C.F.F. E IL NOMADE VENERABILE

special

C.F.F. E IL NOMADE VENERABILE Anteprima in esclusiva - I testi del nuovo album Attraverso

09/11/2012 di Ambrosia J. S. Imbornone

#C.F.F. E IL NOMADE VENERABILE#Italiana#Alternative #Alt-rock #Stoner #Noise

Amarezza, rabbia, complicità, ma anche amore, visioni lirico-apocalittiche di una palingenesi spirituale e nuove speranze: questo e molto altro nel nuovo album dei C.F.F. e il Nomade Venerabile, dedicato al tempo
Uno dei più longevi e originali gruppi dell’underground pugliese, i C.F.F. e il Nomade Venerabile, attivi dal 1999, torna con un nuovo album, intitolato Attraverso, di cui oggi, 9 novembre, è stato lanciato anche un estratto strumentale (rough mix) su YouTube.

La band, che assomma all’ascolto del rock indipendente degli anni ’80-’90 (CCCP Fedeli alla linea, Scisma, Massimo Volume, Underground Life, Consorzio Suonatori Indipendenti, Disciplinatha) anche influenze che affondano nella dark-wave (The Cure, Joy Division, Bauhaus, The Sound) e nel cantautorato sperimentale à la Battiato, propone una riflessione sul tempo, suddivisa in due parti come i due lati degli lp: nella prima facciata il tempo è “inteso come cronaca dei nostri giorni, ricordo e vissuto”, mentre nella seconda “come trasformazione spirituale e meccanica universale”.

Dopo aver collaborato nell’ultimo lavoro, Lucidinervi (2009) con nomi del calibro di Franz Goria (Fluxus, Petrol), Paolo Benvegnù e Guglielmo Ridolfo Gagliano, Paolo Archetti Maestri e Fabio Martino (Yo Yo Mundi) e Umberto Palazzo (Santo Niente), i C.F.F. e il Nomade Venerabile compiono il loro ritorno sulle scene musicali con un nuovo disco che nei versi raccoglie istantanee del presente e visioni di un tempo futuro, amari frammenti di un tempo ingiusto, che semina rabbia e indignazione, prese di coscienza delle trame di complicità del potere, stati d’animo privati e ambivalenti, tra distacco e amore onnivoro e totalizzante. E poi sull’ideale B ancora ipotesi di crolli interiori, autoanalisi per nuove palingenesi, nella consapevolezza che “la felicità è intensamente fragile”, immagini dal linguaggio biblico che dal risuonare apocalittiche si colmano di speranza in una rigenerazione morale, squarci di speranze luminose.

Vi presentiamo in anteprima proprio i testi dell’album, la cui data di uscita sarà ufficializzata e annunciata a breve e che conterrà sonorità e ritmiche differenti dalla precedente produzione del gruppo.

L'acronimo C.F.F. sta per:
Concettuale per l'attenzione che la band pone nella ricerca del verbo inteso come testo, cantato utilizzando non solo la lingua italiana ma anche quella francese, tedesca, inglese;
Fisico Fastidio perché il progetto travalica i confini della musica e la intreccia, spesso stridendo di contrasti, con il teatro-danza e la video-arte.
Il Nomade e il Venerabile sono i nomi d'arte dei due ragazzi che, agli esordi, curavano l'aspetto teatrale del gruppo.”


Oggi i C.F.F. e il Nomade Venerabile sono:
Vanni La Guardia - basso, voce
Anna Maria Stasi - voce, movimento scenico
Anna Surico - chitarre, synth, rhodes
Fabrizio Lavegas - chitarre, moog, hammond, cori
Lorenzo Velle - batteria, cori

Collabora con i C.F.F. e il Nomade Venerabile:
Anna Moscatelli - teatrodanza, luci, scenografie


Tracklist di Attraverso

1.Parto domani
2.Autoscatto
3.Il mio inverno
4.Bambina che correva a spegnere la luce
5.Che l'alba esploda
6.I padroni del mondo
7.Fermati tempo
8.La frana
9.Ritorno al me stesso di adesso
10.Nostra signora della neve
11.Inde...
12...Venturus Est
13.Your Time Will Come

1.Parto domani
(musica: C.F.F. e il Nomade Venerabile / testo: Vanni La Guardia)

