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Sanremo 2023 Un divano per tre: le pagelle di Barbara Bottoli, Gio' Mentasti e Paolo Ronchetti per le cover
- Anna Oxa con Iljard Shaba – Un’emozione da poco (Anna Oxa)
Barbara: versione interessante, conoscendo il brano si capiscono le parole, ma qualcosa nell’insieme stona.Voto: 6,5
Giò: portare alla serata dei duetti e delle cover un proprio brano è già molto ruffiano; cantarlo praticamente interamente da sola, con il violoncellista che si è esibito negli ultimi 20 secondi, è quasi una mancanza di rispetto all’artista e alle altre performance. Un’emozione da poco, poca emozione. Voto: 4,5
Paolo: a parte il patetico ed inutile violoncellista la Oxa sfodera quella sua vena Galas/Lingua Ignota che stupisce. Sono scelte non da poco e paiono sempre meno velleitarie. Vedremo. Non essendo una cover ma la ripresa di una propria hit il voto è 6 ma meritava almeno un punto e mezzo in più nonostante alcune forzature di gusto. Voto: 6
- Ariete con Sangiovanni – Centro di gravità permanente (Franco Battiato)
Barbara: scegliere brani così impegnativi richiede capacità che mancano. Si divertono, ma non è questo il brano. Voto: 1
Giò: hanno portato sul palco dell’Ariston una qualsiasi serata karaoke di un hotel della riviera romagnola. In una qualche misura li ammiro perchè ci hanno creduto fino alla fine e si sono divertiti come pochi altri, però questo non basta a renderli intonati. Voto: 3
Paolo: Non si può stonare su Battiato. Non si può cantarla così male senza capirne minimamente la sua grandezza! Se non riesci a cantarla, capirla ed interpretarla non la fai; cambi canzone! Mi hanno fatto veramente arrabbiare! Vergognosi! il peggio della serata. Non do ZERO perché sarebbe troppo farli arrivare ultimi. Voto: 1
- Articolo 31 con Fedez – Medley Articolo 31
Barbara: i ricordi vincono e la vera sorpresa è scoprire che Fedez può vestirsi anche bene. Il messaggio politico si poteva evitare. Voto: 7
Giò: consapevoli della loro boomeraggine, in qualche modo mistici, nel loro provare a tornare indietro nel tempo, a “fare i giovani”, non sono risultati imbarazzanti, ma nostalgici. Con Fedez c’è grande chimica ed equilibrio. Voto: 7
Paolo: boomer totali: anche nel modo di fare spettacolo; anche nel modo di protestare. Trascinano Fedez e Fedez li trascina ancora più in basso. Ci si diverte come per Vacanze di Natale. Vi basta? A me Vacanze di Natale dava proprio fastidio e loro me ne danno quasi di più! Voto: 3
- Colapesce e Dimartino con Carla Bruni – Azzurro (Adriano Celentano)
Barbara: divertenti e non me lo aspettavo da Carla che si riconosce nel suo non mischiarsi col pubblico. Voto: 6,5
Giò: un ottimo contraltare alla loro Splash in gara, una performance coinvolgente, come dev’essere per questo brano. Voto: 7
Paolo: certo che confrontarsi con una canzone incantabile è sempre dura. Come competere con le versioni di Celentano e di Conte senza sfigurare? Colapesce e Dimartino si confrontano con i loro modelli e ne escono a fatica. Ma ne escono anche grazie a Carla Bruni e alla sua, naturale, capacità di “togliere” (in realtà non sa fare altro come cantante; ma funziona). Peccato per piccoli errori nel testo (se cambi una i con una e il verso dopo rimane senza rima!). Voto: 7
- Colla Zio e Ditonellapiaga – Salirò (Daniele Silvestri)
Barbara: i Teletubbies di Sanremo sembrano catapultati sul palco, Ditonellapiaga riempie il video. Voto: 6
Giò:decisamente penalizzati dall’orario, la voce femminile di Ditonellapiaga si armonizza molto bene con le loro ed eleva la performance. Voto: 7,5
Paolo: nulla di sconvolgente ma bravi loro e bravissima lei che conferma quanto di bello aveva fatto l’anno scorso con la Rettore. Voto: 7 ½
- Coma_Cose con Baustelle – Sarà perché ti amo (Ricchi e Poveri)
Barbara: Arrivano, si esibiscono ed escono. Voto: 6,5
