West Port Vibes RISORGIMENTO 16
2024 - Autoproduzione
Si parte con Bro, un modo per rafforzare il loro rapporto tra paranoie e pessime abitudini: hanno perso i contatti da due anni e in questo tempo sono successe un sacco di cose. Sanno cosa cercano realmente, ossia fare le canzoni in cui credono; la musica è più importante di qualsiasi altra cosa. Con un beat cadenzato si mescola qualche corda di chitarra e c’è la voglia di tornare a registrare tutti insieme. Più lenta è Mood +, un elenco di questioni irrisolte, tra non detti e amicizie ormai perdute. È arrivato il momento di buttare fuori tutta la loro parte peggiore e imparare a fidarsi di più di chi li circonda, invece dei commenti sul web. Su un ritmo lento di batteria si vanno ad innestare dei pungenti ed acuti synth che stemperano un’atmosfera cupa.
Se in Vorrei gli artisti descrivono una relazione che sta per volgere al termine, con Codici esplorano un rapporto tra due personalità estremamente differenti che sanno coprirsi le spalle a vicenda; una vita formata da codici: barre molto crude per chiudere tutti i dissapori.
Si prosegue con un pezzo introspettivo; infatti Non Ho Tempo parla di come si è percepiti dagli occhi che scrutano. Il protagonista non ha più voglia di lottare, pur avendo la consapevolezza che ora deve continuare ciò che ha iniziato. Ma è giunto il momento di andare via: sa di aver sperperato davvero troppo tempo dietro una vita con poche soddisfazioni. Tutto questo si adagia su una batteria cadenzata con un piano distorto appena accennato.
Arriva così Chill in tasca: tra il sogno dei tropici, lavori pessimi e parole lucide, prendono il tempo del beat per costruire una ricetta che forse darà loro la salvezza. Essendo cresciuti in strada, i rapper pensano in maniera differente dagli altri, sanno bene di essere in troppi a provare a emergere, ma comunque non mollano il loro sogno e sono contenti di puntare in alto. Con una tastiera frenetica e la batteria che nelle strofe è la padrona, si crea una commistione fresca che non stanca.
L’ep si chiude con Nostalgia, pezzo triste fin dall’incipit, che rappresenta una sorta di recap della loro carriera fino a questo momento; si percepisce tutta la fatica fatta per diventare ciò che sono.
In tutte le sette tracce emerge il taglio introspettivo dei West Port Vibes, riuscendo ad alternare con scioltezza atmosfere immersive e sfumature cloud rap; il punto di forza rimane la capacità di fare immergere l’ascoltatore nel loro vissuto.