La vergogna agli occhi dei paesani e dei parenti
non vale la libertà prevale
di un figlio precario laureato felice
barista in Alexanderplatz
perché da vergognarsi avrebbero coloro che
sistemano lecchini raccomandati
barattando valori e dignità
con l’amicizia giusta, facce nel cesso
troiette in bella vista: il posto è fisso

come i loro sguardi davanti alla tv
morti senza stile pronti per dormire
e non svegliarsi più
e non sognare più
come i loro sguardi davanti alla tv
musi da porcile pronti per dormire
e non svegliarsi più
e non sognare più

Privato di garanzie, diritti e storiche conquiste
da svendite arriviste
schifato da chi ha depredato senza freni
fiori alla tomba dei meriti
perché da vergognarsi avrebbero coloro che
sistemano lecchini raccomandati
barattando valori e dignità
con l’amicizia giusta, facce nel cesso
troiette in bella vista: il posto è fisso

come i loro sguardi davanti alla tv
morti senza stile pronti per dormire
e non svegliarsi più
e non sognare più
come i loro sguardi davanti alla tv
musi da porcile pronti per dormire
e non svegliarsi più
e non sognare più...

2.Autoscatto
(musica: C.F.F. e il Nomade Venerabile / testo: Vanni La Guardia)

Dormire in un garage con le ossa scricchiolanti
faceva della notte un vortice di niente
Scivolava mattiniero tra le fauci dei palazzi
era un alieno
Rientrava tra i viados nel giallo dei lampioni
confondeva le sponde attraversate da Caronte
Rientrava tra i viados nel giallo dei lampioni
confondeva le sponde attraversate da Caronte

Ma oggi fuori c’è il sole
l’azzurro non può contenere
tutta la voglia di viaggiare
muore ogni condizionale
commuove fermarsi a pensare
alla distanza tra gli abissi
e il chiarore lunare

Non avrebbe più scordato gli occhi spenti degli slavi
le baracche disperate tra i canneti
Abitando l’assenza modellava il suo orizzonte
imparava a pesare la fortuna
e a sorvolare la palude della miseria umana
era un alieno

Ma oggi fuori c’è il sole
l’azzurro non può contenere
tutta la voglia di viaggiare
muore ogni condizionale
commuove fermarsi a pensare
alla distanza tra gli abissi
e il chiarore lunare

3.Il mio inverno
(musica: C.F.F. e il Nomade Venerabile / testo: Anna Surico)

Se potessi fermarmi ti direi chi sono
perchè ho queste mani
perchè non chiudo gli occhi mentre dormo
Se potessi tacerli questi estranei
saresti il primo sconosciuto a cui chiederei di restare

E allora restiamo così
apparentemente lontani ma mai abbastanza
vicini da poterci sfiorare con le labbra che non sian solo parole
sfiorare labbra non solo parole
parole labbra sfiorare non solo parole
sfiorare con le labbra che non sian solo parole
non solo parole
non solo parole

Se potessi fermarmi seguirei le tracce
che hai lasciato sulla neve
ma non è lo stesso inverno
questo spezza l’acciaio, incrina le schiene
è luminale rubato a un cane
e mentre dormo
io non mi lascio accarezzare

E allora restiamo così
apparentemente lontani ma mai abbastanza
vicini da poterci
sfiorare restiamo così
apparentemente lontani ma mai abbastanza
vicini da poterci sfiorare con le labbra che non sian solo parole
sfiorare con le labbra che non sian solo parole
parole parole parole non solo parole
parole parole non solo parole...

Se potessi fermarmi
resterei in quell’angolo di mondo
dove si può osservare tutto
senza essere visti
e tu
saresti il mio tutto

4.Bambina che correva a spegnere la luce
(musica: C.F.F. e il Nomade Venerabile / testo: Anna Surico)

Dovrei raccogliere pazientemente il fiato
per respirare e provare a parlare
bisbigliare a queste mani
che anche il dolore si può consumare
cantare agli occhi chissà quale bugia
perdonare al sangue l’ennesima follia
Potrei dirti cosa vedo ora
perchè la burocrazia non funziona
perchè il potere degli uffici
è più forte di quello degli uccisi
più forte di quello dei vivi

Noi puliti come mattatoi
che dimentichiamo noi
affoghiamo nel fango
Noi puliti come mattatoi
noi che dimentichiamo noi
cristi appesi al cemento

Eppure non fatico a ricordare
l’inizio di ogni cosa
sentirsi uno di quei 19 punk
tra i banchi di scuola
madri bambine che al rumore degli aerei
corrono a spegnere la luce 

Noi puliti come mattatoi
che dimentichiamo noi
affoghiamo nel fango
Noi puliti come mattatoi
noi che dimentichiamo noi
cristi appesi al cemento...