Giò: la staticità dell’esibizione non rende giustizia all’energia del brano, accentuata peraltro anche dall’accompagnamento dei Baustelle, però è da apprezzare soprattutto la scelta del brano, in linea con la storia di un amore sfaccettato che stanno portando sul palco. Voto: 6,5
Paolo: quasi riescono ad essere interessanti. Quasi! Invece rimpiango i Ricchi e Poveri (giuro che non sto scherzando… ancora un po’ di lavoro in sottrazione e potevano farcela). Un’occasione sprecata per due delle proposte più personali che abbiamo in Italia. Voto: 6 ½
- Elodie con Big Mama – American Woman (Lenny Kravitz)
Barbara: avrebbe potuto essere un bel momento di potenza femminile ma Elodie ha stufato con questa esibizione di sensualità. Big Mama accompagna, ottima spalla. A costo di essere impopolare. Voto: 3
Giò: quante cose può fare Elodie quando non sta impalata dietro all’asta del microfono! In compagnia di Big Mama, entrambe carichissime, con una grande presenza scenica. Una performance più dal respiro pop internazionale che da Ariston, qualcosa che fino ad ora non avevamo ancora visto. Voto: 7,5
Paolo: almeno non stonano e cantano con grande grinta. Fanno spettacolo anche se forse Elodie esagera un puntino e, anche qui, c’è troppo autotune in alcuni punti. Ma va bene così: se lo può permettere (ma ancora per quanto?). Voto: 7
- Gianluca Grignani con Arisa – Destinazione paradiso
Barbara: ma quando Grignani cantava Destinazione Paradiso quanti cuori ha infranto?!? Arisa, colpa forse delle scarpe o dell'abito, non è a suo agio e Grignani si libera, trasformando la platea dell’Ariston nella sagra di paese, ma Grignani c’è. Voto: 6/7
Giò: il direttore di Rai 1 che scuote la testa quando Arisa gli porge il microfono per cantare: un riassunto. Voto: 3
Paolo: fanno caciara, caos, casino ma hanno momenti di pura gioia, passione e musicalità almeno quanto momenti di cose imbarazzanti ed esagerate! Ma mi emozionano anche nell’andare completamente fuori rotta. Straordinaria Arisa che sul caotico finale dice “abbiamo fatto un casino”. Il vestito di Arisa divide il pubblico! Voto: 7 ½
- gIANMARIA con Manuel Agnelli – Quello che non c’è (Afterhours)
Barbara: non posso … non posso esprimermi su uno dei miei brani preferiti in assoluto. Voglio ricordare solo la parte di Manuel che è indiscutibile, ma forse XFactor l’ha un po’ commercializzato. Voto: NV (non valuto)
Giò: Grintosi e intensissimi. Solito “problema” della cover con artista presente che vuol dire andare sul sicuro, ma in questo caso non è autoreferenziale, anche se Agnelli ruba decisamente la scena (ma cerca di trascinare gIANMARIA per inerzia). Voto: 6,5
Paolo: solito discorso: non è cover se la canzone è già un hit dall’artista! Agnelli comunque è impressionante e bravissimo almeno quanto Gianmaria è li immobile con la voce fissa ad aspettare. Sarebbe da 7, ma per i motivi detti prima e per tutti i casi simili: voto 6
- Giorgia con Elisa – Luce (Tramonti a Nord Est) (Elisa) e Di sole e d’azzurro (Giorgia)
Barbara: pur non amando le voci così, questa coppia è puro Sanremo. Molto bella la loro complicità e gli sguardi incoraggianti di Elisa. Voto: 7
Giò: due delle voci più riconoscibili e intense della canzone italiana oggi in quello che non è uno scontro ma un’armonica intesa. Voto: 8,5
Paolo: inarrivabili: classe pura; rispetto reciproco; una via italiana al pop fatta di talento; una capacità di cantarsi attraverso (attraversandosi e incontrandosi) straordinaria. Voto: 10
- I Cugini di Campagna con Paolo Vallesi – La forza della vita (Paolo Vallesi) e Anima mia (Cugini di Campagna)
Barbara: Vallesi si prende il proprio spazio e premia il duetto. Voto: 6,5
Giò: Vallesi nel ruolo di cugino onorario non si integra completamente con il quartetto, nè per la voce, che stona con il loro falsetto, nè per il vestiario. Momento nostalgia anche qui. Voto: 6
Paolo: anche qui non sono cover ma sono riedizioni delle proprie cose o di brani del big ospite. Fatto bene ma inutile. Voto: 6
- Lazza con Emma e Laura Marzadori – La fine (Nesli, reinterpretata da Tiziano Ferro)
