Thisell I
2014 - Proper / IRD
La band, un collettivo elastico, è formata principalmente da Peter Thisell (vocal, guitars), Karin Wiberg (violino, vocals), Petter Nilsson (piano, acoustic & electric guitar), Björn Kleinhenz (upright bass, vocals), David Odlow (drums, diatonic accordion, vocals), Torbjorn Arvidsson (dobro, drums, vocals) e altri pards sparsi. Il loro è un folk-rock dai colori malinconici, delicato e sapientemente intessuto di un soffuso manto di nebbia, smorzato e genuino, ma tuttavia scartavetrato e lisergicamente immediato. Se dobbiamo fare degli accostamenti potremmo citare in primo luogo i Richmond Fontaine e i Willard Grant Conspiracy o Jeff Finilin ma anche (con una proiezione obliqua) Band Of Blacky Ranchette e i Giant Sand di Howe Gelb, i Walkabouts, i Thin White Rope (ve li ricordate?), i Lambchop e inevitabilmente, (tramite qualche itinerario marginale), anche i Calexico; bella gente vero? E tra le fonti spirituali ci permettiamo di indicare Gram Parsons e Townes Van Zandt o le inquiete malinconie sconfortate dei Nirvana.
A Town Of Windows, suggestiva ballad d’apertura, è piacevolissima e indirizza da subito l'attenzione di chi ascolta verso l'immaginario all'interno dell'immenso panorama dell'alternative-country. La fluttuante Bad Time, la magia malinconica di Could You e di Into Hidden, i visionari orizzonti purificati della splendida Lay Here (immergetevi nell’alchimia dei vari strumenti e avvertirete la sensazione di cominciare a caracollare) e il violino: un violino straordinario che raggomitola le luci pallide delle aurore del nord, le albe con i colori delle perle, dell’oro e il rosa esangue.
Il tocco pianistico e arcano della diafana My New Best Friend, con la fisarmonica che imbastisce l’orlo e perpetuamente il violino che punzona le asole delle chitarre sempre presenti nella trama del tessuto. Over Years, Over Time con i suoi richiami ancestrali alla west coast degli sballi mistico-lisergici e i riflessi cristallini dalle scaglie dinamiche dell’enigmatica Towards The Warmth Of Life... è tutto un intrecciarsi e un concatenarsi di sensazioni e percezioni che alimentano commozioni & suggestioni, turbamenti & illuminazioni dell’intimità; dando vita a quadretti sonori dal sapiente gioco di luci e ombre verso un limbo sonoro d'incessante divenire che squarcia l'orizzonte e scava nella pietra; granuli sonici che fluttuano malinconici sulla linea di un orizzonte crepuscolare come ciascuno degli otto brani di "I" testimonia, tracks che si completano a vicenda per creare un’unica partecipazione a un tutto.
…Affascinante!