Bettye Lavette

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Bettye Lavette Special 8 Marzo 2010

08/03/2010 di Vito Sartor

#Bettye Lavette

Le donne, le voci e la sensibilità dell’universo femminile in musica

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*...Questa regina è stata privata del suo regno per ben 25 anni ma poi è ritornata, rediviva, in questo decennio come stava scritto nel suo destino.

Sembra che gli anni ‘60 abbiamo conservato la nostra nera regina del Soul per restituirci il suo talento nel terzo millennio . Un´artista semplicemente affascinante, importante nella cultura soul dei decenni dell´oro, quelli della gioventù nera, quelli della Motown, etichetta da dove lei stessa proviene. Oggi gli scenari culturali sono cambiati e persino il mercato discografico, ma lei ha ancora indosso l´odore di quegli studi di registrazione, della provincia a ridosso di quella Detroit afroamericana dei ´quartieri´, la cui cornice era la fiorente industria dell´impero a stelle e strisce; mentre in quelle strade nasceva una delle cose più belle dell´anima umana poteva donarci, il soul appunto, tra povertà e straordinarietà dei sentimenti, Bettye cresceva il suo talento.
Questa regina è stata privata del suo regno per ben 25 anni ma poi è ritornata, rediviva, in questo decennio come stava scritto nel suo destino. Rimasta in sordina per troppo tempo per poi tornare a influenzare la musica di oggi, senza risentimento o obbligo di rivalsa (o peggio vendetta).
Ci sono almeno due uscite discografiche che vale la pena citare per capire come Bettye abbia saputo dire qualcosa in questo ultimo decennio.
I´ve Got My Own Hell To Raise (Anti 2005): non è propriamente il grande disco del ritorno, si tratta di una serie di cover rilette e sentite dalla nostra. E’ un disco meraviglioso, interpretato a meraviglia, che a suo modo potrebbe anche abbattere quel confino d´etichetta che isola il soul; un disco che trasuda di tutta l´esperienza del produttore musicista Joe Henry, che ha scelto personalmente i brani che lei doveva interpretare.
The Scene Of The Crime (Anti 2007) : è il figlio orfano ritrovato, partorito direttamente dal grembo di Bettye, ne conserva tutte le caratteristiche musicali dell´epoca, semplicità, dinamismo e melodia e tecnica. Un sorta di tracciato rinnovato di soul; non un disco riuscitissimo, forse la scena del crimine è stata ritrovata tropo in fretta, cancellando quelle tracce utili a ricostruire quell´omicidio.