Toronzo Cannon The Chicago Way
2016 - Alligator / IRD
#Toronzo Cannon#Jazz Blues Black#Blues #Bruce Iglauer #Brother John Kattle #Pete Galanis #Larry Williams #Melvin Pookie Tix Carlise
Però no, non è stato il nome a tenerlo chiuso a lungo. Forse, e di più, solo una certa diffidenza, diventata quasi pregiudizio, verso l’urban blues di Chicago città bellissima, destinazione augurabile, affascinante, ma nella quale ormai i locali Kingston Mines e Blue Chicago rassicurano bulimici turisti di ogni donde alla ricerca di un improbabile autentico blues. Se volete approfondire, e se lo trovate, leggetevi David Grazian di Blue Chicago (Grazian, 2003).
Da questo punto di vista poi Toronzo ci mette del suo. Sullo sfondo black and white di una Chicago anni ’50, ti guarda di nero vestito, cappello, panciotto, un impermeabile mosso dal vento come dire: Hei! Look me! Questo è il blues quattro stelle di un autentico windy towner.
Il fatto è che il buon blues a Chicago non manca basta che non se faccia una questione di purezza. Allora c’è anche quello di Toronzo Cannon. Non sarà un corner stone del Chicago Style ma se sei nato nel South Side e casa tua sta a pochi isolati da dove c’era il Theresa’s Lounge di Junior Wells o dove c’è il Robert Taylor Homes qualcosa prima o poi ti rimane appiccicato. Come dire? Puoi anche non andar pazzo per il culatello ma se sei nato a Parma prima o poi il profumo ti arriva.
A Toronzo Cannon è arrivato con un certo ritardo. Di blues non ha voluto saperne fino a molto dopo la cresima, preferendo le arie caraibiche del reggae. E’ anche questa sua iniziale infatuazione che ha motivato l’ascolto e diciamo subito di dreadlocks non è rimasta traccia sulla sua testa e neanche in quest’ultima prova.
Secondo motivo di stimolo all’ascolto è che il nostro appartiene alla schiera dei mortali che per portare a casa la pagnotta si dividono tra il lavoro di artista e quello di salariato. Nella fattispecie di driver della CTA (1). Insomma guida i bus della municipalizzata di Chicago. Sveglia presto la mattina, ore tarde suonando blues, ferie e permessi per tourneè e sedute di registrazione. Finché dura.
Sebbene guidare un bus pubblico nel South Side non sia di per sé motivo di valore aggiunto a una poetica, è indubbio come possa essere un buon punto di osservazione dei tuoi consimili. “I have the stories to put out” dice Toronzo ed è quest’affermazione che ha vinto ogni indugio all’ascolto (2). Chi scrive è un po’ deformato ma si ritiene che avere qualcosa da dire faccia la differenza tra un carneade delle sei corde e un bluesman. La scena blues a Chicago non fa sconti a nessuno e The Chicago Way consolida il tragitto di una lunga, umile incorporazione del blues partita da gratuite, lunghe attese di un turno alle Jam del Lunedì fino all’attenzione della Delmark ieri e dell’Alligator di patron Bruce Iglauer oggi.
Vengo al dunque. Toronzo Cannon è uno che se la suona, se la canta e se la scrive pure. Il suo blues di Toronzo Cannon è figlio della contemporaneità, non ha le fisime del predicatore universale toccato da Dio, è ironico, capace di raccontare le storie difficili che vede attorno a sé. Se mette cura nel vestire il suo show è solo grasso che cola.
Ascoltate la parola ancor prima della musica, lì ci trovate il bandolo. Passate da The Pain Around Me incalzante blues, bollettino di guerra degli scenari postindustriali, da Bad Contract riflessione funky sul senso del matrimonio, da Walk it off, camminata Buddy Guy-style, per smaltire esiti di una triangolazione amorosa e via di questo passo tra buone brass intentions e blues ballad di buona fattura, ma se è lo shuffle che v’interessa questo arriva solo alla decima traccia con Mrs Robinson. A me piace Chickens Comin' Home To Roost ma è malattia.
Turnano: Brother John Kattle all’hammond b-3, Pete Galanis alla chitarra, Larry Williams al basso, Melvin “Pookie Tix” Carlise alla batteria più una tower of power, ma Toronzo Cannon è uomo in cammino, dal vivo credo preferirà altri complici quelli utili a guidare la sua musica come un bus di Chicago. Noi aspettiamo sotto la pensilina per un’altra fermata.
(1) Chicago Transport Authority, la compagnia di trasporti pubblici di Chicago.
(2) Nell’intervista a Toronzo Cannon e a Bruce Iglauger contenuta nel video di lancio di The Chicago Way che accompagna questa recensione.