Barbara: non seguendo Lazza e nemmeno Emma, in questa occasione mi devo ricredere: scelgono un brano adatto a loro, si fondono benissimo e finalmente un arco con la giusta importanza. Intensi, credibili. Voto: 7,5
Giò: La fine di Nesli è un brano amato nella serata delle cover, già proposto appena due anni fa. Questa versione, cantata da Lazza e Emma, sembra fatta su misura per entrambi, nonostante i due stili molto diversi. Voto: 8
Paolo: Mah! Non mi ha convinto. Mi è sembrata solo un banale tentativo di fare un po’ di bella calligrafia su una canzone che già di suo ne aveva sin troppa. Voto: 5
- LDA con Alex Britti – Oggi sono io (Alex Britti)
Barbara: LDA sta mostrando un’umiltà inaspettata. Sceglie uno dei brani della storia sanremese che si è amato al primo ascolto; magari l’aggiunta del giovane non impreziosisce un pezzo che non aveva bisogno di modifiche. Britti che resta un passo indietro. Voto: 7
Giò: un’esibizione senza fronzoli, dalla grande complicità, in cui i due si difendono bene. Voto: 7
Paolo: molto bravi tutti e due e LDA trova una sua interpretazione personale. Voto: 6
- Leo Gassmann con Edoardo Bennato e Quartetto Flegreo – Medley Edoardo Bennato
Barbara: finalmente Leo Gassman si scioglie. Bella la partecipazione del Quartetto e sul palco torna un’icona del rock-folk italiano. Voto: 6,5
Giò: un palco sovraccarico che mette al centro Bennato, quasi come fosse lui l’artista in gara e Gassmann l’ospite. Poca intesa, tanta caciara, ne esce un’esibizione energica ma un po’ sconnessa. Voto: 6,5
Paolo: Bennato inizia in salita e non si riprende. Molto approssimativo e banale. Nessuna interazione tra i due. Ognuno canta il suo e comunque Gasmann scompare nonostante un Bennato fuori forma. Voto: 5
- Levante con Renzo Rubino – Vivere (Vasco Rossi)
Barbara: nella parte sussurrata ho dovuto alzare il volume, carina la parte centrale, ma in questa versione diventa un altro brano. Voto: 6+
Giò: mi spiace per Renzo Rubino, completamente trascurato dalla regia Rai e messo in secondo piano rispetto alla presenza scenica di Levante, la quale porta un inno alla vita che si abbina al suo brano in concorso. Voto: 7
Paolo: lei ha un bel senso teatrale. L’arrangiamento ha pure cose interessanti ma la batteria così tronfia era da togliere per fare risaltare le idee. Lei leggermente calante nella seconda parte. Voto: 6 ½
- Madame con Izi – Via del Campo (Fabrizio De André)
Barbara: interessante la versione femminile di Madame, ottimo il collegamento col brano sanremese, ma qui si tratta di De Andrè. Sono in difficoltà: mi è piaciuto il recitato, ma, forse, non mi piace in Via Del Campo. Voto: 6 ma non sono convinta.
Giò: magari l’autotune su De Andrè anche no, peccato perchè Madame e Izi hanno voci anche simili e con la stessa intensità, poteva venire fuori una cosa più intima. Voto: 6
Paolo: Madame, sempre più brava, svolge inizialmente il suo bel compitino. Ma lo dicevo al suo esordio che in breve sarebbe diventata non solo una grande cantante ma anche una grande entertainer e personaggio televisivo. Non canta in modo speciale. Ma quello che fa dopo sul parlato è straordinario, incolla alla tv ed è da brividi. Voto: 8
- Mara Sattei con Noemi – L’amore toujours (Gigi D’Agostino)
Barbara: meno femme fatale di Elodie e Big Mama, meno complici di Giorgia e Elisa, però vince la naturalezza. Non fanno impazzire, ma ripropongono un brano e se ne appropriano. Voto: 6 +
Giò: un brano difficile da arrangiare con un’orchestra e ancor più da cantare, in quanto soprattutto caratterizzato dalla melodia. Le due sono spigliate, si tengono testa e aggiungono del loro, anche se la stessa canzone magari data in mano ad un gruppo sarebbe stata più coinvolgente. Voto: 6,5
Paolo: Mi sono sempre chiamato fuori da queste cose. Ancora oggi non ho nostalgia verso un mondo musicale che non amo e in qualche modo detesto perché rappresenta un universo estetico e di senso artistico e personale che sta agli antipodi al mio. L’esibizione di questa sera non sposta di una virgola la mia posizione. Voto: 2