5.Che l'alba esploda
(musica: C.F.F. e il Nomade Venerabile / testo: Vanni La Guardia)

Ora che vivere è ricordare
non voglio sprecare rumore
doso persino i battiti del cuore
Pieno si risveglia il giorno
lento scivola a ponente
come fiaccola si perde
nel buio denso intorno
Ho conosciuto
deserto, plastica e denaro
e me ne sono andato
fermo nel mutevole
mi sono trasformato
nella luce dopo l’amarezza
nella rabbia che fa tenerezza
artigiano innamorato
stupido razziato 

Che l’alba esploda
sul modo in cui mi vedono gli altri
Che l’alba esploda
sul doppio gioco dei codardi
Che l’alba esploda
sulla paura di scegliersi le parti
Che l’alba esploda
Che l’alba esploda

Di rosso trema
sottile arco stacca e sale
acceca ciò che appare
incide spalle forti
bacia le mie sorti
se non crede
più nessuno a nessuno
C.F.F. è il tuo nessuno
di limpidezza scuote
maestosamente muove 

Che l’alba esploda
sul modo in cui mi vedono gli altri
Che l’alba esploda
sul doppio gioco dei codardi
Che l’alba esploda
sulla paura di scegliersi le parti
Che l’alba esploda...

6.I padroni del mondo
(musica: C.F.F. e il Nomade Venerabile / testo: Vanni La Guardia)

Devono temere, i padroni del mondo
perché sono pochi e il velo sta cadendo
devono tremare, i padroni del mondo
l’idea sta cedendo il passo al bisogno

Se piazza sarà, folla verrà
se mitra sarà, pietra verrà
se miccia sarà, fuoco verrà
se sangue sarà, vita verrà 

Devono pagare, i padroni del mondo
perché nelle banche resterà solo piombo
devono strisciare, i padroni del mondo
sotto la danza di un corpo stupendo 

Se piazza sarà, folla verrà
se mitra sarà, pietra verrà
se miccia sarà, fuoco verrà
se sangue sarà, vita verrà

7.Fermati tempo
(musica: C.F.F. e il Nomade Venerabile / testo: Vanni La Guardia)

Fermati tempo o almeno rallenta
troppe parole lasciate in sospeso
cambi di rotta privi di porto
sorrisi sepolti da pezzi di cuore
Fermati tempo o almeno rallenta
ho fatto di tutto per costruire
gioie comuni con chi ora s’è perso 
tra i parassiti del risentimento
fermati tempo 

Fermati tempo o almeno rallenta
riportami a quando potevo evitare
la scelta tra bombe e prigione
lasciami estrarre spine e dolore
Fermati tempo o almeno rallenta
arma il perdono, fucila il pregiudizio 
poi fatti ariete, sfonda l’orgoglio
se apparirà sconfitta è ciò che voglio 

Ricordami che conta poco la pretesa
di chi vive d’immagini
e sempre da prudente spettatore
Fermati tempo o almeno rallenta
ricoprimi d’impronte di ogni istante 
provo a comprenderti tra terra e mistero
sono polvere d’ombra e di cielo

8.La frana
(musica: C.F.F. e il Nomade Venerabile / testo: Vanni La Guardia) 

Soffocato dal peso di spazi intravisti
hai compreso che saresti stato
ciò che avresti lasciato
di fertile e diverso
Hai disfatto il mosaico dei minuti
hai aggiunto svolte e progetti
alla lista dei non pervenuti
ti sei svegliato all’opposto
di quanto credevi nobile e giusto
Tra il futuro e il suo riflesso
alla fine ti sei perso 
come in tutto quello
che nel ciclo dell’amore
segue alla fase della passione
Hai memorizzato citazioni di un libro
che non hai capito fino in fondo
ti sei sentito vivo
nella verità dell’imbroglio
Il cielo è sempre nero, precipita basso 
non c’è traccia del coraggio delle madri
finisce ogni possibile
affondi le tue mani nell’immobile 

Perché quando spezzi le radici
ma ignori il padrone della lama
non puoi che aspettarti la frana

9.Ritorno al me stesso di adesso

(musica: C.F.F. e il Nomade Venerabile / testo: Vanni La Guardia)

Ritorno al me stesso di adesso
non è un paradosso
semplicemente ero morto
non me n’ero accorto
Imitavo quello che non c’era
ibernato nell’attesa suddivisa
in frammenti tutti uguali
appagante ipercinetico immune
da impieghi del tempo banali
Solo al bagliore del nulla
concedo di violarmi
sàturo la tela dell’unico colore
in grado di neutralizzarmi
Godo nell’ombra inutile della mia zona
l’amore sperperato sa chi, cosa cercare
e vola 

Risolvo i miei difetti con una frase facile
ché la felicità è intensamente fragile
Risolvo i miei difetti con una frase facile
ché la felicità è intensamente fragile 

Come piccolo paese di montagna
più mi spoglio, più riscopro meraviglia
nella deriva riconosco la salvezza
pietosa diffidenza nutre l’esperienza
finalmente
ho trovato la mia inconsistenza 

Risolvo i miei difetti con una frase facile
ché la felicità è intensamente fragile
Risolvo i miei difetti con una frase facile
ché la felicità è intensamente fragile...

