Tom The Lion The Adventures Of Tom The Lion
2011 - Theartre Records
Tom The Lion è lo pseudonimo di un ventiquattrenne londinese il cui disco purtroppo non ha avuto la fortuna che meritava. Uscito poco prima del Natale 2011, e disco del mese per Rough Trade, The Adventures Of Tom The Lion subito dopo il primo ascolto era finito, soprattutto per la sua solo apparente semplicità, tra i miei ascolti preferiti dell’anno. Tra inconvenienti vari e la speranza di vederlo girare un po’ anche in Italia purtroppo avevo aspettato a recensirlo…
Trattasi di un gioiellino pop che nelle 13 tracce, originariamente divise nei quattro lati/capitoli di un doppio 10 pollici, esplora tutte le possibilità di una scrittura pop unica che si declina sino ai festosi arrangiamenti, ma capaci di inquieti sprazzi, della bellissima The Devil I See. Si parte con una This Man che è programmatica e pianistica overture che chiarisce da subito l’onestà e le intenzioni del personaggio: This Man Will Walk Free/ And Pick Up The Speed He Needs…This Man’s Not Proud Of All/But The Best In His Control/This Man Stands Tired But Tall/He Sleeps A Happy Man Indeed. Seguono The Segrets Lie bellissima pop song che vagamente richiama gli Arcade Fire meno pretenziosi; il pop tutto tastiere e percussioni elettroniche di Assurance; la chitarra acustica per il vago richiamo folk (quasi un John Martin alleggerito) di Yeald e poi una Midnight Birds sempre su preziosi richiami folk. Anche un certo modo di intendere il pop alla Sufjan Stevens non è estraneo al mondo di Tom The Lion e del suo The Adventures Of Tom The Lion: Drop It Leave Go ne è prezioso esempio così come la bellissima e leggermente irregolare He Who Will. Pale To The Jevels parte come un brano dei Book e la successiva A Thousand Miles è piena di piccole cose che vanno dagli Eels più rappacificati a migliori Wateboys. Chiudono le tredici tracce l’intensa elettronica di No Mercy, No Mercy! e il delizioso bozzetto Six Wax Crayons che ancora una volta chiarisce la capacità di questo giovane leone di lavorare con le melodie e l’essenza delle parole.
In circolazione esiste un’edizione in doppio Cd contenuta in una semplice scatola in compensato. Il secondo Cd vede la pianistica Ragdoll come inedito di grande qualità e quattro tracce (Assurance, The Segrets Lie, A Thousand Miles e Drop It Leave Go) registrate live in versioni acustiche e intime.
A volte il motivo per cui di alcuni album non si parli mi rimane sconosciuto. Io, testardo, consiglio però senza dubbi questo The Adventures Of Tom The Lion se amate la buona scrittura, le buone idee e una discrezione preziosa, e piena di sentimento, nel porgere il tutto!
Trattasi di un gioiellino pop che nelle 13 tracce, originariamente divise nei quattro lati/capitoli di un doppio 10 pollici, esplora tutte le possibilità di una scrittura pop unica che si declina sino ai festosi arrangiamenti, ma capaci di inquieti sprazzi, della bellissima The Devil I See. Si parte con una This Man che è programmatica e pianistica overture che chiarisce da subito l’onestà e le intenzioni del personaggio: This Man Will Walk Free/ And Pick Up The Speed He Needs…This Man’s Not Proud Of All/But The Best In His Control/This Man Stands Tired But Tall/He Sleeps A Happy Man Indeed. Seguono The Segrets Lie bellissima pop song che vagamente richiama gli Arcade Fire meno pretenziosi; il pop tutto tastiere e percussioni elettroniche di Assurance; la chitarra acustica per il vago richiamo folk (quasi un John Martin alleggerito) di Yeald e poi una Midnight Birds sempre su preziosi richiami folk. Anche un certo modo di intendere il pop alla Sufjan Stevens non è estraneo al mondo di Tom The Lion e del suo The Adventures Of Tom The Lion: Drop It Leave Go ne è prezioso esempio così come la bellissima e leggermente irregolare He Who Will. Pale To The Jevels parte come un brano dei Book e la successiva A Thousand Miles è piena di piccole cose che vanno dagli Eels più rappacificati a migliori Wateboys. Chiudono le tredici tracce l’intensa elettronica di No Mercy, No Mercy! e il delizioso bozzetto Six Wax Crayons che ancora una volta chiarisce la capacità di questo giovane leone di lavorare con le melodie e l’essenza delle parole.
In circolazione esiste un’edizione in doppio Cd contenuta in una semplice scatola in compensato. Il secondo Cd vede la pianistica Ragdoll come inedito di grande qualità e quattro tracce (Assurance, The Segrets Lie, A Thousand Miles e Drop It Leave Go) registrate live in versioni acustiche e intime.
A volte il motivo per cui di alcuni album non si parli mi rimane sconosciuto. Io, testardo, consiglio però senza dubbi questo The Adventures Of Tom The Lion se amate la buona scrittura, le buone idee e una discrezione preziosa, e piena di sentimento, nel porgere il tutto!