- Marco Mengoni con il Kingdom Choir – Let It Be (The Beatles)
Barbara: avrebbe dovuto scegliere un brano in italiano, ma è capace, professionale, carismatico e riesce a far sembrare tutto naturale. La scelta gospel va sempre premiata e Mengoni riesce ad essere a proprio agio anche nel coro, spiccando. Voto: 8
Giò: resto del fermo parere che dovrebbe esserci una regola per cui al festival della canzone italiana vengano scelti solo brani italiani o in italiano. Mengoni impeccabile come sempre, ma stavolta ha giocato in un’altra lega. Voto: 7,5
Paolo: superesagerato! Grande interpretazione in un falsetto duttile, espressivo e potente. Con canzoni come Let It Be era più facile sbagliare e annoiare piuttosto che fare bene. Voce pazzesca e carisma da vendere! Se la gioca con Giorgia e Elisa. Brividoni veri. Voto: 10
- Modà con le Vibrazioni – Vieni da me (Le Vibrazioni)
Barbara: i Modà si inseriscono nel brano, finalmente si percepisce che qualcuno prima ha provato. Le Vibrazioni diventano il gruppo principale e i Modà i supporter. Voto: 6,5
Giò: mettere due gruppi con due identità così definite a duettare, con tutte le buone intenzioni possibili, porta inevitabilmente a una sfida di abilità. I musicisti, sullo sfondo, alle loro spalle, sono praticamente parte dell’orchestra, con i due frontman che cantano come fossero artisti singoli. Voto: 6
Paolo: innocui. Voto: 6
- Mr. Rain con Fasma – Qualcosa di grande (Lùnapop)
Barbara: evitando di ripensare alla frase che diceva pressappoco "Mi sei scappata / mi hai lasciato alla fermata", di certo non li riascolterei, ma stanno nel loro mondo dell'autotune. Voto: 5
Giò: Mr. Rain fa del suo meglio, poi arriva l’autotune saturatissimo di Fasma. Voto: 4,5
Paolo: Diciamo pure che è una versione scialba e finiamola lì. Voto: 4
- Olly con Lorella Cuccarini – La notte vola (Lorella Cuccarini)
Barbara: Olly fa Olly, la Cuccarini fa se stessa, anche se devono averla ibernata vista la forma. Voto: 7
Giò: Una performance che va più vista che sentita. Olly è assolutamente dimenticabile ma ciò che davvero cattura l’attenzione è il fatto che Cuccarini a 57 anni si muova come se fosse sua coetanea. Voto: 6
Paolo: le mie sbuffate sono colpa dell’autotune, ma la Cuccarini è veramente in forma smagliante e immensa professionista e il brano rivisto con personalità. Bravi; bravissima! Voto: 7 ½
- Paola & Chiara con Merk & Kremont – Medley Paola & Chiara
Barbara: Troppo autocelebrative e continuano a rubacchiare idea oltre-oceano in modo carnevalesco. Voto: 4,5
Giò: troppo autoreferenziali, a partire dal medley di loro brani per finire con i nomi stampati sulle magliette; loro impalate al centro dell’universo mentre tutto attorno si muove. Voto: 4
Paolo: certo che queste auto cover celebrative sono una cosa letale. Andrebbero vietate! E comunque fatte così ingessate sono ancora più letali. Voto: 2
- Rosa Chemical con Rose Villain – America (Gianna Nannini)
Barbara: scelgono il brano adatto all’immagine che Rosa Chemical sottolinea da prima del Festival, fossero stati un po’ più “ aggressive” non sarebbero dispiaciuti. Voto: 6/7
Giò: Sono rock, sulla stessa linea, e neanche così eccessivamente provocanti. Un’esibizione che al tempo stesso osa e va sul sicuro. Voto: 7
Paolo: Rosa Chemical me lo vedo moralista tra un lustro. La versione mi ricorda qualcosa del grande Marc Bolan, ma non ricordo cosa. Ma, al di là dei facili ammiccamenti non ha neanche l’ombra della provocatorietà, e bellezza, della versione originale della Nannini. Voto: 6
- Sethu con bnkr44 – Charlie fa surf (Baustelle)
Barbara: sembrano tanti batteri che si muovono nel microscopio – so che è un’immagine strana, ma spero che quando sono tornati dietro le quinte i Baustelle abbiano chiesto i danni. Voto: 3
Giò: spiace dirlo, ma a questo punto Sethu si sta impegnando per restare ventottesimo su ventotto. Caotico, e non nel modo giusto. Voto: 2