10.Nostra signora della neve
(musica: C.F.F. e il Nomade Venerabile / testo: Vanni La Guardia)

Eravamo voraci di tempesta
curiosi per l’effetto indifferenti a ciò che resta
rigorosi di originalità
pesanti di eccesso smaniosi di novità
Siedi e raccogli a te
semplici illusioni noiose
ma sigillate da promesse misericordiose 

Sono qui solo altrove
come un giorno d’inverno col sole
sono qui solo altrove
 
Proteggi tutti i figli immaginati
più robusti e capaci di me
lascia che passi dalla percezione
agli alfabeti universali della cognizione
e quando non guardi, io possa guardarti
sentirti e, ancora, intuirti 

Sono qui solo altrove
come un giorno d’inverno col sole
sono qui solo altrove
Sono qui solo altrove
come un giorno d’inverno col sole
sono qui solo altrove...
 
11.Inde...
(musica: C.F.F. e il Nomade Venerabile / testo: Anna Maria Stasi)

Il sole divenne nero come crine
simile a sangue la luna
le stelle si abbatterono sopra la terra con tremendo fragore
il cielo si arrotolò come un volume
e tutti i monti e le isole furono smossi dal loro posto
allora i re e i potenti della terra si nascosero tutti
perchè avevano paura
 
12...Venturus Est
(musica: C.F.F. e il Nomade Venerabile / testo: Vanni La Guardia e Anna Maria Stasi)

Dicevano ai monti e alle rupi
cadete su di noi e nascondeteci
perché è giunto il giorno dell’ira
Il giorno dell’ira
il tempo di giudicare i morti
di ricompensare i giusti
di annientare coloro che distruggono la terra 

Risparmiaci, per l’ultima volta salvaci, per l’ultima volta
risparmiami, per l’ultima volta salvami
Non ci sarà più morte, né lamento
le cose di prima sono passate 

L’Alfa e l’Omega, il Principio e la Fine rinnoverà tutte le cose
e asciugherà le lacrime dagli occhi
ma gli ignoranti, gli indifferenti, i violenti, gli arroganti
gli indolenti che non hanno mai rischiato
quelli che sanno e rimangono in silenzio
moriranno due volte 

Risparmiaci, per l’ultima volta salvaci, per l’ultima volta
risparmiami, per l’ultima volta salvami
Non ci sarà più morte, né lamento
le cose di prima sono passate 

Il tempo è vicino

13.Your Time Will Come
(musica: C.F.F. e il Nomade Venerabile / testo: Vanni La Guardia e Anna Maria Stasi)

La speranza avrà il colore dell’aurora
e la gioia lo splendore delle stelle
rivedrai tutti i cani che hai amato
e i veri punk andranno a letto presto
Mi parlerai senza paura
dopo aver tolto i pesi dal cuore
perché il mondo ti aspetta
e merita di conoscerti
La dignità del tuo dolore sarà più forte
del senso di colpa per quello degli altri
felice scoprirai che sei importante
e a chi ti ama importa di te

Prima di addormentarti
prova a sentirti sospesa sul mondo
prova a perderti
nell’infinito stupore del mondo
Prima di addormentarti
prova a sentirti sospesa sul mondo
prova a perderti
nell’infinito stupore del mondo 

Non vivrai nell’ombra di nessuno
ma risponderai solo a te stessa
Le emozioni cancelleranno le abitudini
brucerai le maschere
Farai entrare la luce della bellezza
delle parole e dei sorrisi degli amici
perché il buio prima ti corrode
poi ti divora 

Prima di addormentarti
prova a sentirti sospesa sul mondo
prova a perderti
nell’infinito stupore del mondo...

Info:

http://www.facebook.com/pages/CFF-e-il-Nomade-Venerabile/43321788776 
http://www.youtube.com/cffenomadevenerabile

Copertina: foto di Mariangela Neve - progetto grafico di Anna Maria Stasi

Si ringrazia Vanni La Guardia.