Valentina Lupi Atto terzo
2011 - Ali Bumaye Records
Dopo un periodo di assenza la cantautrice romana torna con un lavoro di dodici brani autobiografici conditi dalle classiche melodie della canzone pop rock italiana. Il risultato è un disco di gradevole ascolto, bello nel suo genere, ma che non aggiunge nulla di nuovo al panorama musicale nostrano.
Dal punto di vista dei suoni, infatti, Atto terzo potrebbe benissimo essere il nuovo disco di qualunque cantante italiana perché le canzoni indossano lo stesso vestito sonoro delle produzioni di musica del nostro Paese. Cambiano le voci ed i testi, ma la formula di produzione musicale è pressoché identica. Questo perché si ha sempre più la tendenza, almeno in Italia, a produrre dischi musicalmente simili e a lasciare nell’ombra tutti quei lavori che si allontanano dall’orecchiabilità delle innumerevoli hit radiofoniche.
Non mancano però esempi di distacco dalle solite melodie pop rock made in Italy, come L’antieroe e Non è cambiato nulla in cui Valentina Lupi mostra qualche sprazzo di originalità e si veste di un ritmo decisamente più consono alla sua età. Da citare in tal senso anche La mia colpa, ritmicamente un po’ sullo stile della Marina Rei di Aldilà di questi anni.
Da undici anni presente nel panorama musicale italiano, Valentina Lupi ha realizzato il suo primo disco, Non voglio restare Cappuccetto rosso, nel 2006 entrando con questo lavoro nella rosa dei cinque progetti finalisti in lizza per l’assegnazione del Premio Tenco come Miglior disco d’esordio e in nomination per il premio Fuori dal mucchio. Nel 2007 vince la rassegna Primo maggio tutto l’anno facendola esibire durante il concertone in piazza San Giovanni a Roma.