Paolo: Rovinare in questa maniera una canzone così bella vale la dannazione eterna. Non vorrei essere in loro alla fine dei tempi. Tremendi. Immondi! Voto: 0
- Shari con Salmo – Medley Zucchero Hai scelto il diavolo in me
Barbara: Shari "anche meno", mentre Salmo inaspettato e ritira sù l'esibizione. Voto: 5,5
Giò: mi sembra che Shari ci provi sempre troppo, cercando dei suoni che sono sono suoi, e finendo inevitabilmente per cantare in corsivo. Salmo mette su una voce rock e grintosa che ha un perché. Voto: 5,5
Paolo: certe cose devi farle solo se sai farle… lei è veramente imbarazzante e inconsapevole di cosa emette la sua voce (non posso dire canto perché questa sera lei non canta: al limite muggisce o fa versi inconsulti). Salmo invece tira come non mi aspettavo e mi sorprende. Peccato per lui. Voto: 5 ½
- Tananai con Don Joe – Vorrei cantare come Biagio (Simone Cristicchi)
Barbara: Tananai ci prova ma alla fine resta sempre schiacciato, diventa l'esibizione di Antonacci, e sinceramente non se ne sentiva la mancanza. Troppi Antonacci intorno a Tananai. Voto: 3
Giò: per un momento è venuto fuori il Tananai che abbiamo conosciuto l’anno scorso, quello più intrepido e meno ingessato. Poi arriva Biagio Antonacci “a sorpresa” e sembra il padre che insegna al figlio come stare al mondo (che non è per forza negativa come cosa, se non fosse che lui dovrebbe essere l’ospite). Voto: 7
Paolo: fare i brani con chi li ha cantati è rischioso. rischi di uscirne schiacciato. Non amo Biagio Antonacci ma questo voto è solo suo. Voto: 6
- Ultimo con Eros Ramazzotti – Medley Eros Ramazzotti
Barbara: non riesco a non vedere ogni gesto di Ultimo con un doppio fine, e lo è anche nella scelta del medley, nella ricerca di complicità con Eros e gli riesce male. Ramazzotti canta e Ultimo pensa a come salgono le sue quotazioni. Voto: 3
Giò: Portare Ramazzotti per distogliere l’attenzione su di sè per poi prendersi il merito della sua esibizione: la ruffianità di Ultimo non ha limiti. Voto: 4
Paolo: chi mi conosce sa cosa penso del Ramazzotti cantante e musicista; cosa del suo timbro; cosa delle sue canzoni; cosa della sua simpatia (9/4/6 ½/ 1 tanto per farla breve). Il problema è che qui la serata cover si sta trasformando in altro: Cantare hit con dei big; Magari gli stessi che avevano lanciato il brano. Così la parte artistica scompare. Qui c’è solo autocelebrazione e un Ultimo che scompare, per personalità e voce, di fronte a Ramazotti (e non è colpa del mixer!). Voto: 6
- Will con Michele Zarrillo – Cinque giorni (Michele Zarrillo)
Barbara: Inizia il karaoke di Sanremo eh caro Will quando si dice che l'abito non fa il monaco: non è un doppiopetto che regala maturità e non è questo gesticolare esasperato a premiare l'interpretazione. Voto: 3
Giò: la voce acuta e nasale di Will viene soffocata da quella ricca di Zarrillo. Un duetto ad armi impari. Voto: 3
Paolo: Will non tiene nessuna nota. Neanche come ipotesi. E quando sale mi sembra che in vece di lui canti solo l’autotune! Poi attacca Zarrillo e sembra un gigante (e non quel buon artigiano che è). Voto: 4
Credits foto
Leo Gassman ed Edoardo Bennato. Fonte: Comunicazione Edoardo Bennato, Daniele Mignardi Promopressagency
gIANMARIA: foto di Enrico Luoni. Fonte: MNcomm - Stefano Di Mario
Olly. Fonte: Metatron.
Depeche Mode: foto di Anton Corbijn. Fonte: Parole & Dintorni.
Colapesce e Dimartino. Fonte: MNcomm - Stefano Di Mario.
Coma_Cose: foto Attilio Cusani, styling Giorgia Cantarini, grooming Greta Ceccotti. I Coma_Cose vestono Vivienne Westwood. Fonte: Daniele Mignardi Promopressagency, Comunicazione Premio Lunezia, notizia della vittoria del Premio Lunezia per Sanremo 2023.
Gianluca Grignani: foto di SteBrovettoPh. Fonte: Parole & Dintorni.
Madame: foto di Leonardo Scotti. Fonte: SUGAR Nicoletta Zagone Head of Promotion, BIG PICTURE MANAGEMENT Paola Zukar.
Colla Zio e Ditonellapiaga. Fonte: GDG Press.
I Cugini di Campagna: foto di Gianni Brucculeri. Fonte: ufficio stampa Mauro Caldera.