Verso Bisanzio<small></small>
Italiana • Canzone d`autore

Valerio Billeri con Fabio Mancini Verso Bisanzio

2024 - Moonlight Record / Ird

30/05/2024 di Tonino Bisceglia

#Valerio Billeri con Fabio Mancini#Italiana#Canzone d`autore ##folk ##blues

Diciamocelo. La musica popolare ci affascina segretamente, anche quando al nostro inconscio ci manca una chitarra elettrica o una batteria in quattro quarti.

Ce l’hanno insegnato tanti e tanti musicisti che abbiamo amato: musicisti come John Renbourn o Bert Jansh, tanto per citarne due a caso; che fecero decollare negli anni ’60, un genere che si muoveva tra il folk e il blues, Alan Stivell e la cultura bretone, e tutta la musica irlandese che attraversò l’oceano mescolando ogni nota possibile.

Verso Bisanzio sembra cogliere più dalle sonorità di quelle latitudini, che non dal riflesso diretto di certi scogli mediterranei; eppure, al tempo stesso, il Mediterraneo è tutt’altro che assente. D’altro canto, sappiamo bene che i naviganti si muovono da secoli seguendo rotte infinite e riportando da terre lontane spezie sconosciute e idiomi intraducibili.

Valerio Billeri, insieme a Fabio Mancini, ha il pregio di esplorare in modo semplice e immediato, senza troppe sovrastrutture. Canzoni spogliate: testi che paiono liriche di poeti viaggiatori. Storie suonate come si potrebbero ascoltare lungo le strade che portano verso città lontane e sconosciute.

C’è da dire che, quando mi immergo nell’ascolto di un progetto discografico, cerco di non farmi distrarre dalle note di copertina (che poi comunque mi premuro di leggere), perché ho la necessità di trovare una mia personale chiave di lettura. Dal brano di apertura che dà il titolo al disco si percepisce il minimalismo strumentale che attraversa tutto il lavoro. L’invito seguente è a cogliere la sottile bellezza di Stabat Mater, che ha una sinuosità armonica stupefacente. Incantevole la strumentale Finis terrae, un esempio di composizione sognante dove senti davvero il suono delle onde sul legno della barca. Non è assolutamente casuale che le parole di Summer on a Solitary Beach riecheggino leggere, a chiudere il racconto di un viaggio.

Quello che resta negli occhi, dopo l’ascolto di un lavoro intimo come questo, credo sia “che più della meta è importante il viaggio”.

Resta il fatto inconfutabile che Bisanzio è bellissima.

Track List

  • Verso Bisanzio
  • Stabat Mater
  • Electra
  • Finis terrae
  • Il signore d`oro
  • Nostos
  • Summer on a Solitary Beach