Elephant King<small></small>
Derive • Suoni

Trace Bundy Elephant King

2012 - United Interests

04/12/2013 di Gianmario Ferrario

#Trace Bundy#Derive#Suoni

Se siete ascoltatori attenti e devoti alla chitarra acustica, non sarà difficile per voi farvi travolgere da Trace Bundy nel suo nuovo capolavoro, Elephant King. 

Il chitarrista, dopo qualche anno di attesa,  come ogni buon esploratore ha varcato nuovi confini ed è andato incontro a nuove aperture trionfali, trovando l’ennesima ispirazione e un modo intelligente di raccontarci i suoi viaggi sonori. 

Già il puro e semplice ascolto delle sue composizioni è qualcosa di straordinario, vi lascio immaginare l’esperienza dal vivo. Il suo modo di scrivere e di suonare lascia intendere che nella sua arte non c’ è il solo bisogno di produzione da parte della persona, nel senso del raccontare o dell’eseguire una bravura tecnica fatta di studio di sole note, bensì è propenso alla scoperta di suoni da parte della chitarra in tutte le sue possibilità, come se fosse lei stessa a chiedere Sono qui, e posso dire tutto questo. Si lo so, pare pazzesco, eppure è proprio quello che succede mentre guardi questo ragazzo suonare, quando percepisci il suo entusiasmo di accarezzare il proprio strumento, di cullarlo, di colorarlo, di farlo vivere. 

Gli interventi ritmici battuti sulla cassa e la spalla del corpo alternati agli armonici sempre precisi, agli accordi sempre imponenti e a motivi semplici e duraturi, sono il trip orchestrale di unico musicista, capace di gestire la questione del tocco (dinamico) e quella del tempo (incredibile nel lavoro di loop e di interscambio con una seconda chitarra che sovrappone un nuovo motivo). Per di più, la sequenza dei brani ha molti volti, dall’easy listening Elephant King al risvolto etnico di Timepiece, fino alla tensione di quel paio di minuti scarsi intitolati Adventures in Sawyerland

L’immaginazione di chi ascolta è molto stimolata anche in Joy & Sorrow che, metaforicamente parlando, fa pensare a piccole gocce d’acqua in caduta libera, che via via andranno a formare un flusso sempre maggiore, dove ci si può tuffare. 

Meraviglioso è anche il lavoro grafico, sorprendente anche nel precedente Mission Bells(2008), dove già si intravedevano segni di maturità e completezza anche da questo punto di vista. L’importanza dell’oggetto, oggetto disco, oggetto chitarra. Ricavare dagli oggetti il loro lato prezioso.

Sicuramente, dopo cinque dischi, Bundy è ancora uno dei chitarristi più interessanti in circolazione. 

 

Track List

  • Elephant King
  • Joy & Sorrow
  • Traverse
  • Tres Capos
  • Timepiece
  • Adventures in Sawyerland
  • Be Still
  • Overtime
  • Bongolo
  • Coronation
  • Anchor