Everything Everytime Everywhere<small></small>
Rock Internazionale • Alternative • Acoustic Rock

Trevor Hall Everything Everytime Everywhere

2011 - Vanguard Records

10/03/2012 di Gianni Zuretti

#Trevor Hall#Rock Internazionale#Alternative #Acoustic Rock

Quando ho dato il primo rapido ascolto a questo lavoro sono rimasto perplesso. Poi mi sono detto: “se, dal 2009, la Vanguard ha messo sotto contratto Trevor Hall, ci deve essere  un motivo, quindi approfondisci Gianni”. Detto fatto, dapprima ho riservato un ascolto più attento e scevro da preconcetti, poi ho acquisito le informazioni sull’artista, originario della North Carolina e da alcuni anni residente nella South California, ed è rapidamente nato un bel rapporto con Everything Everytime Everywhere, secondo disco in studio di Hall. Ma da un artista bianco, con tanto di dreadlocks d’ordinanza e 24 anni all’anagrafe, cresciuto anch’egli come surfer, conosciuto dalle nostre parti dai fan di Shreck, in quanto titolare di Other Ways, brano, in verità noiosetto, inserito nella soundtrack del terzo episodio del simpatico e musicale “orco verde”, cosa ci si poteva aspettare se non un reggae edulcorato e magari datato? invece così non è.

Trevor è un artista che conosce il fatto suo, possiede una voce particolarmente “ricca” di sfumature per la sua età (pensate di miscelare Jack Johnson, Ben Harper e Dave Matthews), sa scrivere brani molto diversi tra loro e articolati, con refrain che “acchiappano” sin dal primo ascolto e il disco è suonato e arrangiato molto bene, infatti, sono della partita, chiamati dal produttore Jimmy Messer, musicisti di vaglia che vanno dal chitarrista Aaron Dugan, da sempre collaboratore di Matisyahu, dal bassista Brian Lang e dal drummer Aaron Sterling, c’è anche il cameo della cantautrice Jamaicana soul/reggae che va per la maggiore Cherine Anderson in Fire, uno dei brani più radiofonici del lotto. Ciò che ne esce è un pop-rock-reggae di ottima fattura che pare confezionato per catturare giovani durante i live concert (si leggono meraviglie di Trevor sul palco), ha aperto per grandi artisti come Jimmy Cliff, The Wailers, Matisyahu, Ben Harper, Los Lobos, Ziggy Marley, Rusted Root, solo per citarne alcuni. I ritmi in levare prevalgono nel mood complessivo del disco pur convivendo con momenti diversi come i ritmi ska-calypso di Different Hunger , il folk a là Xavier Rudd  di Te Amo e perfino, nella conclusiva ghost track, suoni e canti indiani, Trevor infatti possiede amore e interesse per l’India che frequenta dopo essere rimasto particolarmente colpito dagli attentati di Mumbai nel 2008.

I momenti che più mi hanno convinto sono il brano di apertura la bella The Return, che piacerebbe a Sting e l’accattivante singolo Brand New Day, forse per la sua attiguità, sia sotto l’aspetto vocale che per la metrica, a certe cose di Dave Matthews e per la predisposizione che avverto all’inno per il sing-a-long nei concerti.

Le sonorità care alla penna di Hall sono forse un po’ lontane dalle nostre corde quotidiane ma certamente meritevoli di essere menzionate poiché possiedono indubbia qualità, magari le potessimo ascoltare nei passaggi dei nostri network radiofonici! molti dei nostri ragazzi avrebbero orecchie più “pulite”,  musicalmente parlando, in ogni caso se in futuro Trevor Hall saprà allargare il proprio orizzonte musicale aspettiamoci belle sorprese, le doti ci sono, per ora andiamo cauti.

Track List

  • Introduction
  • The Return
  • Brand New Day
  • Fire (feat. Cherine Anderson)
  • All I Ever Know
  • Different Hunger
  • Dr. Seuss
  • Te Amo
  • Good Rain
  • The Love Wouldn't Die
  • The Mountain (Album Version) [Hidden Track]