Jacopo Perosino

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Jacopo Perosino Il video di Canzoni da muri in anteprima

03/12/2023 di Ambrosia J. S. Imbornone

#Jacopo Perosino#Italiana#Pop

Vi presentiamo in anteprima il video di una canzone che e' una protesta per i meccanismi che rigettano la musica di qualita' e la rendono rumore di fondo tra il circo degli opinionisti e le finte polemiche dei giudici dei talent, ma e' anche una riflessione su cosa spinge a fare musica e su come le sconfitte diventino occasioni di rivalse. Un brano fuori dagli schemi, dall'EP Estramenia di Jacopo Perosino, che recupera qui vecchi ascolti hip-hop, r&b e urban e ci immerge nella street-art.
Oggi vi presentiamo il video di Canzone da muri, secondo singolo che ha anticipato l’uscita dell’EP Estramenia dell’artista astigiano Jacopo Perosino.

«Estramenia (rectius - extra mœnia) è ciò che esiste fuori le mura, al di là di un luogo recintato, protetto. Qualcosa di libero, indomabile, selvatico, autarchico, facilmente attaccabile e criticabile. In epoche antiche ciò che era fuori dalle mura sfuggiva alle regole”, afferma il cantautore. L’EP comprende quindi brani che sfuggono alle definizioni e si sottraggono ai criteri discografici attuali in piena libertà.

Nel caso di Canzoni da muri, d’altronde, si scava nelle radici degli ascolti preferiti di Perosino in gioventù, tra strofe hip hop e un ritornello affidato a Lu René dal sapore R&B, in una combinazione dal fascino quasi anni Novanta (v. per esempio i Sottotono, ma anche i Sangue Misto di Neffa), urban e rock. Il brano è presentato come “Una storia di sconfitta umana e professionale che trova riscatto nel momento in cui viene scritta e cantata”. Racconta l’artista:
«Per dare voce a quel sentimento di speranza mista a rivalsa ho pensato a Lu René, artista eclettica la cui voce mi impressionò fin dal primo momento per potenza ed espressività. La canzone avrebbe dovuto intitolarsi Bistìmia da muri, ispirata da un verso vernacolare siciliano di Olivia Sellerio (la sua era bistimia d’amuri) ma all’ultimo momento pensai che una canzone può racchiudere in sé preghiere e bestemmie e che talvolta riescano pure a convivere pacificamente. Marco Imarisio nel suo saggio “Le strade parlano” scrive che “nell'era dei social le strade continuano a parlarci, raccontando mostri vecchi e nuovi. Sono appunti per il futuro che colgono meglio di tanti saggi lo spirito del tempo che viviamo. La street art può essere una bussola nuova per capire la storia contemporanea».
La canzone è nata per esorcizzare un momento di delusione professionale, come una specie di lettera ideale a un ipotetico direttore; spiega però Perosino: “scrivendo mi accorgevo che in realtà quella lettera la stavo scrivendo a me stesso, per comprendere la vera natura e la vera esigenza che porta un essere umano a scrivere del mondo che lo  circonda e, nello specifico, a farlo nel poco spazio di una canzone. L’ho fatto mettendo in correlazione le canzoni, mie e di grandi autori che ho amato, con i murales, i poster e le scritte che incontro ogni volta che viaggio e che spesso fotografo”.

Si tratta insomma di una canzone di protesta, ma soprattutto sul senso stesso e l’ispirazione del fare musica, laddove si sottolinea nel brano che “per scrivere canzoni ci vogliono emozioni ragioni, assenze che diventano prigioni e non le frustrazioni di giudici bolliti che senza citazioni sono finiti”.

