*Classe 1939 Mavis è stata la voce solista di uno dei più celebrati gruppi vocali di musica nera della seconda metà del XX secolo, gli Staple Singers.
La sua produzione solista inizia verso la fine degli anni ’60 e in quarant’anni conta poco più di dieci lavori, realizzati con una voce da contralto che non arriva comunque ai virtuosismi delle nere famose come Aretha Franklin, Patti Labelle e soprattutto Ella Fitzgerald.; e allora perché collocarla tra le voci del nuovo millennio?
Ci sono almeno tre buoni motivi.
Il primo è la sua duttilità nell’interpretazione del genere, che la porta ad una totale compatibilità con artisti molto più giovani o di diversi generi; da riscoprire le sue esecuzioni live con Joss Stone, con Patti Griffin, con Dr. John e le sue vicende con Dylan.
La seconda è la sua militanza intellettuale per i diritti civili e l’indipendenza degli artisti; temi forse vetusti per taluni ma in realtà sempre attuali e ben degni della forza e della sua dignità di splendida sessantenne.
La terza, più ´tecnica´, è la sua capacità di controllo del timbro risultando affascinante senza esagerazioni da avanspettacolo ma esprimendo una profonda spiritualità.
La sua musica è profondamente radicata nella tradizione black del gospel ma vira senza alcun problema al blues, al rhythm’n’blues, al rock e in parte anche al pop.
Un messaggio per tutti, forse questo è il suo lato più moderno.
Per chi la volesse scoprire si consigliano ´Spiritual & Gospel; dedicated to Mahalia Jackson´ e ´Have a Little Faith´.
La sua produzione solista inizia verso la fine degli anni ’60 e in quarant’anni conta poco più di dieci lavori, realizzati con una voce da contralto che non arriva comunque ai virtuosismi delle nere famose come Aretha Franklin, Patti Labelle e soprattutto Ella Fitzgerald.; e allora perché collocarla tra le voci del nuovo millennio?
Ci sono almeno tre buoni motivi.
Il primo è la sua duttilità nell’interpretazione del genere, che la porta ad una totale compatibilità con artisti molto più giovani o di diversi generi; da riscoprire le sue esecuzioni live con Joss Stone, con Patti Griffin, con Dr. John e le sue vicende con Dylan.
La seconda è la sua militanza intellettuale per i diritti civili e l’indipendenza degli artisti; temi forse vetusti per taluni ma in realtà sempre attuali e ben degni della forza e della sua dignità di splendida sessantenne.
La terza, più ´tecnica´, è la sua capacità di controllo del timbro risultando affascinante senza esagerazioni da avanspettacolo ma esprimendo una profonda spiritualità.
La sua musica è profondamente radicata nella tradizione black del gospel ma vira senza alcun problema al blues, al rhythm’n’blues, al rock e in parte anche al pop.
Un messaggio per tutti, forse questo è il suo lato più moderno.
Per chi la volesse scoprire si consigliano ´Spiritual & Gospel; dedicated to Mahalia Jackson´ e ´Have a Little Faith´.