Umaan Umaan
2017 - Libellula
Productions), Sandro Corino (Julierave, Micò), Valerio Longo (Julierave, Micò), e Diego Mariia (Julierave, 100 Motels).
Parlando di Piemonte viene da pensare alla scena dei club dalla quale si mossero i Subsonica. Forse il substrato è quello ma Umaan, che si avvale della produzione artistica di Riccardo Parravicini e della collaborazione con Davide Arneodo (sound design e programming), mette un po’ in disparte l’aspetto ballabile della musica elettronica a favore di quello introspettivo. Vicini a Moderat, staccano i piedi dalla pista da ballo per essere ascoltati “al buio, ad alto volume,guidando su una strada libera”.
E’ un esempio In me, una passeggiata sulla sabbia di Marte con un testo tuttavia intriso di stupore terreste e niente affatto marziano “come ho fatto a immaginare la mia vita senza amore non recitare ma condividere”. Icaro torna su un personaggio da cui tanti hanno tratto ispirazione ma trascende la narrazione del mito, il volo diventa un volo verso nuovi orizzonti e la conoscenza senza il dramma della fuga da Cnosso, in un crescendo sonoro verso il refrain, tra ariosità e cascate di synth. Tra le braccia del vento gioca su tutto il repertorio di effetti della musica elettronica per mettere in mostra uno stato di smarrimento dinanzi a diverse prospettive, una incapacità di decidere (“amo di piu' o forse non amo piu' aiutami tu a non amarti piu’”).
Umaan forse lascerà deluso che va in trance sul dancefloor, ma piacerà a chi ha un approccio meditativo al synth.