Si mescolano così nel pezzo slogan da murales e parole quasi catartiche da cantare, sfoghi su facili acclamazioni e marchette, mentre la musica “è storia di un rifiuto” e chi desidera un palco alla fine

vuole “stare in primo piano con la chitarra in mano per fuggire dal presente cantare di un amore e veder piangere la gente”. Insomma, la musica mescola necessità espressiva, forse un pizzico di narcisismo, evasione dal presente e ricerca di empatia nel pubblico, ma spesso è degradata a puro spettacolo, a un circo con improbabili ospiti dove è solo di contorno.

 “Ehi… alla fine si è capito se Battiato è un cantautore?”, chiede in conclusione Perosino.

Nel video in “visual loop” si vedono un viaggio in auto, quasi una metafora di un percorso, artistico e di vita, e le immagini di murales che raccontano la nostra società, tra figure addormentate sui libri, rabbia che scoppia come fiamme e mani che cercano aiuto, natura, progresso e civiltà, scimmie, ruspe e robot.

Estramenia, pubblicato lo scorso 17 novembre, è stato prodotto anche grazie al contributo del Nuovo Imaie e comprende anche due canzoni provenienti da Lanterne, il primo disco dei Noàis, il collettivo musicale-teatrale di Perosino nato oltre dieci anni fa. Include poi due pezzi rimasti fuori invece dal primo album solista dell’artista, ovvero Retrò (2019), ed infine appunto l’inedito Canzone da muri, composta appositamente per questo EP e chiusura ideale del lavoro nel suo valore di riflessione meta-musicale.

Buon ascolto e buona visione!

Crediti Canzone da muri

Jacopo Perosino: chitarra elettrica, pianoforte, voce
Andrea “Neura” Nejrotti: basso, synth, fiati e sequenze, batteria
Cosimo Sterlacci: batteria
Lu René: voce

Produzione artistica e arrangiamenti: Andrea “Neura” Nejrotti – Jacopo Perosino
Mix: Andrea “Neura” Nejrotti
Master: Pietro Caramelli
Etichetta: Autoproduzione

Crediti video
Riprese: Alessandra Lano
Logistica: Neura
Montaggio: Cosimo Sterlacci

“Un grazie speciale a Lu René per la sua voce ma, prima ancora, per il suo generoso sentire”.

BIO

Jacopo Perosino, classe ‘88, cresce ad Asti con una palla da basket in mano. Dopo gli studi universitari giuridici si dedica interamente a due grandi passioni, la musica e il teatro.

Nel 2011 esordisce all'interno del festival “A sud di Nessun Nord” con alcuni varietà e improvvisazioni di teatro-canzone. Il 2012 è l'anno in cui avvia il collettivo musicale- teatrale Noàis. Nel frattempo, scrive un monologo per il teatro, Figli del ‘68, che va in scena ad AstiTeatro 35.
Nel 2014 produce e registra con i Noàis l’EP Lanterne che viene inserito nei 40 finalisti per la “Targa Tenco per la Migliore Opera Prima”; nello stesso periodo alterna la musica al teatro, con la stesura, le musiche e l’interpretazione del recital Femmes dans la rue, storie di donne coraggiose e poco ricordate.

Nel 2015 vince con il brano inedito Levante il premio “Colline di Torino- InediTo”, nella sezione testo-canzone, presso il Salone del Libro di Torino.

Nel 2019 esce Retrò, primo album solista che ottiene ottimi riscontri dalla critica e gli vale l’invito del Club Tenco alla data sanremese della rassegna Tenco Ascolta.

Nel 2021 collabora al disco-tributo a Rino Gaetano che si aggiudica la Targa Tenco come miglior album a progetto.

Nel 2022 esce il suo secondo album, B.I.S.

Nel 2023 va in scena a teatro con The Walrus, pièce tratta dai diari giovanili di John Lennon, dove cura le musiche.

Ad anticipare il suo terzo lavoro di inediti dal titolo Estramenia, in uscita il 17 novembre, è il primo singolo La rivoluzione terrestre, mentre dal 3 novembre è in radio Canzone da muri, secondo estratto di questo ultimo lavoro di Jacopo Perosino.

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