Beth Gibbons

special

Beth Gibbons Special 8 Marzo 2010

08/03/2010 di Arianna Marsico

#Beth Gibbons#Elettronica#Trip hop #Trip-hop

Le donne, le voci e la sensibilità dell’universo femminile in musica
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*La voce di Beth Gibbons è un nastro di velluto che dolcemente racchiude gli anni dal 1994 in avanti. Una voce che passa con leggerezza e meravigliosa noncuranza dagli intrecci trip hop dei Portishead alle sinuosità retrò di ´Out of Season´ (unico album finora realizzato con l’ex Talk Talk Paul Webb, nel 2002). Che sa caricarsi di venature salvifiche in ´The Rip´o di tocchi di mistero in ´Lonely carousel´. Che emerge lentamente ed ipnoticamente in ´Only you´. E questo modo di cantare, gelido ed appassionato al contempo è tutto racchiuso nel portamento di Beth mentre canta: nessun movimento che tradisca emozione…fino al viso, con gli occhi socchiusi, se non totalmente chiusi, che fanno capire che lei è qui solo col corpo, ma è protesa chissà dove. Forse verso i paesaggi elettronici e lunari disegnati con i Portishead. O forse verso il passato malinconicamente tratteggiato in ´Out of season´, o il ´posto fatto di gioia e mistero´ auspicato in ´Mysteries´. Verso un mondo a cui fa da colonna sonora il carillon post-rock di ´Funny time of year´. Beth Gibbons afferma: ´La cosa che m interessa è la filosofia della musica. Amo la sorpresa delle cose, i fatti inaspettati´. Per questo parte alla ricerca del ´suono di una parola […] in modo che l’emozione venga totalmente rivelata´. E’ quindi nel togliere il velo di Maya, per arrivare all’essenza e offrircela che Beth ci fa il regalo più bello.