Tradi-Mods Vs Rockers (Alternative Takes On Congotronics) Tradi-Mods vs Rockers (Alternative Takes On Congotronics)
2011 - Crammed
#Tradi-Mods Vs Rockers (Alternative Takes On Congotronics)#World#World
Ero rimasto incredibilmente sorpreso quando, nel dicembre del 2010, avevo letto di questo disco su una rivista d’oltremanica. Nomi dell’alternative e dell’elettronica più interessante e meno banale alle prese con un repertorio che qui in Italia a stento riusciamo a trovare: la splendida e trascinante musica che va sotto il nome di Congotronics. Musica popolare che sa di trance selvaggia; musica per strumenti autocostruiti e autoamplificati con pezzi di auto da rottamare. Amplificazioni e suoni saturi che fanno letteralmente tremare la terra sotto i piedi e impediscono di stare fermi quasi sottraendo spazio alla loro stabilità. Questo sono i Congotronics e i profeti di questa musica sono gente che si chiama Konono n°1 e Kasai Allstar e che incide per la belga Crammed che in questi anni ci ha deliziati con grandi album come questo Tradi-Mods Vs Rockers (Alternative Takes On Congotronics).
Bene, l’idea è stata quella di omaggiare questa potenza sonora con musicisti da tutto il mondo. Abbiamo Shackleton, gli Animal Collective, un leggerissimo e primaverile Andrew Bird con Ohnono/Kiwembo, un brano che è entrato nel mio cuore e lì rimarrà per molto molto tempo (ci sarà altro che in quest’anno mi restituirà questa voglia di danza libera e leggera?) e che mi rimanda alle pagine del primo Mauro Pagani solista sul finire degli anni ’70 quando, in anticipo di anni, sdoganava quei suoni dell’est Europa e del Mediterraneo che poi portarono al capolavoro Creuza De Mä. Ma sto divagando. Qui abbiamo suoni brutali e poesia: il loop afro country dei Megafaun alle prese con le suggestioni da Miraggio Matrimoniale dei Kisanzi Kongo; la potenza degli AU che spingono in modo parossistico sul versante del ritmo la loro versione di Two Labors di Masanka Sankayi sino alla coda con inediti richiami celtico-elettronici; la sorpresa di Glenn Kotche, il batterista dei Wilco, che, alle prese con i Konono N°1, si lancia su una ritmica dispari con suoni che rimandano, neanche lontanamente, al Gamelon Janvanese.
I brani in totale sono 26 per un album doppio che è una scoperta continua delle possibilità combinatorie della musica passando dal post Manonegra dei Tussle, alla poesia della voce di Juana Molina; dal disordinato e poco riuscito brano degli Oneida a Lonely Drifter Karen Vs Kasai Allstars con la delicata Hunting On The Moon. Insomma un disco vario e interessante consigliato in pari misura agli amanti dell’Alternative così come a quelli della Word Music (oltre che a tutti i curiosi delle Derive musicali naturalmente).
Bene, l’idea è stata quella di omaggiare questa potenza sonora con musicisti da tutto il mondo. Abbiamo Shackleton, gli Animal Collective, un leggerissimo e primaverile Andrew Bird con Ohnono/Kiwembo, un brano che è entrato nel mio cuore e lì rimarrà per molto molto tempo (ci sarà altro che in quest’anno mi restituirà questa voglia di danza libera e leggera?) e che mi rimanda alle pagine del primo Mauro Pagani solista sul finire degli anni ’70 quando, in anticipo di anni, sdoganava quei suoni dell’est Europa e del Mediterraneo che poi portarono al capolavoro Creuza De Mä. Ma sto divagando. Qui abbiamo suoni brutali e poesia: il loop afro country dei Megafaun alle prese con le suggestioni da Miraggio Matrimoniale dei Kisanzi Kongo; la potenza degli AU che spingono in modo parossistico sul versante del ritmo la loro versione di Two Labors di Masanka Sankayi sino alla coda con inediti richiami celtico-elettronici; la sorpresa di Glenn Kotche, il batterista dei Wilco, che, alle prese con i Konono N°1, si lancia su una ritmica dispari con suoni che rimandano, neanche lontanamente, al Gamelon Janvanese.
I brani in totale sono 26 per un album doppio che è una scoperta continua delle possibilità combinatorie della musica passando dal post Manonegra dei Tussle, alla poesia della voce di Juana Molina; dal disordinato e poco riuscito brano degli Oneida a Lonely Drifter Karen Vs Kasai Allstars con la delicata Hunting On The Moon. Insomma un disco vario e interessante consigliato in pari misura agli amanti dell’Alternative così come a quelli della Word Music (oltre che a tutti i curiosi delle Derive musicali naturalmente).
