Zuccarino Rehab

special

Zuccarino Rehab Il video di Domenica Catena in anteprima

08/06/2022 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Zuccarino Rehab#World#Folk

Vi presentiamo il video del nuovo singolo di Graziano Zuccarino (Zuccarino Rehab), che ci catapulta nel Cinquecento per farci rivivere in chiave moderna il rapimento della giovane Domenica Catena, in occasione dello sbarco e assalto dei Saraceni in Abruzzo. Il brano alterna e fonde folk, world, momenti quasi pop-rap e patchanka.
Prosegue la “riabilitazione musicale” dello storico cantautore abruzzese Graziano Zuccarino, alias Zuccarino Rehab. Ora è la volta di una nuova suite (la numero due), che trae ispirazioni da avvenimenti storici accaduti nella sua terra, l’Abruzzo, nel Cinquecento, e, nello specifico, a Francavilla al Mare, paese della costa adriatica in provincia di Chieti.

In particolare, si ispira a tradizioni, miti e leggende fiorite attorno allo sbarco dei Saraceni: nel 1566, infatti, 105 galee guidate dall’ammiraglio ottomano Pialì Bassà (traslitterato anche come Piyale PaÅŸa, Pialy Pascià e simili), attaccarono la fortezza di Pescara, ma, poiché non riuscirono a conquistarla, ebbero l’ordine di invadere il litorale a Sud. La canzone di cui oggi vi presentiamo il video, Domenica Catena, menziona infatti proprio Pialì e alcuni dei luoghi verso cui si diressero gli ottomani (sbarcati in circa 7000), come San Vito, Rocca San Giovanni, oppure Ortona, dove pure furono distrutti ad esempio il monastero dei Padri Celestini e saccheggiate e bruciate molte abitazioni; ancora prima fu messa a ferro e fuoco la stessa Francavilla al Mare, feudo dei d’Avalos, quando “la macchina da guerra” scese “sulla spiaggia”. Protagonista e salvifica fu la bellezza di Domenica Catena, che fu scovata nel suo nascondiglio e rapita dai predoni, ma non fu uccisa: proprio perché i turchi rimasero colpiti dal suo fascino innocente, fu portata in dono da Bassà al sultano turco.

Il video di Domenica Catena, come quello del primo singolo Libera Liberata, è diretto e prodotto da Pietro Falcone; la musica, dai ritmi vivaci e dal sapore da cantautorato anni ’70 (vengono in mente per esempio le sperimentazioni etniche di Eugenio Bennato e la NCCP), alterna folk, world, momenti pop rap e quasi reggae o globalmente patchanka, mentre il videoclip presenta una versione moderna di quel rapimento, che, con la giovanissima attrice Anna De Sanctis, diventa quasi uno scontro con alterne vicende tra maschile e femminile. La purezza e la bellezza della ragazza avranno la meglio, per cui alla fine ci troviamo dinnanzi ad armi che diventano mestoli per cucinare, anziché scimitarre sanguinarie come nell’episodio storico (in cui invece vi era “un’onda malefica di violenza micidiale”), in un dialogo tra il passato e l’attualità in cui vive ognuno di noi. In qualche modo insomma è la pace a trionfare, che riporta tutto in una dimensione rassicurante e casalinga.

I testi delle canzoni del nuovo album del cantautore, intitolato Suite numero due – Catena, sono liberamente ispirati a La rapita dei turchi e Pialì Bassa, tratti dal libro Francavilla nella storia e nell'arte di Teodorico Marino; si tratta appunto di un disco di storia e di rievocazione, in cui anche il dialetto abruzzese torna ad essere una linea portante dello storytelling di Zuccarino. Il lavoro comprende solo sei pezzi, che costituiscono quasi un concept album, capace di fotografare e restituire voce a racconti popolari, tradizioni persino rionali e al dialetto, elementi importanti per il progetto dell’artista, che fonde pop, rock, psichedelia, variazioni turche e balcaniche, così come riferimenti storici, dentro una canzone d’autore che viene definita “visionaria”. La produzione vede la rinnovata partecipazione del chitarrista Fabio Duronio e di Luca "Luchino" Marinacci al basso. Il suono scarno e pulito dei brani viene scandito dalle ritmiche dello stesso Zuccarino. 

Buon ascolto e buona visione del video!

 

Domenica Catena
Un video di Pietro Falcone
con Anna De Sanctis
Registrato da Giacomo Pasquali
Missato e masterizzato da Giampiero Ulacco@Hologram Studios
Testo e musica: Graziano Zuccarino
Graziano Zuccarino: voce, batteria e percussioni
Fabio Duronio: chitarre e cori
Luca “Luchino” Marinacci: basso elettrico

 
Biografia di Zuccarino Rehab

Nasce a Melbourne (Australia) nel 1969.
Sin da piccolo mostra affinità con la musica e nei primi anni ’80 inizia lo studio della batteria con alcuni tra i maestri più riconosciuti come Agostino Marangolo, Giovanni Del Gallo e Dante Melena.
Da sempre affascinato dalla composizione e dal canto, si avvicina ad essi a partire dagli anni ’90, inizialmente sperimentando musica strumentale e pian piano affinando una propria tecnica vocale e un linguaggio testuale che lo portano a decidere, verso la fine dei ’90, di intraprendere la strada del cantautorato.
Infatti nel 2000 forma la Nuova Agricola Associazione insieme al produttore Franco Liberati, progetto interamente in dialetto che riscuote un discreto successo nazionale ed internazionale. Nei sette anni a seguire producono due EP e un LP.
Nel 2007 decide di concludere il progetto Naa e si ritira un anno nella sua campagna francavillese per scrivere il nuovo progetto Cazzirro e le Scorribande dei Precari. 
Con questo progetto realizzano un Ep dal titolo Non basta il sugo e un LP dal titolo omonimo.
Nel mentre firma e realizza dal vivo le musiche di alcuni spettacoli teatrali, quali Settembre tratto da Fontamara di I. Silone, Cosmogonia con l'attore e regista G. Marcellusi e con il Teatro del Krak, e Quel che resta" del regista Antonio G. Tucci.
Attualmente è impegnato nella scrittura di un’opera rock, ispirato dal viaggio tra il mare e la montagna, abruzzese chiaramente.

Link:
https://soundcloud.com/zuccarinorehab
https://zuccarinorehab.bandcamp.com/
https://www.facebook.com/grazianozuccarino
Ufficio stampa Paolo Tocco paolotoccopress@gmail.com