi lì
Ti abbraccerei
Io già lo so
Mi mancherai
Ma non ha senso per te
Vivevi per me
Decido io
Ti spingerò
Biografia della band
Il progetto "Fast Animals And Slow Kids" nasce a Perugia alla fine del 2007 come una di quelle cose che si fanno per passare il tempo in inverno. I quattro personaggi coinvolti (Aimone Romizi, Alessandro Guercini, Alessio Mingoli e Jacopo Gigliotti) vanno ancora al liceo e suonano in band locali. Fanno canzoni in inglese e provano il lunedì sera nella sala prove in cui lavora il batterista. In questa veste riescono a fare tre concerti ottenendo grandi pacche sulle spalle dai loro amici più cari; uniche presenze a tali eventi. Alla fine del 2009, finito il liceo ed alle prese con agonizzanti pomeriggi all'università, i quattro decidono di rispolverare con maggiore convinzione i Fast Animals And Slow Kids. Ed è così che arrivano i primi pezzi in italiano, i primi concerti importanti e le prime soddisfazioni. Registrano il loro primo ep "Questo E' Un Cioccolatino" (stampato grazie all'aiuto di Luca Benni dell'etichetta umbra “To Lose La Track”) e nel corso del 2010 aprono i concerti a gruppi del calibro di Zen Circus, Il Teatro degli Orrori, Futureheads e Ministri, di passaggio nella loro città. Riescono a partecipare al celebre contest "Italia Wave Love Festival" e addirittura a vincerlo.Iniziano i primi minitour "spaccaossa" autogestiti, che li portano, in giro per il Bel Paese (ricordiamo di questo periodo, la memorabile trasferta Catanzaro-Bergamo). Dopo aver conquistatoAppino e tutta la famiglia Zen CIrcus , registrano a Febbraio 2011 il loro primo disco intitolato "Cavalli", prodotto, appunto, da Andrea Appino e pubblicato dall'etichetta Ice For Everyone, di proprietà degli Zen. Il disco, uscito nel Novembre 2011, forte di un suono "abrasivo", dovuto principalmente alla registrazione e mixaggio di Giulio Ragno Favero del Il Teatro Degli Orrori, riscuote il successo di critica e pubblico, portando i F.A.S.K. di nuovo in tour, prima a seguito degli stessi Zen Circus, poi da soli, nei migliori locali della penisola e nei migliori festival estivi. A differenza dei loro primi tour, dietro queste date c'è la professionalità di Locusta Booking ed il lavoro del fonico Andrea Marmorini (chitarrista dei seminali La Quiete) che garantisce quel suono granitico che ben conosce chi ha avuto l'occasione di assistere ad un concerto della band perugina. Nel frattempo, tra un concerto e un altro, i Fast Animals ascoltano tanta nuova musica e lavorano a nuove canzoni. Realizzano una decina di pezzi e decidono di andare i registrare i provini nella casa vacanze della famiglia di Aimone, di fronte al lago di Montepulciano e a pochi chilometri da quello di Chiusi, al confine tra Umbria e Toscana. I risultati sono così soddisfacenti da convincere la band a registrare lì il loro nuovo album. Ed è così che nel novembre 2012, con Andrea Marmorini e Jacopo Gigliotti alla produzione, apparecchiature prestate da amici e conoscenti e tante nuove idee, si rinchiudono al Macchione (la casa vacanze della famiglia Romizi), e registrano mattina e sera i pezzi che andranno a comporre il loro secondo album ufficiale: “HYBRIS”. HYBRIS uscirà il 18 marzo 2013 grazie al supporto di WoodWorm (una famiglia più che un’etichetta), Audioglobe e Toloselatrack (Vinili). I Fast Animals and Slow Kids non vedono l'ora che l'ascoltiate. E questa volta non avrete scuse per non farlo: il disco sarà in free download.
Info:
http://www.fastanimalsandslowkids.it/
https://www.facebook.com/fastanimalsandslowkids?group_id=0
https://twitter.com/fastanimalsask
http://www.promorama.it/bands.php?chiave=690%20&&codice=0&&archivio=0
Il sito dell'etichetta:
http://www.woodworm-music.com/
Si ringrazio l’ufficio stampa – Alessandro Favilli (Promorama)
www.promorama.it