Wesley Joseph GLOW
2023 - EEVILTWINN / Secretly Canadian
Se la title track incarna il lato più ballad dell’album, con MOONSOON il discorso cambia: si inizia a muovere la testa. Un groove di basso e batteria dai suoni elettronici guida il brano, e Joseph alterna ritornelli melodici a strofe dal sapore puramente rap.
SUGAR DIVE combina il soul alla Curtis Mayfield con un beat dall’approccio pop e movimentato, con passaggi armonici che non disdegnano il neo-soul. Qui troviamo l’unico featuring in scaletta: l’artista sudcoreano DEAN, che nella sua strofa alterna versi in inglese ad altri nella lingua madre.
Il quarto brano è I JUST KNOW HIGHS, una traccia che rappresenta forse il punto più debole della scaletta. Non è chiaro quale sia la direzione del brano, che si perde tra voci modulate e sommerse nell’auto-tune, pad riverberati che tendono a risultare monotoni, e in generale una struttura poco chiara.
Non è molto degna di nota nemmeno la successiva COLD SUMMER, un tentativo di miscelare le ritmiche trap con la palette sonora dei brani precedenti (archi, pad e chitarre riverberate). Un brano in cui purtroppo i punti di forza vengono eclissati dalle debolezze, il flow e le vibe spesso richiamano momenti dimenticabili della trap di qualche anno fa.
25, che si può considerare a tutti gli effetti un interludio, introduce HIATUS, un altro brano dall’anima hip hop, che questa volta ricorda moltissimo nell’approccio Slowthai. L’hook è molto forte, sentiamo Joseph esplorare il suo registro più basso in maniera efficace, e il testo delle strofe rappresenta una sorta di processo catartico che culmina nei ritornelli.
LIGHT LIGHT chiude il disco cercando di riprendere il filo dell’opener. È una chiusura emozionale, le batterie sono più delicate rispetto ai brani precedenti, e Joseph si avventura in una serie di vocalizzi in falsetto che tuttavia non rendono la traccia all’altezza delle prime in scaletta.
Nel complesso l’impressione è che in GLOW ci sia un’idea precisa delle vibes e della particolare palette sonora che l'artista vuole portare, ma a tratti si sente la mancanza di idee forti, soprattutto nella seconda metà. Piuttosto che un punto di arrivo, la sensazione è che questi brani siano un momento di transizione verso un’identità artistica che, speriamo, si tradurrà in qualcosa di più significativo.